Falun Dafa Minghui.org www.minghui.org STAMPA

Heilongjiang: Ex infermiera deceduta poche ore dopo il processo

31 Gen. 2018 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia del Liaoning, Cina

(Minghui.org) Il 10 novembre 2017 la praticante del Falun Gong Wang Guiling è morta poche ore dopo essere stata segretamente e illegalmente processata per il suo credo dal tribunale distrettuale di Bayuquan della città di Yingkou, provincia del Liaoning.

Nella notte del 19 maggio 2017 la donna, 46 anni, era stata arrestata insieme ad un'altra praticante.

La signora Wang Guiling

Dopo la notizia della sua morte la corte ha ordinato a tutti i dipendenti di scrivere una dichiarazione di garanzia con la quale s'impegnavano a non parlare o discutere del decesso con nessun'altro. Inoltre la casa di Wang è stata monitorata e la polizia ha interrogato tutti coloro vi si recavano.

La causa esatta del decesso della praticante, che una volta lavorava all'ospedale dell'Ufficio forestale della contea di Linkou, è sconosciuta.

L'arresto

Nella notte del 19 maggio 2017 le signore Wang Guiling e Wang Pingguang sono state arrestate a un incrocio dagli agenti di pattuglia della stazione di polizia di Hongqi.

Alle dieci del mattino del 10 novembre le due praticanti sono state portate in tribunale senza rappresentanza legale e senza informare le loro famiglie. Quando alcuni dei loro familiari hanno sentito parlare del processo e sono andati al tribunale, è stato loro negato l'ingresso.

Dopo un'ora il processo era terminato e i familiari sono stati in grado di parlare con le imputate, Wang Guiling aveva persino sorriso e li aveva salutati.

Tuttavia il giorno dopo si è diffusa la notizia della sua morte. La famiglia ha poi visionato un documento delle pompe funebri il quale indicava che il corpo della loro cara era stato portato via alle ore tredici.

Arresti precedenti

L'arresto del 2017 non era stato il primo. Negli ultimi diciotto anni era stata arrestata e mandata nei campi di lavoro forzato due volte, per due e quattro anni, perché sosteneva la sua fede nel Falun Gong.

Arrestata nel 2006

Il 13 aprile 2006 era stata arrestata a lavoro dagli agenti Wang Qinghe e Wang Chunming, rispettivamente del Dipartimento e della stazione di polizia. Successivamente i due poliziotti e un terzo di nome Jia Qijie l'avevano picchiata e umiliata per tre ore.

Wang Chunming l’aveva afferrata per i capelli, bloccata a terra e poi presa a calci in faccia e in testa. Di conseguenza aveva perso alcune ciocche e la sua faccia si era seriamente gonfiata.

I tre agenti l'avevano poi tirata su e si erano alternati a colpirla e schiaffeggiarla. Avevano anche controllato la sua rubrica telefonica per trovare delle prove per incastrarla.

Dopo questo maltrattamento era stata mandata in un campo di lavoro forzato per due anni.

Arrestata nel 2013

Nell'agosto 2016, dopo aver scontato quattro anni di reclusione, la donna aveva scritto un resoconto personale dell’ultimo arresto:

L'11 marzo 2013 il vice capo Ma Qingyuan e gli agenti della stazione di polizia di Linkou hanno fatto irruzione nella mia casa e confiscato tre libri del Falun Gong. Mi hanno inoltre segnalata al loro capo Sun Zhongmin.

Circa dieci minuti dopo Sun si è presentato alla mia porta con una poliziotta e mi ha chiesto di aprire.

Non ottenendo risposta, Sun ha urlato il mio nome.

Se ne sono andati dieci minuti dopo, ma un poliziotto è rimasto a casa del mio vicino per controllarmi fino a quando ha fatto buio. Poi è andato a cenare.

L'ho visto tornare più tardi, si è posizionato proprio davanti alla porta del mio vicino e ha guardato verso la mia casa. Alla fine è andato via e verso mezzanotte sono fuggita.

Il giorno dopo ho chiamato il direttore Gao Feng del mio ospedale per informarlo che mi sarei assentata.

Lui mi ha assicurata che sarei stata al sicuro e mi ha chiesto di andare al lavoro.

Tuttavia quando il mattino del 14 marzo sono giunta a lavoro, mi ha portata in ufficio e ha detto: “Dal momento che la polizia ha trovato i libri del Falun Gong nella tua casa, vogliono capire la tua situazione. Ti accompagnerò alla stazione di polizia. Andrà tutto bene e torneremo presto”.

Mi ha anche detto di togliermi la divisa, ma ho rifiutato dicendo: “Poiché tornerò subito, non c'è bisogno di toglierla”.

Gao mi aveva mentito e mi ha fatta arrestare.

Quel pomeriggio il capo della polizia e diversi altri agenti hanno saccheggiato la mia casa e confiscato una stampante, un lettore DVD, un cellulare, una cucitrice meccanica, un coltello da intaglio, oltre cento DVD di Shen Yun, diversi libri del Falun Gong, più di duecento copie del giornale Minghui Weekly, molte cento banconote da uno yuan con le informazioni sul Falun Gong stampate sopra, una foto del Maestro Li Hongzhi e svariati materiali informativi sul Falun Gong.

Quella notte sono stata rinchiusa nel centro di detenzione della contea di Linkou e ho poi saputo che coloro che avevano partecipato al mio arresto erano stati premiati.

Il mio processo era stato fissato per un venerdì di giugno, ma sono stata portata in tribunale il lunedì.

Arrivata in aula non ho visto nessuno dei miei familiari o amici, solo il procuratore, i dipendenti del tribunale e il vicecapo della stazione di polizia, che era in borghese.

Ho chiesto ai funzionari presenti: “Perché la mia famiglia non è venuta?”.

Uno di loro ha risposto: “Non so perché...dovrebbero essere stati avvisati!”.

Poiché le autorità temevano che altri praticanti del Falun Gong, la mia famiglia e gli avvocati sarebbero stati presenti, avevano segretamente anticipato il processo.

Oltre a non informare i miei familiari della data esatta, avevano anche mentito loro dicendo che il processo si sarebbe tenuto il 2 luglio. Infine sono stata condannata al carcere.

Nonostante il ricorso in appello la sentenza è stata confermata.

Il 9 ottobre 2013 sono stata portata nella prigione femminile dell’Heilongjiang e nel frattempo il mio datore di lavoro mi ha licenziata.

Nel maggio 2016 il capo del Dipartimento di polizia Sun ha saputo che avrei potuto essere rilasciata anticipatamente ed è venuto in prigione per interrogarmi.

Ha detto: “Secondo la legge potevi essere condannata a un periodo di reclusione tra i tre e i sette anni. Tre sono troppo brevi e sette sono troppo lunghi, quindi è stata decisa una pena di quattro”.

Gli ho risposto: “Non mi hai ancora restituito la carta d'identità che mi avevi sottratto il 20 luglio 1999. Devi rendermela!”.

Lui ha ribattuto arrabbiato: “Te la darò quando tornerai a casa! Ti darò anche un sussidio sociale e ti farò riavere il lavoro. Ne parleremo dopo il tuo ritorno a casa”.

Quando il 15 giugno 2016 sono stata rilasciata, la prigione ha chiesto che qualcuno dell'Ufficio 610 mi accompagnasse, ed è venuto Sun.

Sulla via di casa la mia famiglia ha risollevato a Sun il problema della mia carta d'identità, ma lui ha replicato dicendo: “Questo deve essere discusso con il capo del Dipartimento di polizia”.

Quando poi sono state richieste informazioni sul beneficio sociale, ha detto: “Dovremo vedere come si comporterà ”(riferendosi a me).

In seguito la famiglia di Wang ha chiesto più volte di riavere la sua carta d’identità, ma la polizia si è sempre rifiutata di restituirgliela e di assisterla nella richiesta del sussidio sociale. Quindi lei aveva dovuto fare lavori saltuari vivendo alla giornata e successivamente si era trasferita nella città di Yingkou.

Articoli correlati:

610 Office Authorities Make It Difficult for Ms. Wang Guiling's Lawyer to See Her

Former Heilongjiang Nurse Struggles to Make a Living upon Recent Prison Release