(Minghui.org) Una donna della provincia dello Heilongjiang ha trascorso la “Festa della mamma” cercando di scoprire dove si trovasse suo figlio, senza alcun risultato.

Suo figlio si chiama Han Wei, il 5 maggio è stato arrestato per essersi rifiutato di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale perseguitata dal regime comunista cinese.


Il signor Han Wei

La polizia, tuttavia, si è rifiutata di rivelare dove l'uomo è detenuto. I suoi familiari sono andati da una stazione di polizia all'altra della città di Harbin, solo per sentirsi dire che il loro caro non era detenuto lì.

L'8 maggio, l'anziana madre dell'uomo, ha viaggiato dalla sua città natale ad Harbin per oltre 560 chilometri, tuttavia è rimasta assai delusa nel constatare che non c'erano ulteriori aggiornamenti. Al momento, la donna è estremamente preoccupata per lo stato di salute del figlio e teme che, come è già accaduto in passato, venga detenuto per un lungo periodo e torturato, a causa del suo credo spirituale.

Tre precedenti arresti

Han ha 44 anni e quando nel 1999 ha avuto inizio la persecuzione del Falun Gong, è stato costretto a lasciare il suo lavoro presso l’ente autostradale della provincia di Heilongjiang.

Alla fine del 1999, è andato a Pechino a fare appello per il suo diritto di praticare la disciplina spirituale, è stato catturato ad una stazione ferroviaria e detenuto per diverse settimane.

Nel maggio 2001, dopo essere stato denunciato alla polizia perché chiariva la verità sul Falun Gong, è scappato per nascondersi. Due mesi dopo, gli agenti lo hanno catturato e interrogato per due giorni consecutivi, durante i quali è stato brutalmente torturato. È stato poi rilasciato soltanto due mesi dopo.

Il 10 agosto 2006, Han è stato arrestato per la terza volta e condannato a un anno e mezzo di lavori forzati. In diverse occasioni le guardie del campo di lavoro gli hanno dato la scossa con manganelli elettrici e l'hanno messo in isolamento per lunghi periodi di tempo.

Famiglia distrutta

Sopraffatte dall'implacabile persecuzione, la moglie e la figlia del signor Han sono fuggite negli Stati Uniti, dove hanno richiesto ed ottenuto asilo politico. Lo scorso novembre, l'uomo era intenzionato a raggiungerle, tuttavia è stato fermato all'aeroporto. Gli è stato detto che il suo passaporto era stato revocato l'anno precedente e che non gli era permesso lasciare il Paese.

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