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Hebei: Praticante portata in aula dentro una gabbia, tossisce sangue e perde conoscenza

30 Dic. 2017 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia dello Hebei, Cina

(Minghui.org) Dopo più di settanta giorni di sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione, una praticante del Falun Gong residente nella contea di Xiong è stata portata nell'aula di tribunale dentro una gabbia. Pochi minuti dopo l'inizio del processo, ha iniziato a tossire sangue.

A quel punto il giudice che presiedeva ha sospeso l'udienza e ha disposto che la donna fosse portata fuori per qualche minuto, per poi riprendere dopo essere stata ricondotta in aula.

Circa dieci minuti dopo, la praticante è improvvisamente svenuta. Il suo avvocato ha chiesto di interrompere l'udienza in modo che la sua cliente potesse ricevere assistenza medica. Durante la sospensione il giudice ha chiesto al medico se fosse abbastanza cosciente per continuare il processo.

Il dottore ha risposto: “Le sue mani si muovono ancora. Forse è ancora cosciente”.

Il giudice ha dunque ripreso a interrogare la donna, che non era in grado di tenere dritta la testa e non riusciva a dire nulla. Quando a un certo punto ha emesso un lamento, è risultato evidente che era completamente priva di sensi.

La famiglia e l'avvocato della donna hanno nuovamente fatto appello affinché il giudice interrompesse l'udienza, il quale a quel punto non ha avuto altra scelta se non rinviare la sessione.

La signora Du Hexian è stata arrestata il 26 settembre 2016 per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Regime Comunista Cinese.

Poiché nessuna legge in Cina vieta il Falun Gong, la donna ha presto iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la detenzione illegale e come conseguenza è stata sottoposta a brutale alimentazione forzata su base regolare. Inoltre il suo avvocato ha notato che doveva essere sorretta per incontrarsi con lui e che sembrava estremamente debole.

Nonostante l'avvocato abbia fatto vari tentativi, gli è stato sempre negato l'accesso al fascicolo della signora Du. Ha quindi cercato di presentare un reclamo contro la Procura locale, ma nessuna agenzia è stata disposta a registrare la sua denuncia.

Nel frattempo il padre della signora Du, 70 anni, ha visitato varie agenzie governative per cercare di ottenere la sua liberazione. Tuttavia, l'8 dicembre 2017 gli è stato impedito di partecipare al processo della figlia e solo altri due membri della sua famiglia sono stati ammessi all'interno dell'aula.

Non è chiaro se la signora Du abbia ricevuto cure mediche adeguate dopo l'udienza.

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