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Il segretario di Stato americano, Tillerson, solleva la questione della persecuzione del Falun Gong alla conferenza stampa per il Rapporto Internazionale sulla libertà religiosa

21 Ago. 2017 |   Di un corrispondente Minghui a Washington, USA

(Minghui.org) Il 15 agosto 2017, in una conferenza stampa a Washington, è stato rilasciato il rapporto 2016 sulla libertà religiosa internazionale. La Cina è tra i dieci “Paesi di particolare preoccupazione” a causa della grave persecuzione religiosa. Il segretario di Stato, Rex Tillerson, ha specificamente menzionato la persecuzione del Falun Gong, sottolineando che nel 2016 “sono morti dozzine di praticanti detenuti”.

Il segretario di Stato degli USA, Rex Tillerson, alla conferenza stampa


Tillerson porta l'attenzione sulla persecuzione del Falun Gong in Cina

Nelle sue osservazioni Tillerson ha affermato che la libertà di religione è “un valore americano fondamentale, sancito dal primo emendamento della Costituzione, così come un diritto umano universale”. Tuttavia quasi l'80 per cento della popolazione mondiale non può godere appieno di questa libertà.

Tillerson ha dichiarato: “Laddove la libertà religiosa non è protetta, sappiamo che l'instabilità, gli abusi dei diritti umani e l'estremismo violento hanno una maggiore opportunità di radicarsi”; ha aggiunto che l'amministrazione Trump è impegnata ad affrontare queste condizioni e che il Dipartimento di Stato continuerà a sostenere la causa delle persone che professano una fede.

Riguardo alla Cina ha osservato: “Il governo tortura, detiene e imprigiona migliaia di persone per il loro credo religioso. Decine di praticanti del Falun Gong sono morti a seguito della detenzione e le politiche che limitano l'espressione e la pratica religiosa dei buddisti tibetani e degli uiguri musulmani sono aumentate”.

Nella prefazione del rapporto il presidente Trump scrive che “Fin dall'inizio l'America è stata un luogo che ha avuto a cuore la libertà di culto. Purtroppo, sono molti in tutto il mondo a non godere di questa libertà”. Il suo desiderio è che “Le persone buone di tutte le fedi, che siano cristiani, musulmani, ebrei o indù, possano seguire i loro cuori e venerare secondo la loro coscienza”.

In Cina le libertà religiose sono calpestate

La Cina è stata designata come un “Paese di particolare preoccupazione (CPC)” per aver commesso dal 1999 violazioni particolarmente gravi della libertà religiosa. Nell'ottobre 2016 il segretario di Stato americano ha designato la Cina come CPC insieme al Sudan, alla Corea del Nord, alla Birmania e a altri nove Paesi.

Il rapporto mostra che in Cina le persone con una fede religiosa sono tuttora detenute, arrestate e torturate. “L'Associazione Falun Gong ha reso noto che dozzine di praticanti sono morti in detenzione. Secondo quanto riferito, un pastore di una chiesa indipendente e sua moglie sono stati sepolti vivi mentre protestavano per la demolizione della loro chiesa; la donna è morta mentre il marito è riuscito a fuggire. Ci sono stati anche rapporti sulla scomparsa di un sacerdote cattolico, sulla morte di un attivista per i diritti delle minoranze musulmane Hui e di altri che il governo ha etichettato come suicidi”.

In molti muoiono nella persecuzione del Falun Gong

Il rapporto riferisce inoltre che “secondo l'Associazione Falun Gong, durante l'anno corrente, ottanta praticanti sono morti sotto custodia o poco dopo il loro arresto”. La relazione ha anche citato quanto riporta la fondazione Dui Hua, ovvero che “almeno 3.403 praticanti del Falun Gong sono stati arrestati e 330 sono tutt'ora detenuti” per attività religiose.

Nel rapporto sono registrati diversi casi di pesanti persecuzioni.

Ad esempio, il 13 marzo 2016 il praticante del Falun Gong, Yan Guoyan, sarebbe morto poco dopo il rilasciato dalla detenzione a causa dei maltrattamenti subiti mentre era sotto custodia.

Un altro caso, il 27 marzo Sun Mingqiang è morto per le ferite subite il 9 novembre 2015, quando il personale di sicurezza all'esterno di un'accademia militare nella provincia dello Shangdong l'ha percosso duramente per aver parlato agli studenti della persecuzione del Falun Gong, provocandogli, secondo quanto riferito, un buco nel cranio.

Le autorità cinesi fanno pressione con tutti i mezzi sui praticanti del Falun Gong affinché rinuncino alla loro fede.

Il rapporto afferma: “Alcuni funzionari hanno richiesto alle famiglie di firmare delle dichiarazioni di garanzia con le quali s'impegnano a non partecipare alle attività delle chiese indipendenti e delle “organizzazioni di culto” connesse al Falun Gong, come requisito indispensabile per la registrazione a scuola dei loro figli”.

“Le autorità hanno ordinato alle comunità di quartiere di denunciare agli agenti i praticanti del Falun Gong e hanno offerto ricompense monetarie a quei cittadini che fornissero informazioni su di loro”.

Secondo quanto riferiscono le ONG e i media internazionali, gli arresti dei praticanti del Falun Gong hanno continuato ad aumentare intorno alle “date sensibili”, come le riunioni annuali convocate dal Congresso nazionale del Popolo e dalla Conferenza Consultiva politica del Popolo cinese. Si stima che “migliaia di praticanti nel Paese sono stati condannati fino a tre anni di detenzione amministrativa”.

Ulteriori informazioni su casi particolari

Le situazioni del praticante Wang Zhiwen e dell'avvocato per i diritti umani Gao Zhisheng continuano a essere discusse nel rapporto per il terzo anno consecutivo.

“Dopo il rilascio nel 2014 dal carcere le autorità hanno continuato a sottoporre a stretta sorveglianza il praticante del Falun Gong, Wang Zhiwen. Dopo la sua condanna a quindici anni per attività “connesse al culto”, le autorità hanno continuato a impedirgli di viaggiare all'estero per riunirsi con i membri della famiglia; nel mese di agosto Wang ha dichiarato che le autorità gli avevano revocato il passaporto e vietato di viaggiare fino al 2018. È stato riferito che l'uomo si trovava in pessime condizioni di salute e che sono mancate cure mediche adeguate”.

“Nel mese di giugno l'avvocato per i diritti umani Gao Zhisheng, che aveva difeso vari gruppi religiosi, tra cui cristiani e praticanti del Falun Gong, ha rilasciato un memoriale pubblicato a Taiwan che descrive dettagliatamente gli abusi ai quali era stato sottoposto durante sei anni di molestie da parte delle autorità. Il documento include i rapimenti, seguiti da cinque anni di detenzione, e i maltrattamenti fisici subiti in carcere, come le percosse al volto con un manganello elettrico. Gao e la sua famiglia hanno raccontato che dopo il suo rilascio nel 2014 gli agenti governativi hanno continuato a molestarlo effettuando visite intrusive nella loro abitazione e a negargli il permesso di viaggiare per sottoporsi a un trattamento medico”.

La Cina spinge la persecuzione del Falun Gong oltre i suoi confini

La persecuzione della libertà religiosa si estende a Hong Kong, Macao e in altri Paesi.

A una conferenza del Falun Gong tenutasi a Hong Kong nel gennaio 2016 “la minaccia anonima della presenza di una bomba ha interrotto una riunione di circa mille praticanti”. I praticanti sospettano che dietro il falso allarme ci siano i membri della Hong Kong Youth Care Association, un'organizzazione del Partito Comunista Cinese (PCC).

Il rapporto comprende anche le azioni provocatorie attuate dalle organizzazioni affiliate al PCC contro il Falun Gong a Taiwan, nel Vietnam, in Thailandia e in Corea del Sud.

Le autorità riconoscono che la persecuzione del Falun Gong è senza base giuridica

“Secondo Minghui, durante l'anno in corso ci sono stati una serie di casi in cui i procuratori, i tribunali e i dipartimenti di polizia hanno rifiutato di formulare le accuse contro i praticanti del Falun Gong arrestati”.

Il 23 dicembre 2016 un pubblico ministero di Chongqing, che soprintendeva al caso del praticante del Falun Gong, Zhang Jun, accusato di “utilizzo di un culto per minare l'applicazione della legge”, ha dichiarato: “Non abbiamo trovato alcuna legge o statuto e non abbiamo alcuna prova che possa dimostrare che il Falun Gong è un 'culto eretico'”.

L'International Religious Freedom Act of 1998 prevede che il Dipartimento di Stato americano pubblichi un rapporto annuale sulla libertà religiosa internazionale. Il rapporto non riguarda alcun Paese in particolare e fornisce dati specifici a beneficio del Congresso e dell'Amministrazione, permettendogli di amministrare gli aiuti all'estero, le risorse diplomatiche e le richieste di asilo dei rifugiati.