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Liaoning: Insegnante detenuta in condizioni critiche, il padre muore nel dolore

05 Ott. 2017 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia del Liaoning, Cina

(Minghui) Da quando è stata condannata illegalmente nel febbraio 2015 la signora Xing Dan, 46 anni, insegnante della scuola superiore di Angang, ha iniziato a fare uno sciopero della fame. Quattro mesi dopo è stata condotta alla prigione femminile del Liaoning dove ha continuato la sua protesta.

Attualmente la donna è in condizioni critiche. È stata mantenuta in vita con l'alimentazione forzata di nutrimenti liquidi e iniezioni endovenose di una soluzione di glucosio. Ai suoi avvocati non è stato permesso di incontrarla. La famiglia ha presentato un appello alla corte intermedia del popolo di Anshan per ottenere il rilascio per ragioni mediche. Il 14 agosto 2017 il caso è stato depositato per una revisione.

La signora Xing Dan

Sciopero della fame

Il 21 luglio 2014 la signora Xing Dan è stata arrestata per la sua fede e l'11 febbraio 2015 condannata illegalmente a cinque anni di carcere. Il 2 giugno è stata condotta alla prigione femminile del Liaoning nella città di Shenyang, nonostante i suoi gravi problemi di salute, tra i quali l'ischemia del miocardio, l'aritmia sinusale, le alterazioni anomale dell'onda T e l'ipotensione.

Due giorni dopo la prigione ha chiamato i suoi famigliari per far firmare loro un documento che avrebbe declinato il carcere da qualsiasi responsabilità legale, perché la praticante sarebbe potuta morire in qualsiasi momento. Le autorità della prigione hanno chiesto alla famiglia di convincerla a mangiare, dicendo che se avesse continuato a fare lo sciopero della fame non avrebbe soddisfatto i criteri per il rilascio condizionale.

Nel novembre 2016 la sua famiglia è stata informata che le loro visite trimestrali erano terminate perché Xing non aveva concluso lo sciopero della fame.

Nel gennaio 2017 il fratello, durante una visita, ha rifiutato di dare il consenso per permettere alla prigione di somministrarle l'Olanzapine, un farmaco per curare i disturbi mentali.

La morte del padre

I genitori della signora Xing erano entrambi settantenni e da quando tre anni prima la loro figlia è stata arrestata, è stato concesso loro di farle visita solamente poche volte. La prigione utilizza varie scuse per negare le visite, a meno che i famigliari non facciano o dicano quello che viene detto loro.

Sono stati spesso perseguitati dalle guardie del carcere che continuavano a dire che la donna era sull'orlo della morte.

Nel marzo 2017 la prigione ha comunicato loro che Xing era in gravi condizioni e ha chiesto il consenso per somministrarle il farmaco per i disturbi mentali, ma si sono rifiutati.

Il 12 aprile i genitori sono andati a farle visita, ma l'incontro è stato interrotto quando le hanno detto di denunciare all'ufficio del procuratore tutti i maltrattamenti subiti all'interno del carcere. In seguito sono stati allontanati dalla struttura.

In quel periodo a suo padre le mancava molto ed era preoccupato per la sua condizione.

L'uomo aveva un cancro esofageo che era stabilizzato, ma dopo il mese di marzo è peggiorato e il 18 aprile è morto nel dolore.

Il padre della signora Xing

Impedite le visite degli avvocati

La famiglia della signora Xing ha assunto due avvocati per chiedere la liberazione per ragioni di salute.

Il 19 aprile ai legali è stato negato un incontro con la loro cliente, con la scusa che non era presente per via di un esame fisico. La prigione non ha risposto alle domande dei difensori riguardanti la salute della donna, i criteri per l'ammissione alla struttura e le ragioni del suo sciopero della fame.

Come suggerito sono tornati il giorno dopo per vedere la loro assistita. Il carcere ha respinto nuovamente la richiesta, sostenendo di avere l'autorità di negare qualsiasi visita in base alla complessità del caso. Allora hanno chiesto di vedere i risultati dell'esame fisico eseguito il giorno precedente, ma la risposta ricevuta è stata: “Chiameremo la sua famiglia”.

Gli avvocati hanno allora chiesto aiuto all'ufficio del procuratore della prigione, ma senza alcun risultato. Successivamente sono andati all'ufficio di amministrazione carceraria e a quello di gestione, dove sono stati invitati ad andare all'ufficio delle petizioni.

Hanno chiesto spiegazioni sul motivo per cui le loro visite venivano negate, ma sono stati ostacolati tutto il pomeriggio.

Richiesta di ricorso per la revisione del caso

La famiglia di Xing ha fatto diverse richieste per ottenere il rilascio per motivi di salute, ma sono state tutte negate. A quel puntra sua madre ha interceduto presso i dipartimenti competenti per la liberazione della figlia.

Hanno infine presentato un appello alla corte intermedia del popolo di Anshan; il tribunale ha accettato la causa e il 14 agosto l'ha depositata per una revisione.

Questo caso è stato iassegnato al giudice Xu Fei. Il suo numero di cellulare è +086-412-2669810.

Persone responsabili della persecuzione:

Jia Fujun (贾福军): guardia della prigione femminile del Liaoning, +086-15698808121

Chen Shuo (陈硕): supervisore del reparto n.12 della prigione femminile del Liaoning, +86-412-31236329

Huang Jin (黄进): presidente del tribunale distrettuale di Tiedong, +086-18241288188

Gao Xin (高欣): pubblico ministero della Procura del distretto di Tiedong, +086-15842010166

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