(Minghui.org) Pan Yanhua,donna di Harbin, è stata recentemente condannata a tre anni e mezzo di carcere per aver affisso informazioni sulla persecuzione del Falun Gong nei pressi della sede del governo provinciale. Ora la donna ha fatto appello contro la sentenza.

La condanna della praticante di cinquantotto anni è arrivata un anno dopo il suo arresto del 21 settembre 2017. Quel giorno per trascinarla in macchina, i poliziotti l’hanno picchiata con pugni, ginocchiate alla schiena e le hanno tirato i capelli, facendola cadere a terra esanime.

Gli agenti le hanno poi preso le chiavi di casa e le hanno saccheggiato l’abitazione confiscando il suo cellulare e i libri del Falun Gong.

A tarda notte gli ufficiali Zhang Xumin e Gao Feng l'hanno portata nel centro di detenzione in cui inizialmente, a causa delle ferite l’hanno rifiutata, ma la polizia ha costretto il personale ad accettarla.

A fine dicembre 2017 la polizia ha interrogato Pan e ha subito presentato il suo caso alla Procura del distretto di Nangang.

Il 9 gennaio 2018 l'ufficiale Zhang l’ha interrogata di nuovo e ha minacciato di creare problemi al suo avvocato se l’avesse rappresentata.

Il 23 gennaio il Procuratorato distrettuale di Nangang ha trasferito la causa al Procuratorato di Daoli, che il 12 febbraio ha inviato il caso al Tribunale distrettuale di Daoli.

Il 10 settembre la corte ha tenuto un'udienza per Pan nel centro di detenzione e solo il suo avvocato ed alcuni membri della famiglia sono stati autorizzati a partecipare.

Recentemente la corte ha pronunciato il verdetto contro la praticante.

Nel 2000 Pan era stata detenuta nel campo di lavoro forzato di Mudanjiang per un anno, dove le erano state iniettate medicine dannose per i nervi e aveva sofferto di un esaurimento nervoso. Dalla prigione era stata trasferita all'ospedale psichiatrico di Mudanjiang, in cui lo staff l'aveva torturata mettendole in testa numerosi aghi elettrici.

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