(Minghui.org) L'Associazione della Falun Dafa bulgara ha inviato, il 14 agosto, un comunicato stampa ai media della nazione per informare del rifiuto da parte del regime comunista cinese, di autorizzare l'espatrio del sig. Wang Zhiwen, praticante della Falun Dafa in Cina.

La figlia del signor Wang e suo marito di recente si sono recati a Pechino, nella speranza di portare l'uomo negli Stati Uniti. Dopo aver superato molte difficoltà per ottenere tutti i visti, ormai sulla strada per gli Stati Uniti, gli ufficiali del PCC della dogana del Guangdong hanno invalidato il passaporto del signor Wang.

I praticanti davanti all'ambasciata cinese, il 17 agosto 2016

Il signor Wang è stato uno dei principali coordinatori della Falun Dafa (conosciuta anche come Falun Gong) in Cina. È stato arrestato a Pechino il 20 luglio 1999, quando l'ex capo del PCC, Jiang Zemin ha iniziato la persecuzione del Falun Gong.

Rilasciato dalla prigione nel 2014, il sig. Wang è tuttora sotto sorveglianza ventiquattro ore al giorno.

Molte lettere ufficiali sono state consegnate alla Commissione governativa per i diritti umani, alle attività religiose, agli avvocati, agli uffici per i reclami e le petizioni (che si riuniranno il 31 agosto), nonché all'associazione ONG per i diritti umani bulgari per denunciare le violazioni dei diritti del sig. Wang.

Il 17 agosto i praticanti del Falun Gong hanno organizzato una protesta davanti all'ambasciata cinese di Sofia, tentando di consegnare una lettera all'ambasciata. I praticanti hanno inoltre cercato di dissuadere i dipendenti del consolato dal perseguitare il Falun Gong, chiedendo al governo cinese di restituire il passaporto del signor Wang.

L'impiegato, un cittadino bulgaro, è diventato molto nervoso e ha detto ai praticanti che niente con il logo della Falun Dafa sarebbe stato accettato dall'ambasciata. Ha poi chiesto loro di lasciare l'ambasciata, dicendo che era un ordine dato dal direttore amministrativo.

La lettera è stata spedita in seguito, nello stesso giorno.

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