(Minghui.org) A meno di due mesi dopo l’arresto, una residente della città di Wuhan è morta e le autorità locali hanno cremato il suo corpo senza eseguire l'autopsia per determinare la causa del decesso.

Il 6 ottobre 2016 la praticante Zhou Jinmei è stata arrestata mentre parlava alle persone del Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese.

I familiari non sono mai stati informati né dell’arresto, né del posto in cui era detenuta. Hanno controllato tutte le stazioni di polizia e i centri di detenzione locali, ma è sempre stato detto loro che nessuno sapeva dove si trovava.

Circa due mesi dopo il suo arresto hanno ricevuto una telefonata dalla stazione di polizia di Ziyang con la quale gli è stato chiesto di recarsi in una camera mortuaria locale per identificare il corpo della praticante.

La famiglia ha confermato che era lei e ha notato una cicatrice sul suo cranio, causata da un'operazione chirurgica. La polizia ha affermato che la donna aveva avuto un ictus e che era stata operata per alleviare i suoi sintomi, tuttavia gli agenti non erano in possesso di alcun referto medico o rapporto di autopsia da mostrare alla famiglia.

I familiari hanno cercato di insistere che venisse determinata la causa della sua morte, ma hanno desistito in seguito alle ripetute minacce delle forze dell'ordine.

Poco dopo il corpo della signora Zhou è stato cremato.

La famiglia della praticante chiede la collaborazione di chiunque sia stato in contatto con lei negli ultimi giorni di vita affinché fornisca informazioni riguardo al suo arresto e detenzione.