(Minghui.org) Zhao Haijun, un cittadino di Harbin incarcerato per la sua fede, è tuttora detenuto nonostante siano trascorse più di tre settimane da quando le autorità della prigione gli hanno concesso il rilascio per motivi di salute.

L'uomo al quale sono state diagnosticate una forma di tubercolosi e una malattia renale, ha detto alla sua famiglia di sentire di avere i giorni contati. La prigione ha rifiutato di lasciarlo andare perché la famiglia non poteva permettersi di pagare 8.000 yuan per sostenere gli esami medici.

Il 6 maggio 2016 il praticante è stato arrestato per aver presentato una denuncia penale contro l'ex dittatore cinese Jiang Zemin, accusandolo di aver ordinato la persecuzione del Falun Gong che ha causato le sue passate detenzioni. Il 23 settembre 2016 è stato notificato alla famiglia che era stato condannato a otto anni di carcere e multato di 10.000 yuan per la sua fede.

Da quando il 4 gennaio 2017 Zhao è stato ammesso alla prigione di Hulan, nel giro di pochi mesi la sua salute si è rapidamente deteriorata. L'uomo si lamentava con la famiglia per le numerose torture alle quali era sottoposto nel carcere.

Il 25 aprile 2017 la prigione ha notificato alla famiglia che si era ammalato. Quello stesso giorno la moglie si è precipitata al carcere e ha appreso che al coniuge erano state diagnosticate una forma di tubercolosi e una malattia renale. Le radiografie mostravano che circa due terzi dei suoi polmoni erano collassati.

Il capo Du Peng dell'Ufficio 610 della struttura le ha detto che le condizioni del marito richiedevano un'ingente quantità di farmaci e che il carcere non si sarebbe assunto la responsabilità nel caso non fosse riuscita a coprire il costo dei medicinali o in caso di aggravamento di salute.

La donna ha immediatamente chiesto il rilascio del marito per motivi di salute. Sia il capo Du, sia la guardia Pei Delin incaricata dell'imprigionamento di Zhao, le hanno chiesto di firmare un documento per distoglierli dalla responsabilità nel caso fosse accaduto qualcosa all'uomo durante la libertà provvisoria.

Desiderosa di fare uscire dal carcere il marito ha firmato tutta la documentazione necessaria per il rilascio, però quel giorno la prigione non le ha permesso di riportarlo a casa.

Il 5 maggio le è stato notificato di preparare 8.000 yuan per le spese degli esami medici, ma con due figlie all'università e un solo reddito non ha potuto pagare la cifra richiesta. Appena Du e Pei l'hanno saputo, hanno minacciato di revocare il rilascio se non avesse provveduto a pagare l'intero importo.

La donna voleva fare un'altra visita al marito, ma solo al cognato è stato autorizzato di vederlo

Successivamente le hanno riferito che il coniuge era in condizioni di salute precarie, aveva bisogno del sostegno di due persone per muoversi, e doveva stare sotto flebo per sopravvivere. Inoltre il praticante si lamentava per il sangue nelle urine, per la difficoltà a respirare e a volte necessitava della maschera d’ossigeno.

La signora Zhao si è allora diretta immediatamente alla direzione del carcere, ma nessuno era disposto a parlarle.

L'8 maggio la donna insieme ad altri membri della famiglia è ritornata, tuttavia è stato loro impedito di entrare. Hanno chiamato la guardia Pei che ha comunque insistito pagassero l'importo di 8.000 yuan richiesto.

Nei successivi due giorni è riuscita a ottenere in prestito 4.000 yuan e il 10 maggio li ha consegnati a Pei, ma da allora non ha più avuto sue notizie.

Antefatto

Nel 1999, Jiang Zemin, capo del Partito Comunista Cinese, scavalcando gli altri membri del comitato permanente del Politburo, ha lanciato una violenta repressione contro il Falun Gong.

Negli ultimi sedici anni, la persecuzione ha causato la morte di molti praticanti di questa disciplina. Gli agenti dell’ufficio 610, hanno inflitto su larga scala minacce, pestaggi, incarcerazioni illegali e torture ai praticanti del Falun Gong. La maggior parte di loro, sono stati torturati per la loro fede e persino uccisi per i loro organi. Jiang Zemin è direttamente responsabile per l'avvio e la continuazione di questa brutale persecuzione.

Nel 10 giugno 1999, sotto la direzione personale dell’ex leader Jiang, il Partito Comunista Cinese, ha istituito un organo di sicurezza extralegale, chiamato Ufficio 610. Quest’ufficio è stato istituito per danneggiare la reputazione dei praticanti del Falun Gong, tagliare le loro risorse finanziarie e distruggerli fisicamente. Ha la precedenza sulle forze di polizia e sul sistema giudiziario e risponde direttamente alle direttive di Jiang Zemin.

La legge cinese permette ai cittadini, di ricorrere alle cause penali e molti praticanti, stanno ora esercitando tale diritto, presentando denunce penali contro l'ex dittatore.

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