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Heilongjang: Sopravvissuta al campo di lavoro forzato di Wanjia, cita in giudizio Jiang Zemin

08 Giugno 2016 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia di Heilongjiang, Cina

(Minghui.org) In due differenti occasioni, la signora Gao Shuyan è stata illegalmente inviata in un campo di lavoro forzato perché praticante del Falun Gong. Durante il periodo di detenzione, è stata più volte torturata per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede.

Nel giugno del 2001, nel campo di lavoro forzato di Wanjia, la donna è stata torturata diverse decine di volte nel giro di 36 ore, ritrovandosi in stato di incoscienza e a rischio di morte. Durante lo stesso periodo, sono stati anche torturati a morte altri tre praticanti della disciplina e altri sette ancora sono stati resi incoscienti.

Il 27 agosto 2015, la 45enne signora Gao ha presentato una denuncia penale alla Procura Suprema del Popolo (*) contro Jiang Zemin, l'ex capo del Partito Comunista Cinese, accusandolo di aver avviato la persecuzione del Falun Gong.

Quasi morta al campo di lavoro forzato di Wanjia

Nel 2000, la donna è stata arrestata e condannata ad un anno di lavori forzati da scontare presso il campo di Wanjia, per essersi appellata in favore del diritto di praticare il Falun Gong. Nella struttura, la praticante è stata costretta a svolgere lavori pesanti e la quantità di cibo che gli veniva somministrato era decisamente esigua.

È stata messa in isolamento, costretta a stare in piedi per prolungati periodi di tempo e obbligata a dormire su un cumulo di paglia sul pavimento. Dal momento che ha fatto lo sciopero della fame per protestare contro i maltrattamenti, è stata picchiata e sottoposta all'alimentazione forzata.

Nel giugno del 2001, è stata una dei 15 praticanti ai quali sono state estese le sentenze per essersi rifiutati di rinunciare al Falun Gong. Uno per uno, sono stati portati in una stanza per le torture, dove altri praticanti erano stati appesi per le mani al telaio delle porte, con solo le punte dei piedi che toccavano il suolo. Nell'arco di 32 ore, tre di loro sono morti, mentre altri otto hanno perso conoscenza e sono stati inviati in ospedale per un trattamento di emergenza.

La signora Gao ricorda: “Ero priva di conoscenza e incontinente. Ho perduto parte del ricordo di ciò che è successo quando mi sono svegliata. Non riuscivo ad alzare le braccia per più di 45 gradi”.

In quell'occasione, la sua pena è stata prorogata di otto mesi.

Torturata nel carcere femminile di Heilongjiang

Un mese dopo essere stata rilasciata dal campo di Wanjia, la praticante è stata nuovamente arrestata nella città di Shenzhen e dopo essere stata detenuta illegalmente (*) per oltre un mese, è stata inviata al carcere femminile di Heilongjiang, dove le è stata inflitta una condanna a tre anni di lavori forzati.

“Mi hanno torturata con il metodo della 'panca della tigre' (*) ininterrottamente per sette giorni e sette notti” ha detto la signora Gao, “le manette premevano contro la mia carne e sono svenuta dal dolore”.

In molte occasioni, veniva lasciata ammanettata per giorni fino a che non sveniva. Nel campo di lavoro, erano una pratica abituale anche le percosse. All'inizio del 2005, la donna è stata rilasciata.

Nell'aprile del 2005, la praticante è stata detenuta illegalmente un'altra volta per sette giorni.

Nell'agosto 2015, la polizia ha fatto irruzione nella sua abitazione e l'ha perquisita senza esibire alcun mandato. La donna è stata arrestata ancora una volta e incarcerata illegalmente per 15 giorni nel centro di detenzione N.3 di Harbin.

Antefatto

Nel 1999, Jiang Zemin, capo del Partito Comunista Cinese, scavalcando gli altri membri del comitato permanente del Politburo, ha lanciato una violenta repressione contro il Falun Gong.

Negli ultimi 16 anni, la persecuzione ha causato la morte di molti praticanti di questa disciplina. Gli agenti dell’ufficio 610, hanno inflitto su larga scala minacce, pestaggi, incarcerazioni illegali e torture ai praticanti del Falun Gong. La maggior parte di loro, sono stati torturati per la loro fede e persino uccisi per i loro organi. Jiang Zemin è direttamente responsabile per l'avvio e la continuazione di questa brutale persecuzione.

Nel 10 giugno 1999, sotto la direzione personale dell’ex leader Jiang, il Partito Comunista Cinese, ha istituito un organo di sicurezza extralegale, chiamato Ufficio 610 (*). Questo ufficio è stato istituito per danneggiare la reputazione dei praticanti del Falun Gong, tagliare le loro risorse finanziarie e distruggerli fisicamente. Ha la precedenza sulle forze di polizia e sul sistema giudiziario e risponde direttamente alle direttive di Jiang Zemin.

La legge cinese permette ai cittadini, di ricorrere alle cause penali e molti praticanti, stanno ora esercitando tale diritto, presentando denunce penali contro l'ex dittatore.

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A Record of the Savage Atrocities in the Wanjia Forced Labor Camp in Harbin City, Heilongjiang Province (1999-2001) (Part 1)

A Record of the Savage Atrocities in the Wanjia Forced Labor Camp in Harbin City, Heilongjiang Province (1999-2001) (Part 2)

(*) GLOSSARIO

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