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​Affrontando con calma le minacce della polizia ho ricevuto le scuse

31 Ott. 2017 |   Di un praticante del Falun Gong in Cina

(Minghui.org) Una mattina una poliziotta mi ha chiamato per dirmi che volevano fotografare la mia casa perché mi ero appena trasferito. Ha sostenuto che avevano bisogno di avere conferma dell'indirizzo effettivo di ogni famiglia, del numero dei suoi membri, del posto di lavoro di ciascuno di loro e così via, e ha anche aggiunto che questa formalità veniva adottata nei confronti di tutti i residenti del quartiere.


Poiché nella nostra comunità erano numerose le persone che compravano e vendevano case le ho detto di non aver mai sentito parlare di una cosa del genere, tuttavia l'agente ha insistito nel sostenere che era veramente così. Le ho allora chiesto informazioni sulla fonte di queste disposizioni, ma ha risposto di non potermele rilasciare, affermando che sarebbe stata una violazione della privacy. In conclusione non le ho comunque creduto perché un mio amico aveva comprato una casa dopo aver venduto quella in cui risiedeva e non aveva minimamente accennato a questa cosiddetta regola.

Le ho poi detto che avrei collaborato solo nel caso fosse stata una regola applicata a tutti i membri della comunità. Se d'altra parte era una solo una procedura adottata nei miei confronti perché pratico il Falun Gong, allora non avrei cooperato.

Una violazione della privacy

Alcuni giorni dopo qualcuno ha bussato alla mia porta affermando di essere dell'Ufficio locale di sicurezza. Era un uomo di mezza età accompagnato da due agenti di polizia che sono usciti da dietro le scale.

L'agente più giovane ha cominciato a scattare delle foto con il cellulare e allora gli ho fatto notare che stava violando la mia privacy. Quando ha risposto che stava solo facendo il suo dovere mia moglie gli ha ribadito che stava violando la legge. Ho poi minacciato di chiamare la linea diretta della polizia per denunciarlo e allora si è fermato.

A quel punto ho chiesto di vedere le loro carte di identità e ho annotato i loro nomi e numeri di tesserino.

Ho affermato: “Siete venuti a casa mia senza un appuntamento e questo è contrario all'articolo 39 della Costituzione cinese, che dice: 'La residenza di un cittadino cinese non può essere soggetta a intrusioni. È contro la legge entrare illegalmente nelle case dei cittadini'”.

Hanno sostenuto che qualcuno aveva chiamato in precedenza e questo ha confermato il mio sospetto che la cosiddetta “verifica della residenza” era in realtà semplicemente parte della campagna “Bussare alle porte”.


Vera intenzione

L'agente più anziano ha ammesso che stavano cercando di scoprire se stessi ancora praticando il Falun Gong, tuttavia io non ho risposto direttamente.

Ho detto: “La Costituzione cinese garantisce ai cittadini la libertà di credo. Potrebbe forse esserci qualcosa di sbagliato nel mio comportarmi secondo i principi di Verità, Compassione e Tolleranza?”.

“Se il Falun Gong non avesse aiutato così tante persone a migliorare il proprio standard morale l'umanità potrebbe essere già stata distrutta a causa della corruzione e della degenerazione. E in tal caso non avremmo avuto la fortuna di incontrarci oggi”.

“Prendete me per esempio. Dopo aver iniziato a praticare ho smesso di fumare, bere e giocare d'azzardo, e inoltre non litigo più con mia moglie. La polizia non desidera forse che ci sia un maggior numero di persone buone?”.


Citare la legge

L'agente più anziano ha affermato che il governo aveva bandito il Falun Gong. Gli ho chiesto allora di mostrarmi gli articoli della legge che attestavano il divieto, ma lui non è stato in grado di farlo.

Ho detto che, sebbene l'Assemblea Nazionale sia il nostro organo supremo di governo, Jiang Zemin, l'ex capo del regime comunista, si è posto al di sopra della legge. Quello che ha sostenuto non era basato sui fatti. Oltre 200.000 praticanti e i loro familiari hanno presentato delle denunce penali contro di lui alla Procura Suprema del Popolo e alla Corte Suprema del Popolo.

Gli ho ricordato che dopo essere entrato in carica Xi Jinping ha abolito il sistema del lavoro forzato e da allora molti praticanti perseguitati hanno riacquistato la libertà. Dopo aver appreso la verità sui fatti molti dirigenti governativi hanno cambiato le loro opinioni sul Falun Gong. Ho invitato loro a pensare chiaramente e a essere responsabili verso se stessi – specialmente perché adesso per legge ognuno è responsabile delle proprie azioni per tutta la vita.

Mi hanno stretto la mano e salutato. Ho dato loro una pacca sulle spalle e ho detto: “Spero che sarete più gentili nei confronti dei praticanti del Falun Gong”.

Il giovane agente ha annuito con la testa.

Un'agente di polizia si scusa

Alcuni giorni dopo ho sentito nuovamente bussare alla porta e quando ho aperto mi sono trovato davanti quattro persone, una delle quali era una poliziotta.

La donna ha detto: “L'altro giorno sono venuti qui due agenti, erano giovani e non molto gentili. Sono venuta a scusarmi per loro”. Ho affermato che non era necessario e che tutto quello che volevo era solo che si attenessero alla legge.

Non appena sono andati via sono rimasto leggermente sconvolto. Dopo diciotto anni di persecuzione era veramente insolito che la polizia chiedesse scusa a un praticante. Forse i poliziotti avevano trovato la propria coscienza, forse avevano compreso che la campagna “Bussare alle porte” era illegale o forse il regime attuale vuole prendere le distanze da Jiang e dai suoi compari.

Forse il fatto che il Falun Gong sia accettato in oltre un centinaio di Paesi ha fatto intendere loro qualcosa o forse sono stati i principi di Verità, Compassione e Tolleranza a ispirarli. Forse sono venuti a conoscenza che il resto del mondo condanna la persecuzione del Falun Gong messa in atto dal Partito Comunista Cinese o forse sono spaventati dopo aver visto che Zhou Yongkang, Bo Xilai, Wang Lijun, Xu Caihou, Guo Boxiong e Li Dongsheng sono stati puniti per aver perseguitato il Falun Gong.

Qualunque cosa sia, la cosa importante è che sembra abbiano compreso le conseguenze derivanti dal continuare a perseguitare i praticanti.