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​Storie di persone felici di dimettersi dal Partito Comunista Cinese

14 Dic. 2017 |   Di un praticante della Falun Dafa nella provincia dell'Hubei, Cina

(Minghui.org) I praticanti della Falun Dafa in Cina continuano a parlare alle persone della disciplina spirituale, a sensibilizzarle sulla brutale persecuzione nei suoi confronti da parte del Partito Comunista Cinese (PCC) e a chiarire la disinformazione diffusa dalla propaganda del regime contro la Dafa.


Quelli che seguono sono alcuni incontri che ho avuto con persone che hanno scelto di dimettersi dal PCC dopo aver appreso i crimini commessi dal Partito.

Visitare la città natale


Nel mese di marzo sono andato a visitare la mia città natale e una mattina mi sono diretto in un mercato locale, dove le strade strette erano piene di numerosi venditori.

Nel farmi largo tra la folla ho salutato le persone e spiegato loro perché avrebbero dovuto dimettersi dal PCC. La maggior parte di loro era d'accordo con me e nel giro di due ore ho aiutato quaranta persone a dare le proprie dimissioni.

Successivamente sono salito su un autobus affollato e poiché non c'erano posti liberi mi sono seduto su una cassone dietro l'autista, di fronte ai passeggeri. Ho parlato con loro e si sono mostrati molto interessati.

Ho detto: “Sono cresciuto qui e me ne sono andato quando ero adolescente, e adesso sono sulla settantina. Quando avevo 50 anni ho sofferto di sclerosi vascolare cerebrale e nonostante mi fossi sottoposto a un intervento chirurgico, avvertivo ancora dolore e non avevo energia. I farmaci non avevano alcun effetto”.

“Nel 1998 ho imparato la Falun Dafa e tutte le mie malattie sono sparite senza prendere medicine. In questi ultimi diciotto anni ho goduto di salute e felicità”.

Ho parlato loro di Jiang Zemin, l'ex capo del PCC che ha lanciato la persecuzione, così come della corruzione dei funzionari del Partito e dell'uccisione dei praticanti, autorizzata dallo Stato, per i loro organi.

La maggior parte delle persone ha ascoltato e annuito. Prima che l'autobus si fermasse sei persone avevano deciso di dimettersi dal PCC.


Vigile urbano sostiene la Dafa

C'era un vigile urbano con il quale mi incontravo e chiacchieravo nel giorno della Festa delle Lanterne. Quest'anno quasi non lo riconoscevo: era aumentato di peso e sembrava forte e in salute.

Era felice di vedermi e ha affermato: “Ho tenuto nel portafoglio l'amuleto che mi hai dato e la sera l'ho sempre messo vicino al mio letto. Adesso ho guadagnato peso e ho molta più energia”.

Gli ho spiegato che la ragione del miglioramento della sua salute era dovuta al fatto che aveva compreso che la Dafa era una buona pratica e che si era dimesso dal PCC. Gli ho poi dato alcuni opuscoli sulla persecuzione, che l'ultima volta aveva esitato a prendere.


“Puoi aiutare mia moglie a dimettersi dal PCC?”

Su un autobus ho incontrato un professore di 82 anni. Gli ho parlato dei crimini che il PCC ha commesso da quando ha assunto il potere in Cina, della persecuzione della Falun Dafa, del prelievo forzato di organi dai praticanti e delle cause intentate contro Jiang Zemin.

Lui ha ascoltato, ha accettato di dimettersi dal PCC e poi mi ha ringraziato.

Mi ha detto che sua moglie aveva difficoltà a camminare e non poteva uscire, e che anche lei era docente e membro del Partito.

Mi ha poi chiesto se potevo aiutarla a dimettersi dal Partito e gli ho perciò detto di parlarle della Falun Dafa e della persecuzione, e che avrebbe contato solo se lei avesse davvero voluto farlo. Lui ha affermato di pensare che non sarebbe stato un problema.

L'ho incoraggiato a ricordare le frasi: “La Falun Dafa è buona” e “Verità, Compassione e Tolleranza sono buone”. Nel congedarmi gli ho poi detto di insegnarle anche a sua moglie e potrei dire che mentre mi salutava aveva un'espressione riconoscente.