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Lettera aperta agli abitanti di Shanghai

29 Set. 2017

(Minghui.org) Una donna di 66 anni, deceduta non molto tempo fa, sembrava essere una persona comune, nessuno l'avrebbe notata camminare per strada, eppure questa signora era straordinaria! Per 14 anni degli ultimi 18, a causa della sua fede, è rimasta in prigione dove è stata oggetto di orrende forme di crudeltà.

Verso la fine della sua vita, mentre giaceva sul letto, le guardie la controllavano e si assicuravano che nessuno potesse ascoltare la sua storia. La sua semplice esistenza e la sua incrollabile fede li terrorizzava. Il suo nome era Bai Gendi e praticava il Falun Gong.

Innumerevoli altre persone come lei condividono questa fede!

La signora Bai Gendi

Quando il il 20 luglio 1999 il Partito Comunista Cinese (PCC) ha lanciato la persecuzione del Falun Gong, Xu Kuangdi, ex sindaco di Shanghai, è stato il responsabile dell'incarcerazione della signora Bai in un campo di lavoro forzato. A quei tempi si trattava della prima praticante del Falun Gong mandata in prigione a Shanghai.

Diciotto anni dopo la signora Bai era ancora ferma nelle sue convinzioni e si rifiutava di essere trasformata. Era stata portata due volte in un campo di lavoro forzato e altre due volte imprigionata nella prigione femminile di Shanghai, per un totale di 14 anni. Il 24 agosto 2016 ha perso conoscienza ed è stata portata in un ospedale, dove il 15 giugno 2017 è morta.

Durante la prigionia la signora Bai era stata confinata in isolamento per quattro anni, senza accesso al bagno. I detenuti avevano il compito di sorvegliarla e spesso la maltrattavano e le urinavano sul cibo.

La signora Bai lo mangiava e diceva ai detenuti: “Mangio affinché non veniate puniti”. I detenuti scoppiavano in lacrime per la commozione.

Durante l'isolamento la signora Bai disegnava spesso nell'aria i principi del Falun Gong: Verità-Compassione-Tolleranza. Toccate dalla sua compassione alcune delle guardie dicevano agli altri di non disturbarla quando tracciava quei caratteri.

La cella di isolamento era situata nella famigerata prigione di Shanghai, un luogo noto per l'incarcerazione dei praticanti. Al di fuori della cella, dall'altra parte della prigione, si trova la vivace metropoli di Shanghai.

Ci si chiede cosa significhi trascorrere una giornata in isolamento. Forse non molte persone ne sono interessate, dato che la prigione occupa un area molto piccola di questa grande città. Altri ancora potrebbero deriderla e pensare: “Perché non ha semplicemente rinunciato alla sua fede? Avrebbe solo dovuto mentire e sarebbe stata liberata. Perché è così testarda?”. La gente potrebbe anche dire: “Cosa ha a che fare questo con me?”.

Il popolo di Roma fu testimone quando 2.000 anni fa Gesù fu crocifisso. Egli disse a coloro che piangevano: “Figli di Gerusalemme, non piangete per me; piangete per voi e per i vostri figli”. Gesù è risorto tre giorni dopo. Agli occhi degli Dei, quelli che sono testimoni, ma che non si oppongono, sono considerati complici dei persecutori. La condanna è poi arrivata: l'impero romano è decaduto a causa della peste e i discendenti del popolo ebraico sono stati deportati per generazioni.

Negli ultimi 18 anni i cinesi hanno visto praticanti del Falun Gong andare a Pechino per appellarsi alla giustizia. Numerosi praticanti sono stati arrestati e condannati. Sono stati deportati, hanno perso le loro famiglie, e alcuni hanno anche subito un prelievo di organi che sono stati poi venduti a scopo di lucro.

Ma nonostante la persecuzione sono rimasti inamovibili nella loro fede mentre continuavano a parlare agli altri del Falun Gong. Molte persone hanno assistito a questa persecuzione, ma non si sono opposti. Quindi sembra che le lezioni della storia servano come perenne promemoria