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Copenhagen: manifestazione vicino l’Ambasciata cinese a sostegno delle denunce contro Jiang Zemin

23 Luglio 2015

(Minghui.org) I praticanti della Falun Dafa e i loro sostenitori si sono radunati di fronte all’Ambasciata cinese il 1° luglio 2015, per dimostrare il proprio sostegno in favore alle migliaia di praticanti che hanno depositato denunce penali contro Jiang Zemin, l’ex dittatore del regime comunista, responsabile dell’avvio della persecuzione della Falun Dafa nel 1999.

Sei praticanti in Danimarca hanno inviato le proprie denunce alla Procura suprema del popolo cinese. Uno di loro ha già ricevuto conferma dell’avvenuta consegna da parte dell’ufficio postale danese.

I praticanti della Falun Dafa e i loro sostenitori si sono radunati di fronte all’Ambasciata cinese il 1° luglio 2015 per dimostrare il proprio sostegno alle migliaia di praticanti che hanno depositato denunce penali contro Jiang Zemin


Ondata di cause contro Jiang Zemin

Secondo il sito web Minghui, nel solo mese di maggio 2015, i praticanti e i loro familiari hanno presentato 22.818 denunce contro Jiang. La conferma della consegna è stata ricevuta da 10.972 delle denunce inviate per posta.

Nonostante la censura internet da parte della Cina comunista e la difficoltà di ottenere informazioni da altri paesi, il numero effettivo di cause intentate è di molto superiore al numero delle copie ricevute dal sito web (Minghui).

Le cause non sono state depositate solo dai praticanti in Cina, ma anche da 160 praticanti che, fuggiti dalla Cina, adesso vivono in 17 Paesi. Tra essi figurano anche i sei praticanti della Danimarca. Le accuse comprendono crimini contro l’umanità, il traffico illegale di organi e la tortura.

I praticanti danesi della Falun Dafa che hanno inviato denunce penali contro Jiang Zemin alla Procura suprema del popolo cinese

“Queste denunce sono una cosa buona per la Cina”

Wu, una rappresentante della Falun Dafa in Danimarca, durante la manifestazione ha dichiarato: “Oggi i cinesi si stanno risvegliando. Più di 208 milioni di loro si sono dimessi dal Partito Comunista Cinese e dalle sue organizzazioni affiliate.

Oggi i praticanti della Falun Dafa in Danimarca sono venuti all’Ambasciata cinese per parlare della persecuzione che hanno subito personalmente negli ultimi 16 anni. Nel perseguimento della giustizia vogliamo sostenere e unirci all’ondata di denunce depositate contro Jiang Zemin. Jiang Zemin non solo ha ordinato la persecuzione della Falun Dafa in Cina ma ha anche usato i canali diplomatici per diffondere in tutto il mondo falsità sulla Falun Dafa e contro il suo fondatore, Li Hongzhi. In Cina i media controllati dallo Stato, hanno diffamato la Falun Dafa e istigato l’odio nei confronti delle persone che seguono il principio di Verità-Compassione-Tolleranza.

“Negli ultimi 16 anni ogni praticante della Falun Dafa è stato sia vittima che testimone della persecuzione. Jiang Zemin e i suoi complici hanno perseguitato l’intera popolazione cinese, non solamente i praticanti”.

“L’ondata di denunce contro Jiang Zemin salverà la Cina, se la Cina abbandonerà il regime comunista. Le denunce sono una cosa positiva per la Cina e per il suo popolo”.

Bea Xuezhen, praticante della Falun Dafa, ha intentato causa contro Jiang Zemin alla Procura suprema del popolo cinese di Pechino

I praticanti della Falun Dafa in Danimarca hanno depositato le denunce

Bao Xuezhen, ex ingegnere di un impianto di proprietà statale, fu incarcerata per tre anni e mezzo nel Carcere femminile di Shanghai per aver praticato la Falun Dafa. Le autorità hannoperquisito la sua casa ben due volte e confiscato molti effetti personali della sua famiglia.

E' stata licenziata dal lavoro, perdendo così lo stipendio e ogni altro sussidio. La sua perdita finanziaria complessiva ha superato i due milioni di yuan (circa 350.000 USD).

Le autorità hanno continuato a perseguitarla. Le è stato imposto la restrizione nei viaggi e sono state intercettate le sue conversazioni telefoniche. La sua famiglia è sotto sorveglianza ogni giorno.

Zhu Xuezhi

Zhu Xuezhi era un imprenditore di successo, con aziende a Tianjin, in Cina, e in Danimarca. Nel 2002, dopo aver partecipato in Danimarca ad una protesta contro la persecuzione della Falun Dafa, il regime cinese ha iniziato a vendicarsi.

Le autorità hanno fatto irruzione nella sua casa a Tianjin e confiscato tutte le sue proprietà, incluso il denaro, la macchina, le collezioni di francobolli, dipinti e calligrafie. La polizia non gli ha rilasciato alcuna ricevuta formale.

Le sue tre società a Tianjin sono state costrette a chiudere. I funzionari cinesi, dopo aver minacciato i suoi clienti in Danimarca, dissuadendoli dall’intraprendere affari con lui, hanno costretto Zhu Xuezhi ad uscire anche dal mercato danese. In Cina i parenti suoi e quelli di sua moglie sono stati vessati e minacciati. Alcuni di loro hanno perso anche il lavoro.

Inoltre nel 2003 l’Ambasciata cinese ha rifiutato di rinnovargli il passaporto poiché praticava la Falun Dafa.

La persecuzione ha trasformato un uomo d’affari di successo in un rifugiato in Danimarca.

Yang Guang

I sostenitori si uniscono ai praticanti della Falun Dafa

Yang Guang, un dissidente cinese, si è unito ai praticanti della Falun Dafa e ha detto: “Un mio conoscente, un ufficiale del Ministero della pubblica sicurezza cinese, mi ha detto che più di 500.000 praticanti della Falun Dafa sono stati uccisi per prelevarne gli organi”.

“Un altro amico, che è il vice presidente di un grande ospedale in Cina, mi ha raccontato che nel suo ospedale, ogni anno, venivano effettuati più di 2000 interventi chirurgici di trapianto di organi. I donatori della maggior parte di questi organi non hanno un nome o un indirizzo, ma solo un numero proveniente dall’Ufficio 610, indicante che erano praticanti della Falun Dafa”.

Mr. Chen Yingchao


Chen Yingchao, uno dei sostenitori, ha espresso la sua solidarietà e il suo sostegno ai praticanti della Falun Dafa. Ha invitato la gente a sostenere i praticanti della Falun Dafa e gli sforzi delle altre vittime per ottenere giustizia contro Jiang Zemin.

Molti passanti, residenti e turisti cinesi hanno espresso sostegno e comprensione.

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