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Sichuan: La signora Hu Tongyu detenuta in ospedale psichiatrico, la famiglia duramente perseguitata

21 Set. 2017 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia del Sichuan, Cina

(Minghui.org) Il 22 agosto 2017 la signora Hu Tongyu, praticante del Falun Gong della città di Leshan, è stata costretta dalla polizia a salire su un'ambulanza e portata in un ospedale psichiatrico per essere torturata. Il sequestro si è verificato dopo una serie particolarmente intensa di molestie da parte delle autorità che hanno costretto la sua famiglia ad assentire la persecuzione nei suoi confronti.

Hu è una pensionata di 65 anni della contea di Qianwei a Leshan. Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1996 ed è conosciuta come una persona gentile che segue i principi di Verità, Compassione e Tolleranza della disciplina spirituale. Non ha mai sofferto di malattie mentali.

Famiglia molestata e minacciata dalle autorità

Il 6 giugno 2017 la figlia di Hu ha ricevuto una telefonata da un membro del comitato locale di vicinato che voleva sapere se sua madre praticava ancora il Falun Gong. L'individuo l'ha minacciata dicendole che le avrebbero interdetto di partecipare agli esami per gli impieghi pubblici se la madre perseverava nella pratica.

Il marito di Hu ha ricevuto svariate telefonate da una persona che chiedeva informazioni sulla pratica della moglie.

Il 4 luglio 2017 diversi agenti di polizia, uno dei quali aveva una videocamera, si sono introdotti nell'abitazione della donna senza mostrare un mandato di perquisizione. Gli agenti le hanno ordinato di dare loro i nomi di altri due praticanti e chiesto se fosse coinvolta nella distribuzione dei materiali informativi del Falun Gong.

Due poliziotti hanno perquisito la sua camera da letto trovando una stampante e quindi hanno chiesto ai colleghi che aspettavano fuori di richiedere alla centrale un mandato di perquisizione. Hanno sequestrato un computer, una stampante e un libro del Falun Gong. Il giorno dopo Hu è stata chiamata alla stazione di polizia per l'interrogatorio.

Minacciati i membri della famiglia

Il marito, la figlia e il genero di Hu sono stati continuamente molestati dalle autorità per avere informazioni sulla pratica della donna. Sono stati chiamati alla divisione di sicurezza interna per essere interrogati, dove è stato chiesto loro di farla smettere di praticare.

Il 31 luglio la polizia ha prelevato separatamente la figlia e il genero dai loro posti di lavoro e li ha portati in due uffici diversi all'interno del dipartimento di polizia locale. Hanno interrogato la donna cercando di ottenere informazioni su altri praticanti.

Un ufficiale ha minacciato: “Conosci Zhong Junfang che è stata condannata a otto anni di carcere perché pratica il Falun Gong? È ancora in carcere e adesso pesa solo ventisette chili”.

I funzionari le hanno detto che avrebbero continuato a indagare sulla madre e che il suo caso avrebbe avuto ripercussioni sull'educazione di sua figlia (la bambina è ancora in età prescolare). Sotto la forte pressione si è fatta prendere dal panico e ha detto alla polizia che la madre aveva dei problemi mentali.

Persona sana inviata in ospedale psichiatrico

Il 22 agosto 2017 sotto la costante costrizione e le minacce, la figlia e il genero della praticante hanno accompagnato la polizia a casa sua. Gli agenti hanno rotto la serratura della porta e si sono introdotti nell'abitazione. Hu è stata trascinata in un'ambulanza e portata in un ospedale psichiatrico [le torture psichiatriche sono un metodo di persecuzione ampiamente documentato utilizzato dal Partito Comunista Cinese, ndr].

Perseguitata ripetutamente per il suo credo

Sin dal 1999 Hu ha mantenuto salda la sua fede nel Falun Gong nonostante l'intensa oppressione della pratica da parte del governo e perciò era stata inserita nella lista nera dell'Ufficio 610 locale. Per molti anni è stata molestata e controllata dalle autorità.

Il 24 aprile 2003 è stata arrestata per la prima volta e detenuta per due settimane. Il 24 aprile 2013 è stata trattenuta per più di un mese nel centro di lavaggio del cervello di Daishiqiao.

La famiglia è stata minacciata dal capo Wang Maoling dell'Ufficio 610 e dal vice direttore Luo Yougang del Comitato per gli Affari politici e legali della contea. I due hanno minacciato i membri della famiglia di perdere i loro posti di lavoro e di subire il saccheggio della loro casa se non l'avessero fatta smettere di praticare.