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Membri del Parlamento Europeo esprimono sostegno ai praticanti del Falun Gong riguardo il caso dei diritti umani di Heilongjiang

14 Marzo 2015 |   Da un praticante del Falun Gong in Germania

(Minghui.org) Il 3 febbraio, oltre 20 membri del Parlamento Europeo (MEPs), hanno inviato una lettera congiunta all' Ambasciatore Cinese in Germania, alla Corte locale della provincia di Heilongjiang e alla divisione provinciale dell'“Ufficio 610” per chiedere l'immediato rilascio di quattro praticanti del Falun Gong arrestati a marzo 2014.

La lettera condannava inoltre gli atti illegali della Corte locale e del dipartimento di polizia e chiedeva alle autorità provinciali di invalidare il verdetto del processo illegale. L'ultima udienza è stata tenuta l'8 gennaio 2015. Il verdetto non è stato reso pubblico.

I quattro praticanti sono stati arrestati assieme a quattro avvocati per i diritti umani mentre si incontravano in un hotel a Jiansanjiang, Heilongjiang, per discutere come salvare altri praticanti detenuti al centro di lavaggio del cervello di Quinglongshan, conosciuto ufficialmente come “Jiansanjiang Farm Legal Education Center”. Tutti gli avvocati sono stati rilasciati a metà aprile, ma i quattro praticanti sono ancora in prigione.

Il 5 febbraio il deputato europeo Klaus Buchner, per aumentare l'effetto della lettera congiunta, ha anche condannato apertamente la persecuzione sulla sua pagina Facebook dichiarando:
“Gli oltre 15 anni di persecuzione del Falun Gong e l'espianto sistematico di organi dai praticanti del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese violano non solo la libertà di credo, la libertà di opinione e gli altri diritti fondamentali protetti dalla Costituzione cinese, ma anche le convenzioni che la Cina ha sottoscritto, ad esempio, la Convenzione delle Nazioni Unite contro le torture”.

Questa è la seconda volta che il sig. Buchner ha espresso il suo supporto ai seguaci del Falun Gong. Il precedente post su Facebook è del 7 gennaio 2015. Il sig. Buchner ha così continuato nel suo post di febbraio:
“Per porre fine a questo crimine contro l'umanità (in base all' articolo 7 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale e all'articolo 6 del medesimo Statuto, per il genocidio contro i praticanti del Falun Gong), il 12 dicembre 2013 è stata approvata a Strasburgo una risoluzione contro l'espianto di organi in Cina".

“La risoluzione chiede al Partito Comunista Cinese il rilascio immediato dei praticanti del Falun Gong imprigionati e l’interruzione immediata dell'espianto di organi dai praticanti del Falun Gong, di altri prigionieri politici non violenti e di membri religiosi e minoranze etniche”.

Schermata del post su Facebook del sig. Klaus Buchner, membro del Parlamento Europeo.

Il 3 febbraio è stata inviata una lettera congiunta all'Ambasciatore Shi Mingde dell' Ambasciata cinese in Germania; a Zhang Dejiang, presidente del Congresso Popolare del Partito Comunista Cinese (PCC); a Zhou Qiang, capo della Corte Suprema; a Wang Xiankui, segretario del Comitato Provinciale del PCC di Heilongjiang; a Gu Songhai, direttore dell'Ufficio 610 della Provincia di Heilongjiang; a Zhang Shuyuan, Capo dell'Alta Corte della Provincia di Heilongjiang e a Fu Wen, capo della Corte Regionale per i Ricorsi di Jiangsanjiang.

Di seguito la lista più dettagliata delle richieste:
1. Rilascio immediato dei quattro praticanti del Falun Gong: Shi Mengwen,Wang Yanxin, Li Guifang e Meng Fanli, che sono imprigionati dall'arresto del marzo 2014;
2. Garantire la libertà e la sicurezza dei quattro praticanti del Falun Gong, dei loro familiari e degli avvocati difensori;
3. Non revocare la licenza degli avvocati difensori;
4. Rilascio immediato di tutti i praticanti del Falun Gong imprigionati nella provincia di Heilongjiang;
5. Annullamento della sentenza della Corte Regionale per i Ricorsi di Jiansanjiang a seguito del processo illegale di gennaio;
6. Indagare sulle azioni illegali della Corte Regionale per i Ricorsi della regione di Jinansanjiang, della Procura Regionale per i Ricorsi di Jiansanjiang e dell'ufficio della pubblica sicurezza di Jiansanjiang.

Riguardo il processo illegale dei quattro praticanti del Falun Gong presso la Corte Regionale per i Ricorsi di Jiansanjiang, l’8 gennaio 2015 il sig. Buchner ha contattato l'ambasciatore Yang Yanyi della missione cinese presso la UE. Ha inoltre espresso la sua protesta contro il regime comunista sulla sua pagina Facebook.

Ha scritto un saggio intitolato “Focus sulla Cina” pubblicato su Facebook che dice: “I praticanti del Falun Gong sono stati perseguitati e imprigionati a causa del loro credo. Perfino i loro avvocati difensori sono stati imprigionati e torturati. La libertà di credo stabilita dalla costituzione della Repubblica Popolare Cinese deve essere garantita a questi credenti”.

Riguardo alla propaganda di odio del partito comunista cinese e all'uccisione di praticanti per i loro organi, il sig. Buchner ha evidenziato che la propaganda apre la strada alla persecuzione del Falun Gong da parte del regime. E' uno dei mezzi più malvagi usati dai regimi totalitari e autoritari. La soppressione viene applicata ad un gran numero di persone, ad una intera religione o popolazione del paese. Ha detto: “I paesi europei dovrebbero agire”.

Avendo assistito al genocidio dei nazisti contro gli ebrei, il sig. Buchner ha dichiarato che lo scopo del regime comunista cinese è l'abolizione del credo spirituale e della libertà della gente controllando strettamente le loro menti. Il regime non permette alla gente di condurre una vita spirituale che può portarli alla libertà e a rapporti gentili.

Il sig. Buchner ha anche detto: “Noi europei abbiamo veramente a cuore questa situazione e protestiamo contro tali atti. Inoltre noi diciamo alle autorità che ci auguriamo che queste cose non accadano poiché possono influenzare realmente i nostri rapporti”.

Egli ha inoltre indicato che lui ed altri membri del parlamento europeo seguiranno lo sviluppo del caso, per continuare a salvare i praticanti del Falun Gong coinvolti e sostenere i loro avvocati difensori.

Rinvio del caso dei diritti umani di Heilongjinag

Il caso di marzo è incentrato sul centro di lavaggio di cervello di Qinglongshan. Secondo Wang Quanzhang, ci sono centinaia di simili prigioni nere, o strutture di detenzione non legali in Cina. Queste strutture hanno operato con un basso profilo per anni ed hanno sostituito efficacemente i campi di lavoro forzato, che sono stati ufficialmente chiusi nel 2013.

Il 20 marzo 2014 i quattro avvocati per i diritti umani, i praticanti del Falun Gong precedentemente detenuti nel centro per il lavaggio di cervello di Qinglongshan e i familiari dei praticanti si sono recati al centro per il lavaggio di cervello. Negato loro l'accesso, hanno chiesto a gran voce vicino all'ingresso il rilascio dei praticanti detenuti.

Il giorno seguente gli avvocati e sette praticanti sono stati arrestati quando si sono incontrati in un hotel del luogo. Quattro dei sette praticanti sono incarcerati da allora.

Gli avvocati sono stati torturati durante la detenzione: la polizia ha picchiato Tang Jitian e altri. In totale, tra i quattro avvocati, risultano 24 costole rotte. Tre praticanti del Falun Gong sono stati torturati quasi a morte.

Wang Yu, Zhang Weiyu e altri sei avvocati hanno rappresentato i quattro praticanti per circa un anno. Essi hanno sperimentato torture e interferenze mentre cercavano di portare a termine il loro compito di avvocati difensori.

I quattro praticanti del Falun Gong arrestati a marzo sono tutt'ora imprigionati e sono stati recentemente processati.

Gli otto avvocati hanno protestato i processi segreti ed hanno inviato un reclamo alla Alta Corte di Heilongjiang, alla Procura Provinciale, alla Divisione della Procura Regionale per i Ricorsi, alla Corte Regionale per i Ricorsi e al Congresso Provinciale del Popolo di Heilongjiang.

Gli avvocati Wang Yu e Zhang Weiyu protestano di fronte alla Corte Regionale per i Reclami di Heilongjiang per il loro diritto a difendere i praticanti del Falun Gong.

Finora, oltre 60 avvocati in Cina si sono uniti al gruppo di sostegno legale di Jiansanjiang, che fornisce assistenza legale agli avvocati e ai rappresentanti dei familiari. Il gruppo chiede la cessazione dei processi illegali e la revoca della sentenza della Corte Regionale per i Ricorsi.

Il 28 gennaio 2015, quattro familiari dei praticanti e gli avvocati Gong Xiangdong e Zhang Weiyu hanno cercato di far visita ai quatto praticanti al centro di detenzione di Jiansanjiang ma la loro richiesta è stata rifiutata. Sono stati invece bastonati e maltrattati verbalmente dai poliziotti, diretti dal capo del centro di detenzione.

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