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Hebei: 153 praticanti del Falun Gong di Renqiu citano in giudizio Jiang Zemin tra la fine di maggio e i primi di luglio

30 Nov. 2015

(Minghui.org) Secondo un'inchiesta redatta dal sito web Minghui, 153 praticanti del Falun Gong provenienti dalla città di Renqiu, nella provincia dello Hebei, hanno presentato denunce penali contro Jiang Zemin tra il 24 maggio e il 9 luglio 2015.

I praticanti accusano l'ex dittatore cinese di aver dato inizio alla brutale repressione del Falun Gong e lo ritengono responsabile per le enormi sofferenze inflitte con la sua campagna persecutoria. Le denunce penali sono state inviate alla Corte Suprema del Popolo e alla Procura Suprema del Popolo.

Molti di questi praticanti hanno raccontato di come il Falun Gong abbia restituito loro una buona salute dando loro una nuova visione della vita. Il sogno di condurre una vita più sana e più felice, però, è stato frantumato quando, nel 1999, Jiang Zemin ha lanciato una campagna a livello nazionale per sradicare la pratica.

Solamente per aver rifiutato di rinunciare al proprio credo, sono stati arrestati, detenuti, torturati e hanno visto saccheggiare le loro case e sequestrati i loro oggetti personali. Molti hanno anche visto coinvolgere le proprio famiglie a causa del loro credo, mentre altri ancora sono stati costretti a pagare pesanti multe.

Di seguito le storie di alcuni praticanti:

Torturato in un campo di lavoro

La signora Li Jingling (李静玲), 50 anni, prima di essere perseguitata lavorava presso la società Huabei Petroleum. Ѐ stata rinchiusa in un campo di lavoro per tre anni e imprigionata per cinque anni. Ha subito ogni sorta di tortura mentre era rinchiusa nel campo di lavoro Kaiping nella città di Tangshan: è stata appesa a un albero, sottoposta ad alimentazione forzata, privata dell'uso del bagno e costretta ad assistere a sessioni di lavaggio del cervello. Mentre era nella prigione femminile di Shijiazhuang, sua figlia, allora studentessa di scuola media, ha avuto un esaurimento nervoso dopo aver vissuto per anni nel terrore e a causa di questo, ha dovuto interrompere gli studi per sei mesi.

Maltrattato durante la detenzione

La signora Tian Meiying (田梅英), 63 anni, ha dichiarato nella sua denuncia che dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong insieme a suo marito Liu Zhengguo (刘振国) nel 1997 il marito era guarito da una grave malattia allo stomaco e da alcuni problemi cardiaci. Nel centro di detenzione di Renqiu, l’uomo è stato picchiato per 15 giorni e costretto a pagare una multa di 2.000 yuan. La coppia è stata perseguitata durante i giorni ritenuti "sensibili" da parte del governo comunista. Il lungo periodo di persecuzione è costato molto caro all’uomo che nel maggio 2005 è deceduto.

La persecuzione della polizia continua anche dopo il rilascio

Nel gennaio del 2014 la signora Xu Shengran (许 胜 然), 78 anni, è stata rilasciata su cauzione e, successivamente, condannata a tre anni di prigionia e a cinque anni di libertà vigilata. Prima del suo ultimo arresto, nell’ottobre del 2013, la polizia ha fatto irruzione nella sua casa mentre era andata a far visita a dei familiari fuori città. Il marito, che era a casa da solo, terrorizzato dall’irruzione, si è ammalato poco dopo. Quando la donna è ritornata a casa, la polizia l'ha sottoposta ad interrogatori regolari ogni 10 giorni.

I bambini lasciati senza cure

La signora Chai Xiumei (柴秀梅) e suo marito Chen Fenglei (陈 风雷) sono stati imprigionati entrambi nell'ottobre del 2000. I loro due figli minorenni sono così rimasti soli a casa, senza le cure di nessuno. L’anno seguente, quando la signora Chai è stata rilasciata, la sua casa era distrutta: c’era un grande buco sul soffitto, mancava l'elettricità e le finestre erano rotte. I suoi figli, di 14 e 11 anni, erano in condizioni irriconoscibili. Il signor Chen è stato rilasciato nell'ottobre del 2005, per essere poi nuovamente arrestato nel giugno 2006 e condannato a sei anni di carcere.

Ferito durante un arresto violento

Il signor Kaihua (马开华), contadino di 59 anni, è stato ferito gravemente durante l’irruzione nella sua casa da parte della polizia nel tentativo di arrestarlo. "Erano circa le 02:00 di notte del 2 agosto, stavo dormendo sul tetto della mia casa perché faceva molto caldo. La polizia ha fatto irruzione e si è arrampicata in cima al tetto. Hanno iniziato a colpirmi con un bastone elettrico, sono caduto giù dal tetto sbattendo la testa e sono svenuto. Ho avuto un sanguinamento cerebrale in tre punti, e mi hanno tenuto in terapia intensiva per più di due settimane".

Quattro mesi più tardi, quando ancora la sua frattura non era guarita del tutto, la polizia ha tentato nuovamente di arrestarlo. I suoi vestiti erano strappati. A piedi nudi e con un braccio rotto, ha gridato aiuto con tutta la forza che aveva e fortunatamente è riuscito a scappare.

Origini

Nel 1999, Jiang Zemin, in qualità di capo del Partito Comunista Cinese, escludeva gli altri membri del comitato permanente del Politburo e dava inizio alla violenta repressione del Falun Gong.

Negli ultimi 16 anni, la persecuzione ha causato la morte di molti praticanti del Falun Gong. Parecchi di loro sono stati torturati a causa della loro fede e persino uccisi per il prelievo dei loro organi. Jiang Zemin è direttamente responsabile per aver iniziato e condotto questa brutale persecuzione.

Sotto la sua personale direzione, il 10 giugno 1999 il Partito Comunista Cinese ha istituito un organo di sicurezza extralegale, l’"Ufficio 610". L'organizzazione scavalca le forze di polizia e il sistema giudiziario per eseguire le direttive di Jiang per quanto riguarda il Falun Gong: rovinare la reputazione, tagliare le risorse finanziarie e distruggere fisicamente i praticanti.

La legge cinese permette ai cittadini di presentare cause penali e molti praticanti oggi esercitano il diritto di sporgere denunce penali contro l'ex dittatore.

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