(Minghui.org) Il 5 dicembre 2016 la praticante sessantenne del Falun Gong Su Wei è stata processata dalla corte distrettuale di Fengtai. Con un atto di coraggio il fratello maggiore ha chiesto al sistema giudiziario di Pechino di smettere di perseguitare i praticanti del Falun Gong.

L'inganno e il violento arresto

Il 21 luglio 2016 otto agenti in borghese del dipartimento di polizia del distretto di Fengtai sono andati a casa del fratello della signora Su Wei, dove si trovava la praticante. Per riuscire ad entrare i poliziotti hanno staccato la corrente fuori dall'appartamento.

Questo stratagemma da parte della polizia ha fatto uscire di casa la moglie del fratello pensando si trattasse di un problema al quadro elettrico. Immediatamente gli agenti hanno fatto irruzione in casa per arrestare la praticante.

Il fratello maggiore ha cercato di fermare i poliziotti che l'hanno spinto a terra causandogli un attacco epilettico.

Gli agenti hanno perquisito il luogo e sequestrato telefoni cellulari, una stampante, un computer e tre libri del Falun Gong. La praticante è stata portata al centro di detenzione di Fengtai e il 26 agosto la procura N°1 di Pechino ha approvato il suo arresto.

Il fratello della signora Su ha inviato una lettera al dipartimento di pubblica sicurezza di Pechino, alla procura e al tribunale nella quale ha richiesto di smettere di perseguitare i praticanti del Falun Gong.


Il fratello maggiore della signora Su Wei ha inviato una petizione alle autorità per fermare la persecuzione dei praticanti del Falun Gong.

Incarcerata tre volte nei campi di lavoro forzato

Su Wei è una ragioniera in pensione dalla fabbrica del legname Guanghua di Pechino. Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1995 e dopo che Jiang Zemin ha lanciato la repressione del Falun Gong nel 1999, ha vissuto una grave persecuzione che ha portato ad arresti, detenzioni e torture per mano del Partito Comunista Cinese.

Nel 2001 è stata tenuta in un centro di lavaggio del cervello per un mese.

L'11 settembre 2003 è stata arrestata in un mercato e condannata a due anni in campo di lavoro forzato femminile di Pechino.

Cinque mesi dopo il suo rilascio, il 24 febbraio del 2006, è stata nuovamente arrestata e condannata a due anni e mezzo di lavori forzati per il possesso di libri del Falun Gong. È stata rinchiusa in un campo di lavoro forzato femminile di Pechino e successivamente trasferita al Masanjia, un campo di lavoro forzato noto per le sue brutali torture. Rifiutandosi di rinunciare al Falun Gong le autorità hanno esteso il suo mandato di altri sei mesi. È stata rilasciata 3 anni dopo, a febbraio del 2009.

Solo sette mesi dopo il suo rilascio, l'11 settembre 2009, è stata nuovamente arrestata e obbligata a scontare due anni e mezzo di lavoro forzato. È stata rinchiusa nel campo di lavoro forzato femminile di Pechino.

Durante la sua prigionia nei campi di lavoro è stata maltrattata e torturata. Le guardie le hanno ammanettato entrambe le mani ad un letto, poi spinto i letti separandoli per allungare la donna fino all'estremo.

Le hanno legato le gambe da un lato di un letto a castello ed entrambe le mani all'altro lato della barra orizzontale. La praticante è stata torturata in questo modo per alcuni giorni, durante i quali non le è stato permesso di usare il bagno, né le è stato dato nulla da mangiare.

Le torture sono state varie: è stata legata con corde, colpita con dei bastoni elettrici, privata del sonno e costretta a stare in piedi per lunghi periodi di tempo.

Parti coinvolte nella persecuzione della signora Su:

Zhang Yu, ufficiale dell'esame preliminare, dipartimento di polizia del distretto di Fengtai: + 86-10-83680332

Bian Aihua, direttore dell'Ufficio 610 (*) del distretto di Fengtai: + 86-10-83656033

Procura N°1 di Pechino: + 86-10-59909107