(Minghui.org) La praticante settantenne Gan Jiejun è stata recentemente portata all'Ufficio di Pubblica Sicurezza di Wangcheng per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong, ma è stata rilasciata dopo aver parlato agli ufficiali dei benefici della disciplina spirituale e di come la persecuzione fosse illegale. 

La mattina del 18 agosto 2018 sette ufficiali dell'Ufficio di Pubblica Sicurezza di Wangcheng a Changsha, nell'Hunan, hanno fatto irruzione a casa sua senza un mandato di perquisizione. Qualcuno l'aveva denunciata per aver distribuito informazioni sul Falun Gong e quindi hanno saccheggiato l'abitazione, confiscato una collezione di libri del Falun Gong e prelevato lei, la figlia e la nipote.

Durante l'arresto e gli interrogatori Gan non era impaurita ed è rimasta calma perché sapeva che la distribuzione di materiale informativo sul Falun Gong non era contro la legge e che l'intera persecuzione era infondata.

Sebbene gli agenti abbiano fatto irruzione nella sua casa e confiscato i suoi libri, era consapevole che erano stati ingannati dalla propaganda del Partito Comunista Cinese (PCC), perciò ha spiegato loro la bontà della pratica e la natura malvagia di coloro che partecipano alla persecuzione. Dopo tre ore di spiegazioni, e man mano che apprendevano la verità, gli ufficiali sono diventati meno severi e alla fine hanno rilasciato le tre donne.

Gan Jiejun vive a Changsha ed ha imparato il Falun Gong nel 1995 a Shenzhen, provincia del Guangdong. Nel corso della persecuzione è stata arrestata illegalmente più volte per la sua fede, come ad esempio il 21 gennaio 2010 quando è stata ingiustamente condannata e reclusa nella prigione femminile del Guangdong dagli agenti della Stazione di Polizia della Contea di Yuanling.