(Minghui.org) Un anziano signore, praticante del Falun Gong, stava composto e ben vestito di fronte alla corte di Penglai nella città di Yantai il 13 agosto 2014.

Chen Guangwei, 77 anni, è stato illegalmente arrestato per un presunto "sabotaggio della legge", un'accusa spesso usata in Cina per perseguitare i praticanti del Falun Gong. Ha richiesto un giudizio di non colpevolezza ed ha nominato il suo avvocato difensore.

L’uomo ha spiegato ai giudici perché praticava il Falun Gong, come i suoi problemi di salute cronici erano stati curati e che i praticanti non ha violano alcuna legge perchè sono brave persone.

Egli ha detto ai giudici che i responsabili della persecuzione un giorno saranno ritenuti responsabili di tutti i loro crimini. Un giudice lo ha interrotto: "Non dire le parole 'Falun Gong'". A soli 20 minuti dall'inizio dell'udienza, la corte si è aggiornata.

Il caso del signor Chen non è un caso isolato. Quando si ha a che fare con i praticanti del Falun Gong in Cina, i giudici spesso mettono in guardia i praticanti, i loro parenti e se possiedono una rappresentanza legale, anche i loro avvocati difensori. di non discutere in aula di due argomenti: il Falun Gong e di come la persecuzione sia incostituzionale.

La signora Zheng Hongxia, diverso tempo prima del processo a suo marito, nell’ottobre 2009, ha avvicinato dei funzionari di corte presso la Corte Distrettuale di Qingpu nella provincia di Jiangsu chiedendo una copia dell'atto d'accusa in modo da poter preparare la difesa. I funzionari del tribunale hanno rifiutato di fornire il rinvio a giudizio o i dettagli dell'atto con cui suo marito, il signor Chen Shao, era stato accusato.

Il presidente della Corte Feng Jiandong ha minacciato così la signora Zheng: "l'intero staff dell'Ufficio 610 sarà presente il giorno del processo. Non verrà permesso di parlare di questioni del Falun Gong in tribunale".

La signora Zheng venne fermata al cancello del tribunale la mattina del processo, il 20 ottobre 2009, dallo stesso giudice che gli confiscò le note che aveva preparato per difendere il marito, strappandogliele dalle mani.

Durante il processo lo stesso giudice, Feng Jiandong, ha ricordato alla signora Zheng che non era consentito parlare del Falun Gong, perché tutto il personale dell'Ufficio 610 era venuto ad assistere al processo.

La signora Zheng non ha però tenuto conto dell'avvertimento del giudice, ha parlato del diritto legale del marito a praticare il Falun Gong secondo la costituzione cinese, che garantisce il diritto di "libertà di fede" a tutti i cittadini.

Ha detto alla corte che il Falun Gong è praticato e accolto in tutto il mondo e ha parlato del prelievo forzato d’organi attuato dal Partito comunista cinese ai danni dei praticanti. Gli agenti di pubblica sicurezza, il personale dell'Ufficio 610 e i vari legali hanno ascoltato la sua difesa. Né il giudice né i procuratori hanno provato a confutare il suo discorso.

Gli avvocati assoldati per difendere i praticanti vengono avvertiti di non parlare del Falun Gong in tribunale.

Il signor Li Haijun e altri quattro praticanti erano sotto processo presso la Corte Distrettuale Wuling nella provincia di Hunan l'11 giugno 2010. Ogni volta che loro o il loro avvocato menzionavano il Falun Gong un giudice li interrompeva.

Il signor Li ha detto alla corte: "sto seguendo i principi di Verità, Compassione e Tolleranza per diventare una persona migliore e altruista. C'è qualcosa di sbagliato in questo?". Mentre parlava un giudice donna gli si è avvicinato e lo ha tirato dalle manette, cercando di farlo tacere.

Questi praticanti sono stati tutti arrestati e perseguitati a causa della loro fede e una volta in tribunale non viene loro permesso di parlarne.

Direzione dell'Ufficio 610: "La legge non si applica ai casi del Falun Gong”

Un avvocato della difesa si stava preparando a rappresentare diversi praticanti (Zhang Deyan, Sun Haifeng, Mu Guodong, Wang Yumei, e Wang Guihua) davanti alla corte del distretto di Wanghua nella città di Fushun, provincia di Liaoning, nel luglio 2013.

Il presidente ha avvertito l'avvocato prima del processo: "Non parlarmi di legge". L'avvocato è rimasto scioccato e ha risposto: "Se non parliamo di legge, che facciamo raccontiamo barzellette?".

Questo non è un caso isolato. Troppo spesso i giudici in Cina vengono messi sotto pressione da parte dell'Ufficio 610.

Il 23 luglio 2004, la corte del distretto di Beihu nella provincia di Hunan ha tenuto quello che doveva essere un processo segreto contro il praticante Li Hui. Una dipendente che lavora nel tribunale ha informato i parenti del signor Li del processo e diversi membri della famiglia si sono recati in l'aula. Uno di loro ha chiesto al giudice: "La Costituzione è la legge fondamentale e permette la libertà di credo. Dal momento che tutti devono seguire la legge, la persecuzione del Falun Gong non è forse illegale?".

Il giudice ha risposto al parente: "non ci è chiara la questione del Falun Gong dal momento che ne abbiamo sentito parlare solo dalla televisione e dai giornali".

Il capo dell'Ufficio 610 della città, Peng Guanhua, ha aggiunto:" Non ci parli di legge qui. La legge non si applica ai casi del Falun Gong".

Molti funzionari hanno un atteggiamento simile.

Il vice direttore dell'ufficio affari politici e giuridici della città di Xichang nella provincia di Sichuan, Liu, ha detto a un avvocato della difesa:" Smettetela di chiedermi delle leggi e non vi aspettate che le seguiamo".

Il Signor Ma, capo dell'Ufficio 610 della contea Nong'an nella provincia di Jilin, ha detto a un avvocato: "Ti posso dare la mia parola per questo, noi seguiamo la politica, non le leggi. Se volete fare appello, andate avanti e fatelo!".

Feng Xiaolin, il giudice che presiede la Corte della città di Qian'an in provincia di Hebei, ha detto ai parenti di un praticante: "La legge non si applica ai casi del Falun Gong".

Altre conversazioni rivelano quanto sia profonda la disonestà.

Un praticante, la signora Qiu Liying, veniva processata dalla corte del distretto di Chang'an, nella città di Shijiazhuang, il 16 aprile del 2013.

Il suo avvocato difensore ha chiesto al vice presidente del tribunale, Wang Xue: "Non ti vuoi sporcare le mani vero?" Wang rispose: "Se non faccio così, chi mi pagherà?".

Wang aveva già detto all'avvocato prima del processo: " Non importa come ti difendi, potrò sempre variare il mio giudizio in base alle esigenze del caso".

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