(Minghui) Nel 1996 ho iniziato a studiare la Falun Dafa mentre vivevo in campagna. Nel 1999, dopo l'inizio della persecuzione, ho perso i contatti con gli altri praticanti e poco dopo ho smesso di praticare.

Nel 2013 mi sono spostata dalla campagna, mi sono rimessa in contatto con gli altri praticanti, da allora ho ripreso la mia coltivazione.

In questi anni di pratica ho vissuto molti miracoli e il Maestro Li Hongzhi, il fondatore della Falun Dafa, è l’autore di queste benedizioni.

Spiegare alla polizia perché le persone rinunciano al PCC

All’inizio di quest’anno sono andata in un mercato con altri praticanti per parlare della Dafa e della persecuzione di questa pratica pacifica. Poco dopo, è arrivata la polizia. Mentre ci circondavano per portarci alla questura ho chiesto loro: "Perché volete opprimerci? Noi pratichiamo la Falun Dafa per diventare persone migliori e non abbiamo infranto nessuna legge". Il poliziotto non ha risposto.

In questura, uno degli agenti ha iniziato a leggere una lista di nomi scritti su un pezzo di carta che ha preso da noi. "Cosa è questo? Numero 123, Li Happy, Wang Safe. Che razza di nomi sono questi?". Li ho informati che questa era una lista di persone che volevano dimettersi dal Partito Comunista Cinese (PCC) e dalle sue organizzazioni affiliate. Ho aggiunto che quando i cittadini cinesi si dimettono dal Partito, spesso usano soprannomi per evitare di essere molestati o arrestati.

Poi ho aggiunto: "Oltre 230 milioni di Cinesi si sono dimessi dal Partito. Vogliono assicurarsi un futuro gioioso per loro stessi. Lavorare per la polizia può essere molto pericoloso per voi e perseguitare le fedi rette e i praticanti della Dafa è un atto che verrà sicuramente punito".

Un altro agente mi ha chiesto con aria di sfida: "Tu lo sai qual è il mio lavoro?".

Gli ho risposto: "Non mi interessa, sto solo raccontando i fatti".

Aiutare due poliziotti

Uno degli agenti della stazione di polizia stava usando WeChat, un’applicazione di messaggistica istantanea. A quanto pare, suo figlio di 8 mesi aveva la febbre alta e non riusciva a guarire, nonostante la terapia.

Allora, gli ho consigliato di recitare col cuore “La Falun Dafa è buona” e gli ho detto che il nostro Maestro avrebbe aiutato suo figlio.

Ho congiunto le mani insieme e ho chiesto al Maestro: "Voglio che questo poliziotto venga salvato. Puoi aiutare suo figlio?".

Il poliziotto era incuriosito dal mio comportamento e ha chiesto: "Hai mal di stomaco? Quindi gli spiegato cosa stessi facendo ed è rimasto in silenzio per lungo tempo.

Forse la mia compassione gli ha toccato il cuore. Quella sera, quando è stata distribuita la merenda ai detenuti, mi hanno offerto porzioni extra. Più tardi, l’agente si è confidato con me: "Dire “La Falun Dafa è buona” è stato molto efficace, mio figlio è guarito".

Un altro agente mi si è avvicinato dicendo: "Noi lo sappiamo che i praticanti della Dafa sono buoni, ma perché non lo praticate a casa in silenzio?".

Gli ho risposto: "Noi facciamo gli esercizi leggiamo i libri della Dafa e correggiamo costantemente i nostri comportamenti. Che cosa c’è di sbagliato in questo? Perché perseguitarci? Noi ci sforziamo di fare tutto in base ai principi di Verità –Compassione-Tolleranza. Se tutti in Cina si comportassero in base a questi principi allora la società sarebbe molto migliore".

L’agente è rimasto in silenzio.

Avevo saputo che sua moglie aveva un cancro e che spendeva più di mille yuan al giorno per le spese mediche. Gli ho consigliato di ottenere una copia dello Zhuan Falun e di leggerlo perché avrebbe potuto cambiare il destino di sua moglie, aiutandola a guarire.

Questi due poliziotti hanno ascoltato quello che avevo da dire e forse la loro vera natura si era svegliata. Ho sentito che hanno chiesto al loro responsabile di trasferirli per un nuovo lavoro. Uno di loro ha suggerito: "Va bene anche una posizione di assistente in una piccola stazione locale".

L’altro ha proposto: "Sono contenta se mi dai un qualsiasi altro lavoro".

Lezioni apprese nel centro di detenzione

Più tardi mi hanno trasferita in un centro di detenzione ma gli agenti del centro non mi hanno accettata perché nella mia cartella sanitaria risultava che avevo un grave problema al cuore. Però le persone dell’Ufficio 610 li hanno costretti a tenermi. Mi sono guardata dentro per vedere dove avessi sbagliato.

Quando sono stata interrogata, la guardia mi ha detto che lui era un praticante della Dafa con il terzo occhio aperto e che aveva poteri soprannaturali. Come prova gli ho chiesto di dirmi quale fosse l’ultimo capitolo dell’ultima lezione dello Zhuan Falun ma non è stato in grado di rispondermi.

Un’altra guardia mi ha chiesto: "C’è qualcuno che sa che sei qui a soffrire?", e io ho risposto: "Non c’è bisogno che qualcuno sappia le mie condizioni. Il mio Maestro sa tutto".

Quella notte non riuscivo ad addormentarmi, così continuavo a inviare i pensieri retti. Qualche giorno dopo, un altro praticante è stato portato in quel centro di detenzione e ci siamo incoraggiati a vicenda: "Crediamo nel Maestro, nella Fa e manteniamo forti pensieri retti!".

Al 30° giorno nel centro di detenzione, la mia mente si è preoccupata di mio marito, di mio figlio e dei miei affari. C’erano interferenze alla mia tranquillità interiore, ma mi sono ricordata quello che avevo letto negli articoli di condivisione delle esperienze di altri praticanti: quando questi praticanti erano perseguitati, quello che avevano nella mente era la Fa.

Allora ho deciso di recitare una poesia del Maestro:

Vivere senza perseguimenti,
morire senza rimpianti;
estinti tutti i pensieri sconsiderati,
non è difficile coltivare la natura di Budda.

("Non esistenza" da Hong Yin)

Mentre ripetevo le parole, i miei pensieri retti si sono rafforzati e il mio cuore si allargava. Per un praticante un centro di detenzione non è nulla. Che cosa può frenare i pensieri retti di un praticante? Niente! Noi praticanti dovremmo coltivare noi stessi in ogni momento e in qualsiasi luogo, a casa, nella società o quando siamo perseguitati. Non dovremmo essere in cerca di niente e tenere solo la Dafa nelle nostre menti.

Quando ho compreso questo fatto sono diventata improvvisamente tranquilla. Il mio cuore era calmo ed ero in pace, con compassione. È stato un grande balzo nella mia coltivazione.

Alla mattina del 34° giorno di detenzione ho detto al Maestro che ora avevo capito che un praticante non deve rimanere dentro un posto come un centro di detenzione e gli ho chiesto di aiutarmi ad andarmene.

Il giorno dopo sono stata rilasciata incondizionatamente.

Così, ho scritto questo articolo per mostrare la mia gratitudine verso il Maestro.

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