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Nanchino: Nonostante il decimo arresto, una coraggiosa praticante anziana resta ferma nella sua fede

07 Dic. 2017 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia del Jiangsu, Cina

(Minghui.org) La signora Zhang Xiuhua di 64 anni è una praticante del Falun Gong della città di Nanchino, nella provincia del Jiangsu. Il 20 settembre 2017 gli agenti dell'Ufficio 610, del Dipartimento del distretto di Qixia e della stazione di polizia di Yaohuamen hanno fatto irruzione nella sua casa, saccheggiandola e poi arrestandola. Tre giorni dopo Zhang era in pessime condizioni, per cui in attesa del processo l’hanno rilasciata su cauzione e messa agli arresti domiciliari.

Da quando nel 1999 il Partito Comunista Cinese (PCC) ha iniziato la persecuzione contro il Falun Gong, la praticante è stata arrestata dieci volte.

Dopo l’ultimo arresto è stata portata in un primo momento alla stazione di polizia locale per l'interrogatorio e poi trasferita in un centro di detenzione locale. Nonostante l’esame medico avesse evidenziato che la sua pressione era salita a 200 mm/Hg, il personale dell'Ufficio 610 ha costretto la struttura ad accettarla, nonostante in precedenza le avesse negato l'ammissione.

Il personale dell'Ufficio 610 ha nuovamente insistito per trattenerla in detenzione sotto stretta osservazione, sebbene la pressione sanguigna era salita a 240 mm/Hg. Di conseguenza nei giorni seguenti, ha poi continuato a salire ancora, facendole sperimentare febbre e sintomi di un infarto. In seguito alla sua famiglia è stato chiesto di riportarla a casa.

Mentre gli agenti di polizia in borghese sono rimasti al di fuori della sua abitazione per monitorarla, i funzionari della comunità locale residenziale sono andati spesso a molestarla.

La praticante è una pensionata della Compagnia di costruzioni di Nanchino. Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1999 e segue i principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Una volta è riuscita a rintracciare il proprietario di una collana d'oro trovata dieci anni prima e gliel’ha restituita.

Nonostante la sua gentilezza è stata presa di mira e gravemente perseguitata per la sua persistente fede. In totale gli agenti del PCC l’hanno arrestata dieci volte, messa in detenzione tre volte, rinchiusa nei centri di lavaggio del cervello in otto circostanze e condannata a un anno di lavori forzati. Durante questo calvario ha subito numerosi traumi.

Arrestata e detenuta per la sua fede

Nel giugno 2002 Zhang è stata denunciata e poi arrestata a casa dagli agenti della stazione di polizia di Ruijinlu, perché aveva chiarito la verità al parco di Wuchaomen, nel distretto di Baixia a Nanchino. Successivamente l'abitazione è stata saccheggiata e portati via effetti personali per il valore di oltre 10.000 yuan. La donna è stata rinchiusa nel centro di detenzione della città per un mese e poi inviata nel centro di lavaggio del cervello per una settimana. Il capo Pan Shiqing dell'Ufficio 610 di Qixia è uno dei responsabili di questo giro di persecuzione.

Nell'agosto del 2002, prima del 16° Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese, è stata arrestata a casa e portata in un centro di lavaggio del cervello nell’ostello Lanyan, dove è rimasta per due mesi. La sua casa è stata nuovamente saccheggiata e i materiali della Dafa, tra cui i libri, le conferenze audio e un registratore a nastro, sono stati confiscati.

Il 28 dicembre 2004 è stata arrestata dagli agenti dopo essere stata attratta con l'inganno alla stazione di polizia di Yaohuamen. La sua casa è stata ancora una volta saccheggiata, i suoi materiali della Dafa sono stati confiscati e lei è stata inviata a un centro di lavaggio del cervello e detenuta per due mesi.

Nel giugno 2006 è stata nuovamente arrestata a casa da diversi poliziotti in borghese che le hanno depredato l’abitazione e l’hanno mandata in un centro di lavaggio del cervello nell’ostello Jiajia, dove è rimasta per due mesi.

Nel giugno 2007 suo marito Sun Genluo è stato arrestato per aver chiarito la verità sul Falun Gong nella sua città natale a Jiangdu e in seguito sottoposto a quattordici mesi di lavori forzati. La loro casa è stata ancora una volta saccheggiata e lei portata in una struttura di lavaggio del cervello nell’ostello Nanguang, dove è rimasta per sei mesi e le sono state somministrate con la forza delle droghe sconosciute.

Pan Shiqing ha incaricato i poliziotti di videoregistrare i danni all'abitazione dopo che l'avevano depredata. Gli agenti hanno anche filmato suo nipote mentre urlava: “Nonna, torna a casa presto...” e la nuora in stato di gravidanza mentre supplicava: “Xiuhua, arrenditi semplicemente e torna a casa...”. Quando poi il video è stato mostrato a Zhang, lei è rimasta stravolta nel vedere la sua famiglia così sofferente.

Durante la visita a casa di un amico nel maggio 2011, Zhang e il marito sono stati nuovamente arrestati. L'operazione è stata condotta da Xiao Ningjian, capo della Divisione di sicurezza interna di Nanchino. Lei è stata inviata a un centro di lavaggio del cervello per un mese, mentre lui è stato rinchiuso nel centro di detenzione di Qixia e poi trasferito in quello di Nanchino. In seguito, a causa delle loro condizioni di salute, i due coniugi sono stati rilasciati. La loro casa è stata saccheggiata per l'ennesima volta e la polizia ha portato via molti oggetti personali, tra cui un computer da tavolo, sei stampanti, una serie di libri e amuleti della Dafa e il dvd di Shen Yun.

Il 6 novembre 2012 la praticante è stata nuovamente fatta andare con l'inganno alla stazione di polizia locale e arrestata dal capo della Divisione di sicurezza interna Cui Zongbing. Dopo aver depredato ancora una volta la sua casa, la polizia ha segretamente installato una telecamera di sorveglianza davanti al suo ingresso. In seguito la donna è stata inviata a un centro di lavaggio del cervello nell’ostello Huada, dove è rimasta per più di un mese.

Appena è tornata a casa, il 29 maggio 2013, diversi agenti guidati da Cui Zongbing l'hanno arrestata e portata alla stazione di polizia di Yaohuamen. La sua abitazione è stata saccheggiata, portandole via diversi oggetti personali, tra cui due computer da tavolo, un masterizzatore, una stampante, alcuni CD e altri materiali usati per chiarire la verità. Il giorno dopo è stata inviata ad un centro per il lavaggio del cervello nell’ostello Huada, dove è rimasta per due mesi. Anche sua figlia è stata chiamata alla stazione di polizia, dove è stata minacciata di perdere il posto di lavoro se non avesse impedito a sua madre di praticare il Falun Gong.

Il 6 marzo 2014, è stata ancora una volta arrestata al di fuori della sua casa da Cui Zongbing e altri agenti, portata alla stazione di polizia locale e poi alla struttura di lavaggio del cervello nell’ostello Huada, dove è rimasta per circa due mesi. La sua casa è stata depredata nuovamente.

Nel mese di giugno 2015, dopo che lei e il marito hanno intentato una causa alla Suprema corte del popolo contro Jiang Zemin, sono stati entrambi continuamente molestati dalla polizia locale, dall'Ufficio 610 e dagli agenti della comunità locale residenziale.