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La persecuzione del PCC dei praticanti del Falun Gong dura da 17 anni

12 Set. 2016 |   Di Ren Zhong

(Minghui.org) Il 20 luglio 1999 il Partito Comunista Cinese (PCC), sotto la direzione personale del suo ex capo Jiang Zemin, ha avviato una violenta campagna contro il Falun Gong. Da allora i praticanti sono stati sistematicamente arrestati, imprigionati, costretti a subire il lavaggio del cervello, torturati e persino uccisi per i loro organi.

Jiang ha istituito un'agenzia di sicurezza conosciuta come “Ufficio 610” che ha lo scopo di mettere in pratica i suoi ordini contro il Falun Gong. Questa unità opera al di fuori di tutte le restrizioni della legge e sostituisce le azioni di polizia e dell'intero sistema giudiziario per eseguire le direttive di Jiang, che consistono in: “rovinare la loro reputazione, tagliare le loro risorse finanziarie e distruggerli fisicamente”.

Nel corso degli ultimi 17 anni l’Ufficio 610 e gli agenti governativi del PCC che lavorano sotto i suoi ordini hanno usato misure estreme per eliminare i praticanti del Falun Gong.

'Rovinare la loro reputazione'

Il PCC inventa ogni sorta di menzogna per demonizzare i praticanti ed il Falun Gong stesso. Mobilita tutti i media controllati dal governo – oltre 2.000 giornali, 1.000 riviste, centinaia di stazioni televisive e radiofoniche oltre ad innumerevoli siti internet – per promuovere la sua propaganda ed inquinare le menti delle persone. I comuni cittadini cinesi che non sanno nulla del Falun Gong non hanno altro modo di venirne a conoscenza se non attraverso i media controllati dal governo.

Il PCC promuove assemblee e congressi ad ogni livello del governo e della magistratura nell’intera Cina. Ogni reparto ed agenzia vengono coinvolti. Nelle istituzioni, aziende, scuole, forze armate, associazioni di quartiere, fino al più piccolo villaggio, viene mostrato come distruggere la pratica. In queste assemblee il PCC critica pubblicamente i praticanti ed il Falun Gong. I praticanti stessi vengono costretti a stare in piedi ed a criticare pubblicamente altri praticanti in modo da dimostrare la loro lealtà al PCC.

Il PCC ha creato un ambiente orribile in tutta la Cina. Soldati armati e polizia sorvegliano le strade principali che conducono a Pechino. Agenti nei veicoli blindati allestiscono posti di controllo nelle stazioni ferroviarie, nei porti e negli aeroporti e costringono i passeggeri a maledire il Falun Gong ed il suo fondatore prima di essere autorizzati a passare. In alcuni luoghi si costringe persino la gente a calpestare il ritratto del fondatore del Falun Gong.

Il PCC diffonde il suo programma anche al di fuori della Cina. I consolati cinesi in tutto il mondo controllano le organizzazioni cinesi d'oltremare per fomentare l'odio.

I praticanti del Falun Gong che erano alti funzionari vengono retrocessi, a prescindere dalla loro abilità lavorativa.

I familiari dei praticanti del Falun Gong vengono influenzati negativamente. I parenti non possono frequentare l'università, essere promossi sul lavoro o entrare a far parte dei corpi militari, anche se possiedono tutti i requisiti e le credenziali.

'Tagliare le loro risorse finanziarie'

I praticanti del Falun Gong vengono licenziati se rifiutano di rinunciare alla loro fede. Il regime cinese erige barriere che rendono quasi impossibile per i datori di lavoro assumere i praticanti del Falun Gong.

Ogni cittadino cinese deve portare un documento d'identità. Le carte d'identità dei praticanti del Falun Gong vengono confiscate e senza questo documento ufficiale nessun praticante può trovare lavoro o spostarsi fuori dalla propria città per trovarlo.

La polizia e altri agenti delle forze dell'ordine estorcono denaro ai praticanti del Falun Gong ed alle loro famiglie. Essi ricevono addirittura un bonus quando arrestano un praticante del Falun Gong.

In campagna le fattorie dei praticanti vengono confiscate anche se possiedono un legale contratto di proprietà con il comune locale.

In città le case di alcuni praticanti vengono saccheggiate. Le pensioni dei praticanti vengono trattenute. Alcuni non hanno altra scelta che vendere in strada del cibo fatto in casa per sbarcare il lunario.

I permessi dei proprietari di attività commerciali vengono sospesi se rifiutano di rinunciare al loro credo nel Falun Gong. Sono costretti a chiudere la loro attività e a dichiarare fallimento.

'Distruggerli fisicamente'

Limitata libertà personale

I praticanti vengono seguiti ovunque vadano e sottoposti ad interrogatori e detenzioni illegali.

Vengono arrestati e condannati a pene detentive se si riuniscono con altri praticanti a casa o per condividere i loro materiali con altri. Le ultime stime parlano di un milione di praticanti arrestati e inviati ai centri di detenzione, nelle carceri o nei campi di lavoro forzato in questi ultimi 17 anni.

I governi locali richiedono a tutti i loro dipartimenti ed associazioni di quartiere di inviare un certo numero di praticanti ai centri di lavaggio del cervello. Se i centri di lavaggio del cervello non riescono nell'intento di costringere i praticanti a rinunciare alla loro fede, questi vengono trasferiti nei campi di lavoro forzato.

Punizioni corporali e torture

I praticanti vengono torturati brutalmente se non comunicano ai loro torturatori i nomi di altri praticanti. I metodi di tortura più brutali che gli agenti del governo usano sui praticanti sono: scosse con manganelli elettrici, percosse, calci con stivali duri, allungamento estremo del corpo e frustate. Si stima che migliaia di praticanti siano morti a seguito delle torture subite.

In inverno i praticanti sono costretti a stare in piedi scalzi sulla neve. Viene loro ordinato di spostare tronchi da un posto all’altro e riportarli indietro. Alcuni sono costretti ad indossare una padella sulla testa per lunghi periodi. Altri vengono rinchiusi in celle con pareti ammuffite e senza finestre. Le celle non hanno servizi igienici e i praticanti sono costretti a defecare sul pavimento.
Se essi praticano lo sciopero della fame per protestare contro la persecuzione illegale e le torture brutali, sono sottoposti con violenza all'alimentazione forzata. Molti muoiono in questo modo.

Vengono costretti a lavorare non pagati in maniera intensiva dalle 14 alle 15 ore al giorno. Alcuni praticanti perdono le unghie dopo aver faticato nelle lunghe ore di duro lavoro, le braccia di altri si paralizzano e altri ancora sono morti nei campi di lavoro.

Selvagge violenze sessuali, iniezioni di veleno e detenzione in ospedali psichiatrici

Gli agenti del PCC usano la violenza sessuale contro i praticanti del Falun Gong in modi indicibili. Le aggressioni sessuali più note hanno avuto luogo presso il campo di lavoro di Masanjia. Le guardie del campo hanno spogliato 18 praticanti donne e le hanno poi rinchiuse nelle celle con i detenuti uomini, dove sono state violentate in gruppo. Oltre dieci di loro sono morte per l’aggressione e molte di coloro che sono sopravvissute hanno perduto la loro salute mentale.

Gli agenti del PCC hanno iniettato droghe velenose nei praticanti per ucciderli. Molti sono morti, alcuni hanno perso la memoria ed altri non sono più sani di mente.

Prelievo di organi da persone in vita

Una delle principali fonti per i trapianti di organi eseguiti negli ospedali militari sono i praticanti del Falun Gong non consenzienti. Si stima che decine di migliaia di prigionieri del Falun Gong siano stati uccisi per incrementare il lucroso commercio di organi umani della Cina.

Secondo l'Organizzazione mondiale per indagare sulla persecuzione del Falun Gong (WOIPFG), gli ordini per il prelievo degli organi da praticanti vivi sono arrivati direttamente da Jiang Zemin, allora ex presidente della Commissione Militare Centrale. Ogni livello delle forze armate cinesi – l’ospedale generale dell'esercito cinese, l'ospedale dello Stato Maggiore dell'Esercito, i sette ospedali militari del PCC, i quattro ospedali affiliati all’Università militare di Medicina e la maggior parte degli ospedali del corpo di polizia armata – ha partecipato a queste atrocità.

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Dipartimento generale di logistica dell'Esercito di Liberazione Popolare responsabile del prelievo di organi

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