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Heilongjiang: Il signor Shi Zuosheng querela Jiang Zemin dopo due anni di lavori forzati e torture

30 Set. 2016 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia dell'Heilongjiang, Cina

(Minghui.org) Il 20 luglio 1999 l'ex leader cinese Jiang Zemin ha avviato la persecuzione del Falun Gong. Da quella giorno il signor Shi Zuosheng è stato detenuto diverse volte per essersi rifiutato di rinunciare alla sua fede, inclusa la reclusione nel campo di lavoro forzato di Changlinzi per due anni. Nel giugno 2015 il praticante sessantatrenne ha deciso di presentare una denuncia penale contro Jiang.

Quanto segue è il resoconto personale della persecuzione da lui subita.

Diversi arresti e detenzioni

Il 4 novembre del 2000 sono stato arrestato a Pechino, dove mi ero recato per appellarmi in favore del Falun Gong. Prima di esser portato in un ufficio nella città di Shuangcheng, sono stato rinchiuso in una cella nella stazione secondaria di Tiananmen. Quattro giorni dopo sono stato riportato sotto scorta a Shuangcheng e rinchiuso nel centro di detenzione della città.

Ogni giorno la guardia Li Weixin istigava i detenuti a picchiare i praticanti. Mi hanno preso a calci così violentemente che non ero più in grado di sedermi o di voltarmi quando ero sdraiato. Come se non bastasse mi hanno inzuppato la testa nella tazza del wc.

Un'altra tortura subita includeva l'utilizzo della suola di una scarpa in plastica per colpire ripetutamente il dorso delle mie mani – il che mi ha provocato un forte gonfiore. Il giorno dopo hanno calpestato le mie mani gonfie fino a che sono svenuto dal dolore. Durante quei 19 giorni di detenzione sono stato picchiato così tanto che il mio corpo era ricoperto di ematomi scuri.

Il 15 gennaio 2001 sono stato arrestato nuovamente su un autobus diretto al villaggio di Zhoujia. Il segretario della sezione locale del Partito Comunista, Dong Fushan, mi ha denunciato alla polizia. In in primo momento sono stato arrestato solo io, successivamente la polizia ha arrestato anche mia moglie Zhang Shufen, mio figlio Shi Xiangfeng e il praticante Xia Yuanbo.

Essendoci rifiutati di scrivere la cosiddetta “dichiarazione di garanzia” (*) per rinunciare al Falun Gong, ci hanno portati nel centro di detenzione di Shuangcheng. Le guardie hanno cercato di estorcerci del denaro, ma dal momento che non abbiamo ceduto alla richiesta siamo stati detenuti per 105 giorni.

Il 20 aprile 2002 gli agenti di polizia del villaggio di Qingling, tra cui Dong Fushan, Ren Shuangku, Wu Wenzhi e il capo della stazione di polizia Bai Shenggang, hanno saccheggiato la mia abitazione ed hanno arrestato mia moglie. Poiché non ero a casa hanno anche trattenuto mio figlio nel centro di detenzione di Harbin. Per evitare l'arresto non ho avuto altra scelta che lasciare la mia città natale e vagare senza meta.

Torturato nel campo di lavoro forzato di Zhanglinzi

L'8 novembre del 2004 sono stato nuovamente arrestato quando mi sono recato nella città di Harbin per far visita ad un parente. In un primo momento sono stato trattenuto nel centro di detenzione del distretto di Daowai, poi tre giorni dopo mi hanno portato nel centro di detenzione di Shuangcheng. Il 17 dicembre del 2004 sono stato condannato a due anni di lavori forzati da scontare nel campo di Changlinzi.

Il capo della divisione n.5 del campo di lavoro, Zhao Shuang, minacciava i nuovi arrivati con il manganello elettrico, dicendo: “Quella di venire torturati con il manganello elettrico è una lieve punizione, ma se vi rifiuterete di scrivere “le tre dichiarazioni” (*) di rinuncia al Falun Gong, vi aspetteranno delle pene ben più pesanti”.

Eravamo costretti a svolgere lavori forzati per lunghi periodi. Dovevamo alzarci alle 5:00 e a volte lavorare fino alle 3:00 del mattino successivo, al fine di raggiungere la quota giornaliera da loro stabilita. Ci permettevano di usare i servizi igienici solo tre volte al giorno e avevamo meno di un'ora e mezzo in totale per mangiare e usare il bagno.

Una volta ho provato a consigliare a Zhao Shuang di non diffamare il Falun Gong, ma lui si è incollerito e ha ordinato ai detenuti di mettermi contro un muro e di colpirmi al torace. Vedendo che non mi accasciavo a terra mi ha trascinato nel ripostiglio e mi ha applicato uno strumento di tortura che mi manteneva contorte le braccia. Da allora in poi non ho potuto alzarle perchè erano estremamente doloranti.

Il primo gennaio 2015 poiché nel corso di un'assemblea ho urlato: “La Falun Dafa è buona”, sono stato preso a calci da cinque guardie. Successivamente mi hanno messo in cella di isolamento e immobilizzato su una “sedia di ferro” (*) per 24 ore.

Pochi giorni dopo il vice capo della divisione, Wang Kai, mi ha ammanettato nuovamente ad una sedia di ferro, poi le guardie mi hanno strappato via tutti i vestiti e ustionato con tre manganelli elettrici dal collo fino alle cosce.

Tutto il mio corpo era bruciato e la mia pelle aveva preso un colorito viola scuro. In alcune zone non avevo addirittura più la pelle.

Zhao Shuang mi ha anche strizzato i testicoli con forza, tanto che quando urinavo provavo un forte dolore. Successivamente sono stato messo in isolamento per sette giorni.

La sera del 17 gennaio 2015 ho ancora una volta urlato: “La Falun Dafa è buona!" e per punizione sono stato ammanettato ad una sedia di ferro. Diversi detenuti, tra cui Chen Erlei, Yang Lei, Dong Hebin e Zhong Linwu, hanno allora ripreso a torturarmi.

Yang Lei mi ha colpito alla gola, al punto che provavo dolore ogni volta che ingoiavo. Hanno inoltre pungolato la parte superiore della mia testa con degli stuzzicadenti e infilato fili d'erba nelle narici.

Hanno poi sbattuto lo sportello di un armadietto contro il dorso dei miei piedi, provocandomi un profondo solco. Otto unghie dei piedi sono diventate di color viola scuro. C'è voluto un anno e mezzo per recuperare da queste lesioni.

Ho inoltre perso un dente a causa delle percosse subite dal detenuto Dong Hebin. Riteneva che lavorassi troppo lentamente.

Una volta hanno dovuto applicarmi dei punti di sutura sulla testa dopo essere stato picchiato da Zhao Shuang e i suoi “scagnozzi”. In seguito sono stato immobilizzato su un “letto della morte” (*) per sette giorni.

Dopo il mio rilascio ero incapace di stare in piedi e vomitavo continuamente. Il giorno successivo ho dovuto essere ricoverato in ospedale.

Nel corso di questi due anni nel campo di lavoro forzato ho vissuto nel terrore e nel tormento. Ogni giorno sembrava un anno!

Sono stato incarcerato e torturato solamente perché pratico il Falun Gong e il colpevole di tutto questo è Jiang Zemin che ha dato avvio alla persecuzione.

(*) GLOSSARIO

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