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Bulgaria: Otto città commemorano la Giornata internazionale dei diritti umani

20 Dic. 2017 |   Dei praticanti in Bulgaria

(Minghui.org) Il 10 dicembre, durante la Giornata internazionale dei diritti umani, i praticanti della Falun Dafa hanno organizzato vari eventi in diverse città bulgare per attirare l'attenzione dei passanti sulla brutale persecuzione condotta dal regime comunista cinese, da oltre diciott’anni, a danno dei praticanti in Cina.

Trasmissioni televisive nelle città di Sofia e Plovdiv

I praticanti di Sofia sono apparsi sul blog del mattino di BTV, una delle più grandi stazioni televisive private della Bulgaria; due di loro hanno raccontato dei benefici che hanno ottenuto nella loro vita quotidiana grazie alla Falun Dafa, mentre altri quattro hanno eseguito la dimostrazione degli esercizi che caratterizzano la pratica di coltivazione. La trasmissione è proseguita con una breve relazione sulla persecuzione subita dai praticanti della Falun Dafa in Cina.

Dopo che il video è stato trasmesso, le persone in tutto il Paese hanno iniziato a chiamare i coordinatori locali della Falun Dafa, ponendo domande sugli esercizi e dove poterli imparare.

Il 7 dicembre 2017, la TV pubblica Plovdiv ha trasmesso un'intervista con un praticante della Falun Dafa su Open Studio, un talk show condotto da Diana Bikova. L'intervista ha trattato argomenti sui diritti umani in Cina e i crimini in corso contro l'umanità avviati dall'ex leader del Partito comunista cinese Jiang Zemin, nonché il modo con cui queste violazioni coinvolgono l'intera umanità.

La conversazione ha evidenziato la necessità dello stato Bulgaro di seguire Paesi come Australia, Canada, Belgio, Francia, Spagna, Israele, Stati Uniti e Taiwan per adottare delle misure legislative adatte ad impedire ai propri cittadini di partecipare inconsapevolmente al programma di trapianto di organi illegale della Cina; infatti molti di questi organi provengono da praticanti del Falun Gong uccisi per la loro fede.

Proiezione di un film

Il documentario Hard to Believe (Difficile da credere), che tratta la questione del prelievo forzato di organi in Cina dai prigionieri di coscienza vivi, è stato presentato il primo dicembre nella città di Lukovit e a seguire a Chepelare l'11 dicembre, a Sofia il 12 dicembre e a Pazardjik il 16.

Il 10 dicembre, la Public TV Plovdiv ha trasmesso il documentario “Harvested Alive: Ten Years of Investigation” (Prelievo d’organi da persone vive: dieci anni d’investigazione).

Veglia a lume di candela davanti all'ambasciata cinese

Nella fredda serata dell'11 dicembre 2017, i praticanti della città di Sofia hanno organizzato una veglia a lume di candela davanti all'ambasciata cinese; posizionati accanto ad un autobus della polizia, in prossimità del passaggio pedonale, i praticanti

hanno esposto dei cartelloni con i caratteri cinesi: "La Falun Dafa è buona" ed eseguito la dimostrazione degli esercizi della Dafa di fronte alle finestre illuminate dell'ambasciata.

Veglia a lume di candela

Centinaia di visitatori hanno firmato la petizione contro la persecuzione della Dafa in Cina

I praticanti hanno raccolto le firme per la petizione nelle città di Varna, Bourgas, Zlatograd e Pamporovo con l’intento di consegnare alla giustizia l'ex leader cinese Jiang Zemin per i crimini commessi contro l'umanità, inclusa la persecuzione del Falun Gong, da lui avviata nel 1999.

 Città di Pamporovo

Il 9 dicembre, molti studenti hanno festeggiato la giornata dedicata a tutti gli studiosi nella stazione sciistica di Pamporovo. Nonostante il maltempo, molti passanti hanno preso i volantini dai praticanti e firmato la petizione.

Tra di loro c'era un gruppo di sette studenti giapponesi dell'Università di Sofia, che per ascoltare le informazioni sulla pratica e leggere i volantini in inglese che gli sono stati consegnati, hanno messo da parte il loro pranzo.

Una bambina di dieci anni che abita nella città di Sofia, ha insistito perché sua nonna parlasse con i praticanti per scoprire di che cosa si trattasse. Dopo aver appreso i fatti sulla persecuzione entrambe hanno firmato la petizione. I praticanti hanno poi donato loro dei fiori di loto fatti con la tecnica dell’origami, un simbolo della scuola di Budda. Inoltre la bambina sapeva che le persone eseguono gli esercizi della Falun Dafa anche in due parchi della città di Sofia.

Un uomo di mezza età, vedendo gli striscioni esposti dai praticanti, ha

raccontando di aver visitato la Cina per due volte e di essere consapevole della situazione in quel Paese. Quando ha saputo della persecuzione e dei crimini del prelievo forzato degli organi, ha firmato la petizione dicendo: "Il comunismo e la mafia sono la stessa cosa".

Durante la stessa giornata si è svolta un'altra raccolta firme nella piccola città di Zlatograd. Sebbene ci fossero meno persone rispetto alle altre città, i visitatori che si sono fermati hanno ascoltato attentamente le informazioni ricevute dai praticanti, condannando la persecuzione in Cina.

I praticanti hanno poi presentato il libro Zhuan Falun, spiegando i principi fondamentali di Verità, Compassione e Tolleranza peculiari della pratica. In molti hanno acquistato il libro, mostrando la loro ammirazione verso i praticanti che gratuitamente divulgano la pratica. Alcuni di loro hanno anche espresso il desiderio di ospitare un'altra presentazione della Falun Dafa nella loro città natale in modo da poter portare i loro amici e famiglie.

Il 10 dicembre, i praticanti hanno parlato con la gente della Falun Dafa nel centro di Plovdiv e raccolto firme per le petizioni.

Anche la città costiera di Bourgas ha svolto una raccolta firme per la petizione. Molti dei passanti avevano già ricevuto informazioni sulla Falun Dafa attraverso i canali di BTV e volevano sapere dove poter imparare gli esercizi.

 Città di Varna

Nonostante i forti venti che imperversavano, anche i praticanti di Varna, un'altra città costiera, hanno organizzato accanto alla cattedrale della città, una raccolta firme per la petizione, dove circa un centinaio di persone l’hanno firmata.

Dall'inizio del 2017, in Bulgaria, un totale di 7.456 cittadini hanno firmato la petizione a sostegno sia dei diritti umani sia dei praticanti della Falun Dafa in Cina.