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I membri del Congresso esortano il presidente degli Usa a fare pressione sulla Cina in materia di diritti umani

28 Aprile 2017 |   Del corrispondente Minghui, Liu Wenwu

(Minghui.org) Recentemente alcuni membri del Congresso hanno scritto al presidente americano Donald Trump per chiedergli di sollevare la questione dei diritti umani durante il suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping. Tra di loro sono inclusi la leader della minoranza alla Camera, Nancy Pelosi, il senatore della Florida, Marco Rubio, il rappresentante del New Jersey, Chris Smith, e il rappresentante della Florida, Dennis Ross.

Da quando nel 1999 l'ex leader cinese Jiang Zemin ha lanciato la persecuzione del Falun Gong milioni di praticanti ne sono state vittime. Un gran numero di funzionari di alto livello coinvolti nella soppressione sono stati puniti a seguito della campagna anti-corruzione di Xi, ma, nonostante ciò, la repressione continua.

La deputata Nancy Pelosi ha scritto nella sua lettera: “Eppure i diritti umani sono anche parte integrante di un buon rapporto commerciale con quei Paesi come la Cina che sfruttano il lavoro dei carcerati, si impegnano in altre pratiche lavorative ingiuste e reprimono la libertà di espressione e i dissidenti”.

La leader della minoranza democratica Nancy Pelosi ha dichiarato che gli Stati Uniti devono prestare attenzione alle questioni dei diritti umani in Cina

Ha detto che la misera situazione sui diritti umani in Cina è stata monitorata sin dal massacro di Piazza Tiananmen nel 1989 grazie agli sforzi bipartitici nel Congresso. La Pelosi ha scritto: “... se non parliamo chiaramente dei diritti umani in Cina a causa degli interessi commerciali, perdiamo tutta l'autorità morale per parlare dei diritti umani in qualunque altro luogo del mondo”.

Obblighi morali e interesse nazionale

Il senatore Marco Rubio, che presiede la Commissione Esecutiva del Congresso statunitense sulla Cina (CECC), ha lavorato con il co-presidente Chris Smith per lanciare il 3 aprile 2017 l'iniziativa “Eroi della Cina libera”. Il progetto mette in evidenza i casi di individui imprigionati, detenuti o dispersi in Cina

In una dichiarazione sul sito della Commissione Esecutiva del Congresso statunitense sulla Cina, Rubio ha affermato: “Dal momento che il presidente Trump riceve il presidente cinese Xi in Florida, non possiamo dimenticare quegli uomini e quelle donne che languiscono ingiustamente in carcere, i loro familiari che non conoscono il destino dei loro cari e quei professionisti che sono scomparsi per aver svolto semplicemente il proprio lavoro”.

Ha continuato: “Queste persone non sono statistiche, sono librai e pastori, scrittori e premi Nobel, avvocati e difensori dei diritti... Nessuna nazione che viola lo Stato di diritto nel proprio territorio e ignora i diritti fondamentali e la dignità intrinseca dei propri cittadini può essere fidata per essere un compartecipante responsabile in materia di problemi economici e di sicurezza”.

Sia Rubio che Smith hanno affermato che affrontare le questioni sui diritti umani in Cina non è solo parte degli obblighi morali, ma è anche conforme agli interessi nazionali americani. Nella sua dichiarazione Smith ha chiesto “uno scambio serio, sincero e incisivo” con Xi sui diritti umani e ha affermato: “Il presidente non dovrebbe commettere l'errore del suo predecessore e credere che tacere sulla questione dei diritti umani permetterà di ottenere delle concessioni dal governo cinese in altri ambiti”. Il rappresentante ha aggiunto di ritenere che il misero status dei diritti umani in Cina avrebbe influenzato negativamente i rapporti commerciali e la sicurezza regionale.

Urgente rilascio dei praticanti detenuti

Il rappresentante della Florida, Dennis Ross, ha scritto diverse lettere per chiedere il rilascio della madre di un elettrice detenuta e torturata in Cina per la sua fede

Nell'agosto dello scorso anno, dopo aver appreso che la signora Cuiping Deng, madre di una sua elettrice di nome Iris Lu, era stata detenuta e torturata in Cina perché praticava il Falun Gong, il membro del congresso della Florida, Dennis Ross, ha scritto una lettera a Xi esprimendo preoccupazione riguardo all'arresto della donna. Lo scorso ottobre lui e altri tre rappresentanti hanno firmato una lettera che chiede il suo rilascio e quello di altri sette prigionieri del Falun Gong.

La lettera affermava: “Vi chiediamo di rispettare i loro diritti di libertà nel praticare la propria fede e di permettere loro di riunirsi con i propri familiari il più presto possibile”.

Secondo quanto riferisce il Tampa Bay Times, il più grande quotidiano della Florida, Ross ha recentemente inviato una terza lettera nella quale ha evidenziato il noto stato di malattia della signora Deng e ha chiesto il suo rilascio urgente.

Sulla base dei rapporti del sito Minghui.org la signora Deng è stata detenuta per un mese nel 2001 e poi imprigionata dal 2006 al 2009. In carcere ha subito gravi maltrattamenti fisici e mentali. Dopo essere stata detenuta per la terza volta, il 24 febbraio 2017 è stata condannata a sei anni di reclusione. A causa delle cattive condizioni di salute in cui si trova, la sua famiglia ha fatto richiesta perché venga sottoposta alle cure mediche, tuttavia le autorità l'hanno respinta.

I praticanti del Falun Gong in Florida sensibilizzano l'opinione pubblica sulla persecuzione in Cina

Ross ha affermato: “Noi del Congresso dovremmo imporci in nome dei diritti umani e dico che questi fatti sono inaccettabili. Questa oppressione dovrebbe cessare, soprattutto in nome della madre di Iris”.

In un articolo pubblicato il 6 aprile dal Wall Street Journal con il titolo di “Trump non dovrebbe lasciare che la Cina la faccia franca sulla questione dei diritti umani”, il senatore Rubio ha parlato del Falun Gong e di altri gruppi repressi in Cina.

Ha scritto: “La storia ci insegna che quando un governo calpesta la propria gente, non sarà un cittadino globale responsabile... sarebbe un errore per gli Stati Uniti considerare il suo rapporto con la Cina solo attraverso le lenti dell'economia e della sicurezza”.