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Fujian: Insegnante di scuola materna descrive le sue torture nel carcere

09 Feb. 2016 |   Di un corrispondente Minghui della provincia di Fujian, Cina

(Minghui.org) Lo scorso 28 dicembre 2015, la signora Zuo Xiuyun, maestra di scuola materna di 56 anni, è stata arrestata perché praticante del Falun Gong: ora è detenuta nel carcere della città di Yong'an.

Prima del suo ultimo arresto, la donna era stata condannata tre volte e detenuta per dodici anni e mezzo per aver rifiutato di rinunciare al suo credo nel Falun Gong; è stata condannata a 3 anni nel 2000 e a 6 anni nel 2004. Quello che segue è il resoconto personale del suo terzo arresto e della sua incarcerazione nella prigione femminile della provincia di Fujian.

Arrestata per aver chiesto giustizia

Il 19 gennaio 2011, mio fratello Zuo Fusheng è stato arrestato illegalmente perché praticante del Falun Gong; è stato condannato a 6 anni e inviato alla prigione di Fuqing, dove è stato picchiato brutalmente perdendo la vista a un occhio. Nel tentativo di ottenere il suo rilascio, ho presentato una querela nei confronti dei funzionari di sicurezza statali per aver deliberatamente violato la legge.

Dopo aver presentato la denuncia per due volte, ho notato che la polizia ha cominciato a pedinarmi, così sono sono fuggita. Nel pomeriggio del 16 dicembre, ero uscita per fare la spesa per mia madre, quando mi sono trovata improvvisamente circondata da diversi agenti di polizia che mi hanno costretta a salire su un veicolo e mi hanno condotta al centro di detenzione n. 1 della città di Fuzhou.

Scioperi della fame

Al centro di detenzione ho iniziato uno sciopero della fame come protesta, di conseguenza mi hanno portata all’ospedale di Jianxi (un ospedale del corpo di polizia a Fuzhou). Sono stata distesa sul letto con caviglie e polsi legati; in un primo momento mi sono state praticate delle iniezioni endovenose, poi sono stata sottoposta per due mesi ad alimentazione forzata tramite un tubo inserito nello stomaco attraverso il naso.

Nel gennaio 2013 sono stata condotta nuovamente alla prigione femminile di Fujian, ma sono stata rinviata all’ospedale di Jianxin perché pensavano avessi la tubercolosi. Il personale dell’ospedale ha insistito per somministrarmi sostanze stupefacenti, anche se ero risultata più volte negativa ai test.

Per protesta, ho rifatto lo sciopero della fame e sono stata così sottoposta ad alimentazione forzata due volte al giorno per sette mesi. Ogni volta occorrevano due o tre persone: una per tenermi la testa giù, una che si sedesse su di me e un’altra che tenesse le mie mani. Dalle cinque alle dieci persone, mi costringevano a sottopormi a diverse scansioni di T.A.C.

Abusi nel carcere femminile di Fujian

Quando nell'agosto del 2013 sono tornata al carcere, sono stata assegnata a un reparto speciale, dove dovevo chiedere il permesso per fare ogni cosa, incluso andare in bagno, lavarmi e farmi la doccia. In realtà potevo usare il bagno soltanto se ero accompagnata dalle tre detenute assegnatemi. Mi era permesso parlare soltanto con loro.

Durante la giornata in laboratorio, dovevo stare ferma in un posto, senza potermi muovere. Quando alla fine della giornata lasciavamo il laboratorio, eravamo perquisite casualmente.

Da maggio 2014, per due mesi, i funzionari della prigione mi hanno assegnata ad una "classe" di lavaggio del cervello; ero costretta a guardare i video che diffamavano il Falun Gong e scrivere ciò che pensavo. Sono stata insultata quando ho rifiutato di denunciare il mio credo.

Dopo l’esperienza del lavaggio del cervello, altre due detenute insieme alle altre tre già assegnatemi, sono state incaricate di sorvegliarmi: dormivano in letti vicini al mio e tenevano un registro per prendere nota di tutto ciò che facevo. Hanno impedito ad altre detenute di parlare con me, in modo da isolarmi.

Mia madre ha provato a farmi visita nella classe di lavaggio del cervello: non soltanto non le hanno consentito di vedermi, ma è pure stata condotta in una stazione di polizia e detenuta per un giorno. Quando ha cercato di inviarmi del denaro, glielo hanno restituito senza dirmelo. È morta due mesi prima della mia scarcerazione. Mio fratello è ancora detenuto presso la prigione di Fuqing.

Parti coinvolte nella persecuzione della signora Zuo:

Chen Weiming, direttore dell’Ufficio 610 della città di Fuzhou: +86-13809511688 (Ufficio), +86-0591-87026001 (Casa) Zhang Chi, segretario dell’Ufficio 610 della città di Fuzhou: +86-13960797599 (Ufficio), +86-0591-88082698 (Casa) Cai Wenjian, giudice del tribunale di Cangshan: +86-13960726706 (Cellulare) Liang Qinrong, giudice, intermediario del tribunale della città di Fuzhou: +86-13625050158 (Cellulare), +86-0591-87073292 (Ufficio)

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