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Canada: Trapianti d’organo in Cina: I sopravvissuti chiedono l'intervento del governo di Trudeau

03 Maggio 2017

(Minghui.org) Il 7 aprile 2017 nell'edizione del Huffington Post, Québec, la giornalista Catherine Lévesque ha scritto: "Trapianti d’organo in Cina: I sopravvissuti chiedono l'intervento del governo di Trudeau".

Due sopravvissuti ai campi di lavoro forzato in Cina hanno espresso la loro speranza che il governo canadese agirà per porre fine a questo flagello che causa ogni anno la morte di decine di migliaia di cinesi, nel silenzio assoluto.

Huffington Post l'articolo: "Trapianti di organi in Cina: I sopravvissuti ciedono l'intervento del governo di Trudeau" (Screen shot)

La giornalista ha intervistato due praticanti del Falun Gong, incarcerati in Cina, Cindy Song e Jing Tian. Cindy aveva ventisei anni nel 2001 quando fu arrestata e mandata in un campo di lavoro forzato per tre anni, nella città orientale di Zibo. Il suo crimine? Aver seguito gli insegnamenti del Falun Gong. L'articolo riporta come il Partito comunista cinese (PCC) perseguita, da quasi diciotto anni, i praticanti del Falun Gong, molti dei quali sono scomparsi misteriosamente dopo l'arresto.

Le giornate della signora Song nel campo cominciavano alle 6 del mattino e finivano alle 23:00. Il suo pasto durava cinque minuti e doveva chiedere il permesso per andare in bagno; inoltre i prigionieri non erano autorizzati a parlare tra di loro.

Cindy ha detto: "Il tempo trascorso a lavorare era comunque il meno peggio", in netto contrasto con la tortura cui è stata sottoposta.

Quando non lavorava diciotto o diciannove ore al giorno, la signora Song è stata picchiata, messa in isolamento, sottoposta a sessioni di lavaggio del cervello o privata del sonno per giorni; una volta, è stata costretta a restare in piedi per nove giorni e nove notti.

I detenuti come lei dovevano sottoporsi a esami medici. Prima di arrivare nel campo di lavoro, un medico le ha prelevato dei campioni di sangue e urina e fatto delle radiografie.

Nel campo di lavoro ha dovuto porre le sue impronte digitali su di un modulo per consentire la donazione dei suoi organi. Di tanto in tanto le sue guardie dicevano di avere delle "quote" da colmare o la minacciavano di mandarla in una "prigione speciale" da cui non sarebbe tornata.

Le atrocità vengono rivelate nel 2006

Una delle prime persone ad ammettere che i prigionieri politici erano uccisi per la vendita dei loro organi è stata l'ex moglie di un chirurgo che operava in un campo di concentramento a Sujiatun, nella Cina nordorientale. La donna ha dichiarato questi fatti nel marzo 2006 a condizione dell'anonimato.

Suo marito aveva raccontato di aver rimosso le cornee di alcuni prigionieri del Falun Gong ancora in vita. L'ospedale dove lavorava asportava anche il fegato, i reni e la pelle prima di gettare i corpi in un inceneritore per distruggere qualsiasi prova.

Jing Tian, arrestata e mandata più volte nei campi di lavoro forzato tra il 1999 e il 2003, ha detto che a quel punto aveva capito il perché era stata esaminata così spesso durante il periodo di detenzione: "Ero scioccata... non riuscivo a crederci", ha detto attraverso un interprete.

Jing Tian (a sinistra), sua madre (in mezzo) e sua sorella Jing Cai (a destra)

Anche Tian soffriva terribilmente. Durante il periodo di custodia, è stata legata ad un albero, con dei vestiti molto leggeri in pieno inverno ed anche ad un forno in mattoni; ha visto alcuni prigionieri picchiati fino alla morte.

La signora Jing ricorda di essere stata sottoposta ad esami medici, dovendo rispondere a diverse domande sui membri della famiglia ed ex colleghi.

"Dato che vivevo in una grande città, avevo molte conoscenze ed ero vicina alla mia famiglia… non mi avrebbero fatto niente; tuttavia, hanno continuato a farmi regolarmente dei test".

"Altri prigionieri non sono stati così fortunati... sono arrivati nel bel mezzo della notte e sono andati via prima dell'alba".

Un disegno di Legge a Ottawa

Il tema del traffico di organi è tornato all'ordine del giorno per mezzo del deputato conservatore Garnett Genuis che cercherà di rilanciare il disegno di Legge C-561 del precedente ministro liberale Irwin Cotler, passato in prima istanza alla Camera dei Comuni nel 2013.

La C-561 impone sanzioni penali alle persone coinvolte nel traffico d'organi, sia in Canada che all'estero, nei casi di trapianto d'organi ottenuti in seguito a un'operazione finanziaria o senza il consenso del donatore.

Genuis in un discorso di questa settimana ha dichiarato: "Qui in Canada abbiamo un vuoto giuridico che deve essere colmato. Non esiste una legge che impedisca ad un canadese di andare all'estero per ricevere un organo ottenuto illegalmente".

"Nel diritto Internazionale, sostenere il traffico d'organi è un crimine contro l'umanità, quindi è un crimine anche in Canada".

L'ex deputato David Kilgour e l'avvocato per i diritti umani David Matas sono i coautori di una relazione pubblicata nel 2006 che ha portato luce sul traffico d'organi ottenuti dai prigionieri politici in Cina. La loro relazione è stata considerata "estremista" e vietata in Cina e Russia.

I due uomini e il giornalista Ethan Guttmann hanno riesaminato i fatti dieci anni più tardi, nel 2016, producendo una voluminosa relazione di 798 pagine in cui si stima che il regime comunista cinese abbia effettuato circa un milione e mezzo di trapianti d'organi tra il 2000 e il 2015.

La Cina, invece, indica un volume di circa 10.000 trapianti condotti ogni anno, affermando che gli organi dei detenuti sono stati prelevati con il loro consenso preventivo.

Il Canada deve tenere gli occhi "aperti"

Considerando che il governo di Trudeau vuole rafforzare i legami con la Cina, Kilgour suggerisce che il Canada debba mantenere gli occhi aperti sulle questioni dei diritti umani e sollevarsi per sostenere i "valori canadesi".

"La gente teme che questo disegno di legge [C-561] non passerà, perché offenderebbe la Cina, ma come potrebbe offenderli se dicono di non aver commesso queste cose? "Ha detto, sottolineando l'ironia della posizione cinese.

Le torture di Cindy Song sono terminate alcuni mesi prima che venisse rilasciata, nell'autunno del 2004. Il padre ha fatto pressioni sulle autorità ogni giorno, fino alla sua liberazione.

Inoltre la signora Song crede che la mobilitazione fatta durante la sua prigionia le abbia salvato la vita. "Penso che, senza l'aiuto dei miei genitori, sarei morta", ha spiegato la donna di 42 anni.

La signora Jing Tian ha sostenuto molti scioperi della fame per protestare contro le condizioni della detenzione; è stata rilasciata dopo un digiuno di 50 giorni, quando era sul punto di morire.

La donna di 47 anni crede che le autorità l'abbiano rimandata a casa perché volevano evitare qualsiasi cattiva pubblicità legata alla sua morte. In ogni caso, non avrebbero potuto prelevare i suoi organi perché erano in cattive condizioni dopo lo sciopero della fame.

Una nuova vita in Canada

Entrambe le donne si sono trasferite in Canada e vivono una vita relativamente pacifica. La signora Song ha studiato legge e vorrebbe diventare un avvocato. La signora Jing è appassionata di giardinaggio e visita i siti turistici di Vancouver per denunciare le azioni del regime cinese.

La signora Song ha detto: "È importante informare le persone sulle vicende che stanno accadendo in Cina. In Canada, è difficile immaginare cose simili ma queste stanno veramente succedendo.

Spera che il governo di Trudeau tenga presente questi fatti quando negozierà un trattato di libero scambio con la Cina. "Quando si concordano degli affari, bisognerebbe conoscere la controparte. Se vengono commessi degli omicidi di massa, continuerai a fare affari con loro?".

"È un genocidio dei tempi moderni e accade adesso. È importante il modo in cui reagiamo agli appelli per la difesa dell’umanità e del senso morale".