(Minghui.org) Il Maestro ci ha detto che la più grande avversità nella coltivazione è la solitudine.

Il Maestro ha detto:

“Di che cosa gli esseri umani hanno più paura? Della solitudine. La solitudine può condurre una persona alla pazzia, a dimenticare tutto ciò che è stato nel passato, perfino a dimenticare il linguaggio. È la tribolazione più dura e terribile”. (Che cosa è un discepolo della Dafa, Insegnamento della Fa nelle conferenze XI)

“Un’insostenibile solitudine è la più pericolosa per gli esseri umani ed è anche la più grande tribolazione durante la coltivazione e la pratica”. (Lezione alla prima conferenza in Nord America)

“Tuttavia, quando insegno la Fa meno di frequente, ciò che più mi preoccupa è che, tutti sanno che nella coltivazione è molto difficile sopportare le sofferenze, ma in realtà sopportare le sofferenze non è la cosa più difficile. Le avversità, dopotutto, non importa quanto difficili possano essere, una volta superate, le cose per voi diventano chiare. Piuttosto, coltivare nel silenzio, nella solitudine senza speranza, incapaci di vedere un futuro, questa è la cosa più dura”. (Insegnamento della Fa alla Conferenza Internazionale della Fa della grande regione di New York 2009, Insegnamento della Fa nelle conferenze IX)

Negli anni di coltivazione, passavo molto tempo per conto mio. Ho sperimentato sia l’avversità che la gioia della solitudine. La gioia della solitudine cresceva gradualmente con l’abbandono degli attaccamenti umani. Vorrei condividere la mia comprensione sul motivo per cui alcuni di noi soffrono di solitudine, dalla prospettiva della Fa.

Il Maestro ha detto:

“La Religione Taoista è in effetti nata dagli attaccamenti delle persone comuni. Le persone tendono a raggrupparsi insieme per formare una certa forza, perché desiderano affermarsi e fare i propri interessi. Quindi tendono a creare cose del genere”. (Zhuan Falun Volume II)

Per cui, nella mia comprensione, “desiderando affermarsi”, “fare i propri interessi” e “formare una certa forza” è ciò che spaventa le persone e facendole cercare di evitare la solitudine.

Mentre la maggior parte dei praticanti che conosco amano socializzare con altri praticanti durante gli eventi, io spesso lo trovo pesante. Credo che ciò che mi mette a disagio sia il senso che ho percepito dai praticanti che hanno un attaccamento al “desiderio di affermazione”. Sembrano interagire con molte emozioni e con un desiderio di essere notati e riconosciuti. Dato che vedo questo e sono disturbato da questo, so che anch’io devo riflettere sul mio attaccamento al “desiderio di affermazione”.

Il Maestro ci ha detto che la radice che causa tutti gli attaccamenti è il qing (le emozioni):

“Ma il Buddismo non ha parlato di ciò che sta alla radice degli attaccamenti. Qui vi abbiamo spiegato tutto, è proprio dovuto all’esistenza delle emozioni. Certamente, se una persona vuole ottenere il giusto Frutto di Realizzazione nella sua coltivazione, fondamentalmente deve liberarsi dalle emozioni". ("Zhuan Falun Fajie - La spiegazione della Fa dello Zhuan Falun", Insegnamento della Fa e risposta alle domande a Guangzhou)

Queste due cose–“cercare il riconoscimento” e l’attaccamento a qing– sono ciò che conducono i praticanti ad incontrarsi, ad interagire e a volere spendere il tempo insieme fuori dalla coltivazione.

Il Maestro ha detto:

“Ci sono altri che conducono un gruppo e si divertono insieme, credete che sia un club sociale? Sono gli attaccamenti umani al lavoro”. (“Insegnamento della Fa durante la giornata mondiale della Falun Dafa”)

Certamente, i praticanti coltivano a differenti livelli. Molte volte, quando mi sentivo solo, mi chiedevo: “Sto cercando il riconoscimento?”. Nel profondo del mio essere, vedevo sempre questo attaccamento. Dentro di me c'è qualcosa che vuole essere riconosciuto e notato. Quando riconosco questo attaccamento, provo ad eliminarlo, e il senso di insoddisfazione e la paura di solitudine spariscono con esso.

Anche quando si fanno le attività di coltivazione insieme, dobbiamo stare attenti a questo attaccamento. Secondo la mia comprensione quando si condividono le esperienze e le proprie comprensioni partendo dalla Fa, è importante che ci chiediamo da soli: “Sto condividendo questo perché sento che questa comprensione può aiutare gli altri?”, oppure sto cercando un sostegno ordinario dai praticanti, desiderando sentirmi parte di un gruppo (formando una base di potere), desiderando il riconoscimento e sono attaccato al qing, inclusi l’amicizia e il fare le cose per amicizia?

Secondo la mia comprensione, perfino un semplice “Ciao” e “Come va?” può nascondere l’attaccamento al “cercare il riconoscimento”. Questo attaccamento fa sì che la gente desideri diventare qualcuno, essere riconosciuta e notata, ma in modo sornione si nasconde facendo le domande sullo stato degli altri. Così, invece di dire: “Per favore notatemi”, noi diciamo: “Ciao, come stai? Come vanno le cose?”. È una cosa molto sottile da notare in una persona.

Certamente, non c’è niente di male nel salutare le persone e chiedere come vanno le cose ma, come praticanti, dobbiamo sforzarci di guardarci sempre più in profondità per trovare gli attaccamenti che sono nascosti dietro le semplici parole. Forse si tratta di curiosità, o forse di essere invadenti, o forse di cercare il riconoscimento o di un attaccamento all’emozione. Il voler parlare di sé è anche legato all’attaccamento al cercare il riconoscimento. Coloro che spesso fanno discorsi o a cui piace parlare molto dovrebbero guardarsi dentro per vedere se hanno questo attaccamento.

Il mio consiglio ai praticanti che stanno sperimentando la prova di solitudine è quello di non averne paura e di non fuggire da essa. La solitudine può portare ai livelli elevati se viene affrontata e gestita correttamente. Quando sparisce l’ego ed emerge il proprio vero sé, noi diventiamo più tranquilli e più contenti.

Questa è la mia comprensione personale al mio attuale livello. Vi prego di indicarmi qualunque cosa che non sia in accordo con la Fa.