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Agenti di polizia rifiutano di seguire la politica di persecuzione del PCC

01 Feb. 2016 |   Di Cheng Yu

(Minghui.org) Diversi articoli recentemente pubblicati sul sito web Minghui in lingua cinese, indicano che alcuni poliziotti cinesi rifiutano le direttive che ordinano loro di portare avanti la persecuzione del Partito Comunista Cinese nei confronti del Falun Gong.

Parlare agli agenti senza timore

Ad esempio, un articolo intitolato " Returning Home After Clarifying the Truth in A Police Station " ("Tornare a casa dopo aver chiarito la verità in una stazione di polizia") del 7 gennaio 2016, racconta l'esperienza di un'anziana praticante del Falun Gong che era stata arrestata e portata in una stazione di polizia per aver distribuito volantini del Falun Gong. Nonostante ciò la signora ha parlato senza timore agli agenti riguardo il Falun Gong ed ha consigliato loro di non prender parte alla persecuzione, spiegando che le loro azioni violano la costituzione cinese. L'anziana donna è stata rilasciata dopo poche ore.

Una dozzina di poliziotti si dimettono dal partito

Un altro articolo pubblicato su Minghui lo stesso giorno era intitolato “More Than Ten Policemen Line up to Quit the CCP in Police Station” ("Nella stazione di polizia più di dieci poliziotti in fila per dimettersi dal PCC".

Un'anziana praticante era stata arrestata e successivamente portata in una stazione di polizia per aver distribuito i calendari del Falun Gong in un mercato agricolo. Mentre gli agenti si trovavano in pausa pranzo la praticante ha convinto una poliziotta a dimettersi dalla Lega della Gioventù Comunista, un'organizzazione affiliata al Partito Comunista.

Quando gli agenti sono tornati dalla pausa pranzo ha convinto più di dieci di loro a dimettersi dalle organizzazioni comuniste. Alla fine la polizia l'ha riaccompagnata a casa.

Non voler arrestare i praticanti

Un articolo del 16 gennaio dal titolo “Policemen Refuse to Imprison Falun Gong Practitioners” ("Poliziotti rifiutano di arrestare i praticanti del Falun Gong") racconta l'esperienza vissuta da cinque praticanti. Il 15 dicembre 2015, in un parco, essi stavano distribuendo calendari con informazioni sulla persecuzione quando la polizia stradale li ha arrestati. Gli agenti in servizio si sono rifiutati di tenerli alla stazione di polizia. I praticanti avevano sentito parlare di un evento simile accaduto l'agosto prima.

Centri di detenzione rifiutano di detenere i praticanti

Il 25 dicembre 2015 è stato pubblicato un articolo di riassunto sugli arresti, dove si indicava che dei centri di detenzione di Pechino avevano rifiutato di accettare 47 praticanti sostenendo che non avessero superato gli esami fisici. I praticanti sono stati rilasciati.

Persecuzione in graduale riduzione

Il regime comunista utilizza le forze di polizia per portare avanti la sua politica di persecuzione. Se gli agenti di polizia si rifiutano di arrestare i praticanti e i centri di detenzione si rifiutano di accettarli, come può il regime continuare la persecuzione?

Alcuni agenti hanno anche riaccompagnato i praticanti a casa con la loro macchina.

In passato i centri di detenzione non avrebbero mai rifiutato i praticanti adducendo a motivi di salute; era stato loro ordinato di accettare i praticanti fintanto che erano in vita.

Considerando che sempre più persone apprendono la verità sulla persecuzione del Falun Gong e vedendo che gli autori criminali vengono puniti uno ad uno, i poliziotti stanno scegliendo di lasciare a loro stessi una via d'uscita.

Anche le persone che non credono che coloro che portano avanti la persecuzione saranno puniti non vogliono comunque vedere i loro nomi nella lista dei persecutori. Come potrebbero dare spiegazioni alle loro famiglie, amici ed alle giovani generazioni? Le loro coscienze e razionalità hanno suggerito loro di non dover più partecipare alla persecuzione in corso.

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