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​Due deputati canadesi scrivono al Primo Ministro e al ministro degli Esteri richiedendo la liberazione della signora Sun Qian

29 Giugno 2017 |   Del corrispondente Minghui Ying Zi di Ottawa

(Minghui.org) Secondo le ultime notizie dalla Cina, la detenzione della cittadina canadese Sun Qian verrà prolungata fino al 28 giugno 2017.

Dal 19 febbraio 2017, data del suo arresto, la signora Qian è rimasta rinchiusa nel centro di detenzione n. 1 di Pechino per via della sua fede nel Falun Gong, disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese.

Dalla data del suo arresto in Canada molti deputati hanno espresso le loro preoccupazioni sul caso, compreso il ministro per gli affari esteri Chrystia Freeland. Due ulteriori deputati hanno scritto lettere a quest’ultimo e al Primo Ministro, cercando di assicurare, mediante i loro sforzi, la liberazione immediata della signora Sun Qian.

Il deputato Ted Falk:” Il Governo del Canada ha l’obbligo di proteggere i cittadini canadesi nel mondo”

Il deputato Ted Falk ha parlato alla celebrazione del 25° anniversario dell'introduzione della Falun Dafa al publico

Il deputato del Canada Falk ha scritto al Primo Ministro canadese Justin Trudeau e al ministro degli Affari Esteri Chrystia Freeland per richiamare la loro attenzione sulla situazione della cittadina canadese Sun Qian.

Lettera del deputato Ted Falk al Primo Ministro Justin Trudeau

Lettera del deputato Ted Falk al ministro degli Affari Esteri Chrystia Freeland

Falk dice nella sua lettera: “Qian Sun, donna d’affari cino-canadese, ha viaggiato spesso tra Canada e Cina. Tuttavia, durante il suo viaggio più recente, è stata arrestata nella sua casa a Pechino e le autorità cinesi hanno confiscato i suoi documenti personali, compresi gli scritti riguardanti ile suo credo in quanto praticante del Falun Gong”.

Ha detto:” Il Governo della Cina sta perseguitando i praticanti del Falun Gong dal 1999. Tali abusi sono stati documentati per anni da gruppi internazionali per la difesa dei diritti umani.

“Il Governo del Canada ha l’obbligo di proteggere i suoi cittadini e difendere i diritti umani nel mondo. Le chiedo che venga compiuto ogni sforzo mirato all’ottenimento della liberazione immediata e al ritorno della signora Qian Sun in Canada”.

Il deputato David Anderson: “Il Governo del Canada non può restare in silenzio”.

Il deputato Davis Anderson ha ospitato il Forum sui diritti umani in Cina il 3 aprile 2017

Il deputato David Anderson ha scritto al Ministro degli Esteri per esprimere la sua preoccupazione sull’arresto e la detenzione della cittadina canadese Sun Qian in Cina

Il deputato Anderson ha scritto nella sua lettera: “La signora Sun è stata arrestata il 19 febbraio 2017 a Pechino per il semplice fatto di praticare ed essersi rifiutata di rinunciare alla disciplina del Falun Gong. È stata rinchiusa nel primo centro di detenzione della stessa città e da allora è stato pubblicato un certificato ufficiale di arresto. Ora sta affrontando le accuse per la sua fede.

“Ho notato che un console ufficiale del Canada le ha fatto recentemente visita e ha espresso preoccupazione per il suo caso. Incoraggio i consoli ufficiali a mantenere contatti regolari con la signora Sun fino alla sua pronta e incondizionata liberazione”.

Ha detto: “Il caso della signora Sun è solo uno dei moltissimi appelli che ho ricevuto riguardo i prigionieri di coscienza o di fede che sono stati incarcerati, processati e ai quali è stato limitato loro l’ accesso alla rappresentanza legale della famiglia a causa della loro fede. Il Canada ha l’obbligo di essere una delle voci principali a difesa dei propri cittadini, ovunque essi siano”.

Ha esortato il Governo del Canada ad assumere un ruolo più attivo nel promuovere e proteggere la libertà di religione e di pensiero con il governo cinese. Ha detto: “Ulteriori pressioni dal Canada nel rispetto di tali diritti umani di base aiuterà molto i prigionieri e proteggerà tutti coloro che attualmente seguono la loro fede. Il Governo del Canada non può restare in silenzio, né dovrebbe considerare che l’essere una delle principali voci sui diritti umani rappresenti uno sforzo tra i suoi molteplici doveri”.