(Minghui.org) Nel 1999, la signora Meng Fanguang, della contea di Mohe, provincia di Heilongjiang, è andata a Pechino per protestare contro la persecuzione del Falun Gong da parte del Regime Comunista. Le autorità locali l'hanno presa di mira e negli ultimi 16 anni è stata più volte arrestata, detenuta illegalmente, obbligata al lavoro forzato e brutalmente torturata.

Il suo ex marito, che lavorava per il dipartimento di polizia locale, ha ricevuto minacce dal suo supervisore. Ha picchiato la signora Meng e ha cercato di costringerla a rinunciare al Falun Gong.; l'ha sorvegliata tutti i giorni e alla fine ha ottenuto il divorzio.

Nel 2000, la signora Meng ha fatto un secondo tentativo facendo appello per il diritto di praticare Falun Gong. È stata arrestata, detenuta e torturata nel campo di lavoro forzato di Shuanghe.

È stata nuovamente arrestata nel 2006 e detenuta nello stesso campo di lavoro, dove è stata alimentata forzatamente e messa in isolamento per più di un anno.

L'abuso e le detenzioni precedenti hanno avuto delle gravi conseguenze sulla salute della signora Meng, alla quale, dopo il suo ultimo arresto nel 2014 è stato diagnosticato un tumore al fegato.

Anche se è stata rapidamente rilasciata per motivi di salute, la signora Meng è ancora sorvegliata e spesso molestata dai membri della sua famiglia. La polizia le ha sequestrato la carta d'identità, in modo che non possa lasciare la contea o trovare un'occupazione a tempo pieno.

Torturata nel campo di lavoro

Nel 2000, dopo il suo arresto, la signora Meng è stata detenuta per cinque mesi e trasferita al campo di lavoro forzato di Shuanghe a Qiqihar.

Poiché si rifiutava di rinunciare alla sua fede, le guardie del campo l'hanno ammanettata ad un anello di metallo fissato a terra e l’hanno messa in una cella così piccola da non poter allungare le gambe. Per la mancanza di finestre e di ventilazione e per l'alta temperatura dovuta dal calore estivo, ha avuto problemi di respirazione e ha sudato copiosamente.

Una guardia le ha legato le gambe e l’ha colpita alla testa. È stata lasciata ammanettata a terra per tre giorni di fila.

Illustrazione della tortura: incatenata a terra

Tutti quelli che hanno rifiutato di rinunciare al Falun Gong sono stati confinati in piccole celle solitarie, appesi ed ammanettati, picchiati con tubi o colpiti con bastoni elettrici. Alcuni sono stati ammanettati ad un letto a castello con una mano sulla cuccetta superiore e l'altra verso la guida inferiore, e sono stati lasciati in questa posizione dolorosa, senza poter stare ne in posizione eretta ne seduti.

I praticanti sono stati monitorati dai detenuti e sono stati privati del sonno e del cibo. Quando, per protesta, hanno iniziato uno sciopero della fame di gruppo, sono stati alimentati in modo forzato con delle soluzioni saline ed alcuni sono stati appesi con le mani legate per mesi. Queste condizioni sono continuate per un tempo indeterminato.

Il periodo della signora Meng è stato prorogato di sei mesi e durante i primi due mesi è stata torturata e picchiata quotidianamente.

Ricostruzione della tortura: Appesa ed ammanettata

Nel mese di ottobre la signora Meng, insieme ad altri 80 praticanti che hanno rifiutato di rinunciare alla loro fede, sono stati trasferiti al Centro di Riabilitazione di Heilongjiang, dove hanno protestato rifiutandosi di collaborare con le guardie. A partire dal secondo giorno la signora Meng è stata rinchiusa in una cella di isolamento.

Quando ha protestato per tale trattamento, è stata legata ad una "sedia di ferro"(*) con le mani ammanettate alla schiena ed i piedi legati a una barra di metallo. Le guardie le hanno chiuso la bocca con un nastro adesivo e l’hanno picchiata. Dopo aver fatto uno sciopero della fame per tre giorni, è stata finalmente slegata dalla sedia. Le sue gambe erano così gonfie da non riuscire a camminare.

Ricostruzione tortura: legata ad una sedia con le mani ammanettate dietro la schiena

Dopo il suo rilascio, è stata continuamente sorvegliata e spesso molestata dalla polizia locale.

Secondo periodo di lavoro forzato

Nell'agosto del 2006 la signora Meng è stata arrestata, detenuta per due settimane e rimandata al campo di lavoro forzato di Shuanghe .

Mentre andava al centro di detenzione ha iniziato un altro sciopero della fame. Non appena arrivati al campo di lavoro, è stata alimentata in modo forzato con una soluzione salina. Per una settimana ha vomitato una grande quantità di sangue, ha avuto dolori al petto e difficoltà a respirare. È stata insultata, monitorata tutto il giorno dai detenuti, confinata in una cella d'isolamento per un anno e negato il diritto di visita. Nonostante fosse estremamente debole, è stata ancora costretta a compiere un intenso lavoro forzato.

Ricostruzione tortura: alimentazione forzata

Nel maggio 2008, la divisione femminile del campo di lavoro è stato chiuso dopo un esteso avvelenamento accidentale. La signora Meng è stata trasferita al centro di riabilitazione di Heilongjiang, dove è stata confinata in una piccola cella e torturata.


Arrestata a Shenyang

Nel novembre 2013, dopo che due praticanti della contea di Mohe sono stati arrestati, gli ufficiali locali hanno cercato la signora Meng. La polizia le ha perquisito la casa, ha maltrattato il suo datore di lavoro, la sua famiglia ed i suoi amici. Per evitare l'arresto, la signora Meng ha lasciato la sua città natale e ha vissuto temporaneamente a Shenyang.

A Shenyang è stata arrestata, la polizia le ha sequestrato il computer portatile, i libri ed i volantini del Falun Gong. Insieme a lei, è stata arrestata anche un'altra praticante, la signora  Qi Jianxia.

Il centro di detenzione ha diagnosticato alla signora Meng un tumore al fegato e si è rifiutato di accettarla. Gli ufficiali l'hanno poi portata alla stazione di polizia Xingshun a Shenyang, l’hanno legata, ammanettata e l'hanno interrogata per una notte intera.

Il giorno dopo, cinque agenti di polizia di sicurezza nazionale della contea di Mohe sono andati a Shenyang per riportarla al centro di detenzione. A causa del tumore, la sua ammissione è stata rifiutata; è quindi stata portata in un albergo ed interrogata fino alle 4:00 del mattino. Solo dopo averle sequestrato la carta d’identità, in modo da impedirle di lasciare la contea, la signora Meng è stata rilasciata per motivi di salute.

Anche dopo il suo rilascio, la signora Meng e la sua famiglia sono spesso stati vessati e minacciati dalla polizia.

(*) GLOSSARIO

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