(Minghui.org) La neo nonna Zhang Libin sta affrontando un atto d'accusa per aver parlato alla gente del Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese. Nel centro di detenzione ha informato il suo avvocato che era stata picchiata e alimentata forzatamente con droghe sconosciute.

La donna è originaria della cittadina di Mo'erdaoga, nella municipalità di Erguna (Mongolia Interna). Nel 2017 si è trasferita a Lingyuan, provincia del Liaoning, per vivere temporaneamente con sua figlia che aveva appena partorito.

Mentre si prendeva cura di suo nipote la signora Zhang informava la gente che la persecuzione del Falun Gong non ha basi legali e che la pratica non è affatto come descritta dalla propaganda di Stato.

Il 19 ottobre 2017 è stata arrestata all'esterno di una scuola elementare, dopo essere stata denunciata per aver parlato con i passanti del Falun Gong.

Chen Zhi, capo dell'Ufficio di sicurezza interna della città di Lingyuan, ha usato varie scuse per impedire al suo avvocato di incontrarla. Quando finalmente il legale è riuscito a vederla, lei gli ha raccontato cosa era successo dal momento della sua cattura.

Durante l’arresto la signora Zhang è stata presa a calci e le sono state girate le braccia dietro la schiena, tanto che aveva ancora difficoltà a sollevarle.

Ha detto che Gao Yaru, vice direttore del centro di detenzione, ha incitato un gruppo di persone a picchiarla selvaggiamente e come conseguenza le è saltato un dente. Le hanno inoltre aperto a forza la bocca e fatto ingoiare droghe sconosciute.

L'avvocato ha notato che la signora Zhang era in pessime condizioni di salute e che un liquido giallastro continuava a fuoriuscirle dalla bocca. La praticante ha detto di aver avuto una ricaduta della sua nefrite e di soffrire di crampi alle gambe e intorpidimento ai talloni.

Il 28 dicembre l'Ufficio di sicurezza interna di Lingyuan ha inoltrato il suo caso al Procuratore locale.