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Heilongjiang: Donna cita in giudizio l'ex dittatore cinese per i ripetuti arresti e per aver distrutto la sua famiglia

06 Gen. 2017 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia del Liaoning, Cina

(Minghui.org) Una residente della città di Jiamusi ha querelato l'ex dittatore cinese Jiang Zemin per aver ordinato la persecuzione del Falun Gong, che ha causato il suo calvario.

La signora Wang Yingxia, di 48 anni, dà merito al Falun Gong per averle restituito la salute. Lei non ha mai evitato di dire alla gente che la persecuzione da parte del regime comunista cinese è sbagliata. Questo semplice atto l'ha fatta finire sotto la custodia della polizia.

Da quando è iniziata la persecuzione nel 1999 la praticante è stata arrestata per un totale di sei volte. È stata condannata per tre volte ai lavori forzati e in un'altra circostanza a tre anni di carcere. Nel 2002 suo marito, sfinito dai suoi ripetuti arresti, ha divorziato da lei.

Recentemente la signora Wang ha spedito la sua denuncia penale contro Jiang alla Corte Suprema e alla Procura Suprema del Popolo (*).

Quanto segue è il resoconto personale della praticante come esposto nella sua lettera di denuncia.

Nel giugno del 2000 sono andata a Pechino per appellarmi in favore del Falun Gong e sono stata arrestata. Otto giorni dopo mio marito è stato costretto a pagare 3.000 yuan (413 euro circa) (*) per ottenere il mio rilascio.

Nell'ottobre del 2000 assieme a mia madre, anch'essa praticante del Falun Gong, siamo andate a Pechino e siamo state entrambe arrestate. Mio marito ha dovuto nuovamente pagare per ottenere la nostra liberazione, anche se non mi ha mai rivelato la cifra che la polizia gli ha estorto.

Il mio terzo arresto è avvenuto nell'aprile del 2002 mentre stavo lavorando nella nostra azienda di famiglia e sono stata condannata a tre anni di lavori forzati. Tre mesi dopo mio marito, incapace di sopportare la pressione, ha divorziato da me.

Per protestare contro l'arresto illegale (*) ho fatto lo sciopero della fame, ma sono stata alimentata con la forza. Le guardie del campo di lavoro mi hanno inserito un tubo in bocca e l'hanno spinto giù per la gola, contemporaneamente mi hanno anche afferrata per il collo, quasi soffocandomi.

Sono stata rilasciata prima del previsto, tuttavia poco tempo dopo mi hanno nuovamente arrestata. Il 28 marzo 2004 ho aperto la porta del mio appartamento perché avevo notato un estraneo nell'atrio dell'edificio. L'uomo però mi ha afferrata e trascinata in casa, dove altri poliziotti mi stavano già aspettando.

La polizia mi ha condannata velocemente a tre anni di lavori forzati. Nel campo di lavoro sono stata brutalmente torturata: le guardie mi hanno ammanettata con le mani dietro la schiena e appesa per le manette, causandomi la disabilità della mano destra. La struttura mi ha poi rilasciata con due anni di anticipo.

Nel dicembre del 2007 sono stata arrestata per l'ennesima volta e condannata a tre anni di carcere. Durante la detenzione mi hanno torturata brutalmente.

Due anni dopo il mio rilascio, il 10 settembre 2012, sono stata arrestata ancora una volta mentre ero in visita ad un'altra praticante. Una donna ha bussato alla porta sostenendo di essere un'esattrice della tassa dei rifiuti. L'abbiamo ignorata e poi abbiamo sentito la voce di un uomo gridare: “Siamo la polizia. Aprite la porta!”. Ci siamo rifiutate di aprire, ma loro hanno scardinato la porta e fatto irruzione nell'abitazione.

Sono stata condannata a due anni di lavori forzati e poi rilasciata il 5 settembre 2013 quando, sotto la pressione internazionale, il regime comunista cinese ha abolito il sistema dei campo di lavoro.

Scenario

Nel 1999 Jiang Zemin, come capo del Partito Comunista Cinese, contro la volontà degli altri membri del comitato permanente del Politburo, lanciava la violenta repressione del Falun Gong.

Nel corso degli ultimi 16 anni migliaia di praticanti del Falun Gong sono stati torturati a morte. Il bilancio attuale è probabilmente più alto poiché tale informazione viene strettamente censurata in Cina. Molti sono stati torturati per la loro fede e molti altri uccisi per i loro organi. Jiang Zemin è direttamente responsabile di aver dato inizio e condotto questa brutale persecuzione.

Il 10 giugno 1999, sotto la sua personale direzione, il Partito Comunista Cinese ha istituito un organo di sicurezza extralegale, l'<i>Ufficio 610</i>. Quest'organo ha la precedenza sulle forze di polizia e sul sistema giudiziario nello svolgimento degli ordini di Jiang per quanto riguarda il Falun Gong: “Rovinare la loro reputazione, distruggerli economicamente ed eliminarli fisicamente”.

La legge cinese permette che i cittadini ricorrano alle cause penali e molti praticanti stanno ora esercitando tale diritto sporgendo denunce penali contro l'ex dittatore.

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(*)  GLOSSARIO

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