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Tempi antichi: storie di retribuzione karmica (Terza parte)

02 Ago. 2016 |   Di Yu Xiang

(Minghui.org) (Continua dalla seconda parte)

Alcune persone credono nella retribuzione karmica, altre no. Indipendentemente dal fatto che una persona ci creda o meno, gli esseri umani sono soggetti alle leggi della natura.

Molte storie raccontano di persone che hanno avuto dei benefici o sono state premiate dopo aver compiuto buone azioni. E ci sono storie di malfattori che hanno subito le conseguenze delle loro cattive azioni, cioè la retribuzione karmica.

La mancanza di coscienza conduce ad una morte precoce

Chen Jiantang, un ufficiale governativo della dinastia Ming prese una barca per recarsi ad assumere il suo nuovo incarico in un'altra città. Durante il viaggio, trovò un alloggio per la notte e il suo domestico litigò con una persona del luogo. Chen indagò per capire che cosa fosse accaduto e scoprì che il suo domestico aveva torto. Rimproverò il suo domestico e disse all'abitante del posto che poteva andare.

Tra i passeggeri c'era anche un altro ufficiale, di nome Bao, che aveva fatto amicizia con Chen durante il viaggio. Costui si avvicinò a quella persona e gli urlò: “Chi ti credi di essere? Come osi infastidire degli ufficiali governativi, rubare i nostri averi e calunniarci?”.

Chiese che quella persona fosse legata e frustata, e chiese agli ufficiali governativi della città di punirlo. L'abitante del posto si prostrò e implorò a lungo di essere risparmiato.

Alcuni passeggeri della nave lodarono Bao per aver gestito bene la situazione. Persino il servo di Chen pensò che Bao si fosse preso cura di lui meglio dello stesso Chen. Soddisfatto e pieno di sé, Bao disse a Chen: “Sei stato troppo debole. Se noi ufficiali vogliamo avere successo, dobbiamo essere capaci di buone strategie e dobbiamo sapere come giocare d'astuzia. Avere una buona coscienza non è più utile per noi”.

Chen lo guardò senza dire una parola.

Poco dopo Bao ricevette l'incarico di sili (un ufficiale incaricato delle denunce penali) nella città di Shaoxing. Ricorse ad ogni mezzo per fare carriera e arrivò persino a mettere altri nei guai. Con le sue macchinazioni riuscì ad accaparrarsi un posto nel Ministero della giustizia.

Tuttavia, invece di essere promosso, fu degradato. Sviluppò una cancrena nella schiena e morì senza lasciare eredi.

Mentre le buone azioni sono ricompensate, chi fa del male non resterà impunito. Queste storie sono state registrate lungo tutto il corso della storia cinese.

Questo dovrebbe essere un avvertimento per coloro che seguono ciecamente le direttive del Partito Comunista Cinese e perseguitano i praticanti innocenti del Falun Gong.

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