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Il PCC svia la nazione e il futuro del suo popolo per promuovere il proprio programma

04 Aprile 2015 |   Di un praticante del Falun Gong

(Minghui.org) Fan Huiming, un membro del personale dell'Ufficio 610 nella provincia di Shanxi, è stato molto attivo nel perseguitare i praticanti del Falun Gong. Ha effettuato quattro sessioni di lavaggio del cervello consecutive nel novembre 2011 e ha detto ad un praticante che possedeva una piccola impresa: "Fai rapporto al centro di lavaggio del cervello, altrimenti distruggerò il tuo negozio".

Quando i praticanti gli hanno consigliato di seguire le leggi, invece di danneggiare persone innocenti, Fan ha risposto di non avere altra scelta: "Devo obbedire agli ordini dei superiori".

Queste cose succedono troppo spesso nel corso della persecuzione del Falun Gong.

L'anno scorso, per esempio, degli avvocati sono stati arrestati dalle autorità per aver osato difendere dei praticanti del Falun Gong. Wang Jingjun, capo giudice della Corte di Jiansanjiang nella provincia di Heilongjiang, ha ricevuto numerose telefonate che gli chiedevano una spiegazione. La sua solita risposta?: "Non spetta a me, io faccio questo lavoro solo per guadagnarmi da vivere".

Spesso i funzionari pensano che gli ordini dei superiori giustifichino il fatto che essi perseguitano cittadini innocenti, e la loro logica è: "Io non sono colpevole perché sto eseguendo degli ordini", oppure, "Io non sono colpevole perché lo sto facendo per mantenere la mia famiglia".

Anche se poco visibili nella società occidentale, le conseguenze di questa falsa logica in Cina, dove il potere è esercitato da un regime totalitario, sono reali e immediate.

Come è stato deviato un paese

La tradizione delle strategie di deviazione del Partito Comunista Cinese (PCC) è antica come la sua fondazione. La Quarta Armata Rossa era una delle forze militari chiave dei primi anni '30 in Cina. Il suo manuale di raccolta fondi elencava le seguenti tattiche per rapire i ricchi proprietari terrieri ed estorcere loro denaro:
- ricerca approfondita,
- attenta pianificazione del sequestro,
- stima accurata della quantità di denaro che sono in grado di pagare,
- diffamare i padroni di casa per terrorizzarli,
- agenti qualificati per intraprendere l'estorsione.

Chen Yi, uno dei 10 generali dell'epoca, ha confermato nelle sue memorie che: "se l'importo non veniva pagato in tempo le case [degli ostaggi] venivano bruciate".

Dopo che il PCC è salito al potere la deviazione non è terminata. È diventata invece ufficiale, più sofisticata e più diffusa.

Ad esempio, nel movimento di riforma agraria dei primi anni '50, i funzionari convinsero i contadini a rubare con la violenza le terre ed altre proprietà ai legittimi proprietari. Durante la Rivoluzione Culturale, un decennio più tardi, il PCC ha mobilitato i giovani del paese per distruggere la cultura tradizionale e maltrattare gli studenti.

In entrambi i casi il PCC ha spinto in prima linea un grande gruppo della corrente principale della società ad eseguire la deviazione. In questo modo non solo le vittime venivano schiacciate dal potente regime totalitario, ma anche le persone che avevano perpetrato le malefatte sono divenute esse stesse degli ostaggi per aver contratto debiti di sangue col PCC, gettando un cupo presagio sul loro futuro.

Una decisione morale che coinvolge tutti

Dopo numerose prove e esercizi, le tattiche di deviazione del PCC hanno raggiunto ora una fase senza precedenti, che si riflette nell'attuale persecuzione del Falun Gong.

Rispetto ai precedenti movimenti politici questa persecuzione raggiunge quasi ogni settore della società e l'obbligo morale assume una portata più ampia.

Molte persone sono confuse dal fatto che Jiang Zemin vieterebbe un gruppo di meditazione pacifica come il Falun Gong. Questo potrebbe essere un fatto non così accidentale come sembra. Il regime comunista si basa sulla violenza e sulla menzogna, quindi contraddice radicalmente i principi del Falun Gong di Verità, Compassione e Tolleranza. Il rapido progresso del Falun Gong lo ha fatto diventare rapidamente un obiettivo per il PCC.

Ma la proposta di Jiang di sopprimere il Falun Gong ha incontrato notevole resistenza nel politburo. Dopotutto la natura non politica del Falun Gong e la coerenza con i valori tradizionali erano stati ben accettati dalla società in generale.

Come capo del partito Jiang ha scritto una lettera ai membri del politburo, simile a quella che Mao aveva fatto quando aveva lanciato le sue numerose campagne politiche. Egli ha affermato che il Falun Gong avrebbe rovesciato il PCC e ha sostenuto la sua richiesta con prove fabbricate ad arte. Jiang ha costretto con successo altri alti funzionari ad accordarsi con lui per la soppressione.

Ma la determinazione dei praticanti del Falun Gong nella loro retta fede non si è indebolita, come Jiang aveva predetto. La persecuzione brutale e la reazione pacifica dei praticanti hanno invece attirato simpatia verso il Falun Gong, facendo si che le persone si chiedessero se questa persecuzione fosse giustificata.

Nel 2001, Luo Gan, capo del Comitato per gli affari politici e legali, ha messo in scena l'auto-immolazione di Piazza Tiananmen, eseguita su istruzioni di Jiang. Ciò ha spinto la propaganda di odio ad un nuovo livello, che ha portato ad un genocidio crescente dei praticanti del Falun Gong. Ha anche costretto innumerevoli persone comuni a diffamare il Falun Gong, in mezzo alla dilagante campagna di propaganda nazionale.

Oltre alla realizzazione della politica di persecuzione, i funzionari hanno tentato di costringere ogni singolo praticante a rinunciare alla sua fede; in caso contrario era in pericolo non solo la sua carriera e il suo futuro ma anche i familiari del praticante rischiavano di perdere il loro impiego o potevano affrontare altre gravi conseguenze.

Quando ai funzionari delle forze dell'ordine e del sistema giudiziario è stato detto che tali azioni violano i diritti umani fondamentali, le loro osservazioni sono state sorprendenti. "Come giudice io ascolto solo il PCC e non ho paura delle conseguenze", ha detto Wang Dejiu, capo giudice della corte penale della contea di Yi nella provincia di Liaoning.
Yang Dongsheng, vice giudice capo della corte della contea Lushan nella provincia di Henan, ha fatto questa dichiarazione dopo la condanna a 10 anni di reclusione di un praticante del Falun Gong: "Ho il benestare del PCC, non c'è niente che potete farmi".

Questo accade perché hanno ricevuto un lavaggio del cervello da parte del partito. Rispetto ai banditi convenzionali che detengono ostaggi per soldi, questo tipo di deviazione mentale mette l'intera nazione in pericolo. Poche persone in Cina hanno la capacità di andare oltre la propaganda diffamatoria, e quindi molti confondono il giusto dallo sbagliato.

Percorso verso il futuro

Tornando ai due esempi dell'inizio di questo articolo: "seguire gli ordini dall'alto" non è una scusa valida anche secondo le leggi cinesi. In base all'articolo 54 del codice civile cinese, se un funzionario obbedisce a qualsiasi decisione o ordine che è in maniera evidente illegale, egli è soggetto alla corrispondente responsabilità prevista dalla legge.

In passato il partito è stato in grado di sottrarsi alle responsabilità delle sue campagne violente e repressive processando i colpevoli principali e condannandoli. Le tensioni sociali erano così allentate, e le masse percepivano che la minaccia era passata.

Mantenere la propria famiglia non è una giustificazione per fare del male.

Secondo i valori tradizionali sia in Cina che nella società occidentale, l'onestà, la lealtà e il non fare del male, formano le basi della moralità umana. Una cattiva condotta, con la scusa di mantenere la propria famiglia, non è accettabile in entrambe le culture, soprattutto quando si parla della vita e della morte di persone innocenti, anche solo contravvenendo alla normale moralità umana.

La collusione con il male è sempre destinata a fallire. Molti credono che l'unica via d'uscita per un cinese sia quella di lasciare il partito comunista, così facendo e separandosi dal PCC, un cittadino cinese fa un grande passo avanti verso un futuro più luminoso.

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