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Parigi: uniti per mettere fine a 16 anni di persecuzione

04 Ago. 2015

(Minghui.org) Il 20 luglio 2015 ricorreva il sedicesimo anniversario dell’inizio della persecuzione del Falun Gong in Cina. A Parigi il 17, il 18 e il 19 luglio i praticanti di tutta Europa hanno organizzato numerose attività per chiedere la fine della repressione. Durante il raduno hanno mostrato tutto il loro sostegno al crescente numero di azioni legali presentate in Cina contro Jiang Zemin e hanno appoggiato gli oltre 200 milioni di cinesi che si sono dimesse dalle organizzazioni affiliate al Partito Comunista Cinese.

La manifestazione organizzata a Parigi per chiedere la fine della persecuzione

Presidente dell’Associazione europea della Falun Dafa: “I praticanti del Falun Gong sono diventati la speranza della Cina”.

Wu Wenxin, presidente dell’Associazione europea della Falun Dafa

Nel suo discorso Wu Wenxin, presidente dell’Associazione europea della Falun Dafa, ha dichiarato che 16 anni fa Jiang ha dato inizio alla persecuzione per “gelosia”: “In Cina, la gente crede che il bene è ricompensato con il bene e il male invece viene punito. Jiang inevitabilmente un giorno dovrà fare i conti con il suo destino”. Ha continuato dicendo che il Falun Gong non è stato sconfitto perché rappresenta l’energia positiva e la consapevolezza spirituale della nazione. “In altre parole, non si può sopprimere il principio di Verità, Compassione e Tolleranza e i praticanti del Falun Gong sono diventati la speranza della Cina”.

Sylvie Le Lan, rappresentante dell’associazione Ensemble Contre la Peine de Mort (ECPM, ovvero “Insieme contro la pena di morte”)

Sylvie Le Lan, rappresentante dell’associazione Ensemble Contre la Peine de Mort (ECPM, ovvero “Insieme contro la pena di morte”) è intervenuta alla manifestazione asserendo che: “In Cina ogni anno 2500 persone vengono condannate a morte. Questo dato costituisce l’80% delle sentenze di morte emanate in tutto il mondo”. Sylvie Le Lan si è mossa contro la persecuzione del Falun Gong riunendo un team internazionale al fine di indagare sul prelievo di organi da praticanti ancora in vita.

I praticanti mostrano le denunce penali intentate contro Jiang Zemin per fermare la persecuzione contro il Falun Gong

“La caduta del Partito Comunista Cinese dimostra che i giusti avranno la meglio"

L’attivista politico Wu Jiang ha dichiarato che il prelievo di organi è un crimine contro l'umanità

L’attivista politico Wu Jiang ha dichiarato che la persecuzione del Falun Gong è un fatto molto grave, soprattutto il prelievo di organi è "un crimine contro l'umanità". "Ecco perché dobbiamo continuare a denunciare per fare giustizia".

Wu Jiang ha elogiato il crescente numero di cause legali intentate nei confronti di Jiang. Secondo lui questo dimostra che un numero crescente di persone è a conoscenza della verità su l’ex dittatore e sul PCC. "Sempre più cinesi hanno capito come il PCC inganna e maltratta il suo stesso popolo. La caduta del Partito Comunista Cinese dimostra che i giusti avranno la meglio".

Secondo l’attivista dei diritti civili Zhang Jian, Jiang si troverà presto ad affrontare il suo destino

L'attivista dei diritti civili Zhang Jian ha dichiarato di essere rimasto scosso da quello che i praticanti hanno subito a causa del proprio credo. "Dobbiamo portare Jiang e il suo regime di fronte alla giustizia”.

I cinesi vengono a conoscenza delle persecuzioni contro il Falun Gong

Liu, uno studente di Pechino che adesso vive in Francia, durante la manifestazione ha dichiarato: "È la prima volta che assisto ad un raduno così numeroso di praticanti, è un fatto insolito". Ha aggiunto infatti che la situazione è molto diversa da quanto mostrano i media in Cina. "Ho parlato con un praticante che mi ha spiegato tutto quello che in questi anni è accaduto. Mi ha convinto ad abbandonare il PCC".

Un altro cinese arrivato in Francia un anno fa, ha sottolineato l’importanza di conoscere la verità. "Grazie a Epoch Times e all’evento di oggi, ho imparato cos'è il Falun Gong e sono venuto a conoscenza delle cause intentate contro Jiang. Sostengo queste cause e per questo ho deciso di abbandonare il PCC".

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