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Jilin: Confinate in piccole celle nella prigione femminile della provincia

03 Ott. 2018 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia dello Jilin, Cina

(Minghui.org) Dal 2017 le sette praticanti del Falun Gong, Zheng Chunling, Yu Wenyan, Zhou Yeling, Niu Yafen, Liu Xiangzhuo, Che Pingping e Huang Jinying, sono state rinchiuse e maltrattate all'interno di piccole celle scure, maleodoranti, caldissime e sprovviste di acqua corrente, nella prigione femminile dello Jilin.

Le dieci piccole celle, dalla dimensione di nove metri quadrati e senza finestre, a eccezione di un foro aperto nel muro per la circolazione dell'aria, sono state costruite lo scorso anno dopo che An Tongyu è diventato capo della prigione.

Nel corso dell'anno passato sono state confinate nelle piccole celle circa cinque praticanti, che nel momento in cui sono state rilasciate dall'isolamento erano quasi tutte emaciate e in pessime condizioni di salute.

Quando una praticante viene portata in una piccola cella, una detenuta criminale viene incaricata di controllarla ventiquattro ore su ventiquattro, durante le quali la costringe a rispondere all'appello ogni due ore. Durante il giorno la praticante è costretta a sedersi sul pavimento in un'area ben definita senza muoversi, e la sera le viene fornita dalla carcerata una coperta sporca e maleodorante.

I pasti consistono in una piccola ciotola di porridge di mais con qualche sottaceto. Alle praticanti non è permesso cambiarsi e lavarsi i vestiti, farsi la doccia e lavarsi la faccia e i denti.

Singoli casi

La praticante Zheng Chunling è stata rinchiusa in una piccola cella svariate volte ed è stata rilasciata solo dopo aver fatto lo sciopero della fame.

Anche la Che Pingping è stata messa in isolamento molte volte.

Liu Xiangzhuo è stata rinchiusa in una piccola cella il 23 gennaio 2018, dopo essere stata falsamente accusata di aver picchiato la detenuta Liu Pingping; ad accusarla sono state la stessa Liu, le detenute Tian Shuhua, Zhu Xiaohong, Zhang Xiuyun e il capo del carcere An Haiyan. Durante il confinamento la praticante è stata torturata in svariati modi, tra i quali è stata appesa per le mani ammanettate dietro la schiena per due mesi, e le è stata somministrata solo una piccola quantità di porridge e acqua. È stata poi rilasciata dall'isolamento dopo aver scritto una dichiarazione con la quale accettava di essere “trasformata”, e quindi trasferita al reparto n.6, dove è stata costretta a svolgere lavori pesanti.

Niu Yafen è stata portata in una piccola cella per due mesi dopo che il 25 gennaio 2018 la guardia Tu Yu l'ha trovata in possesso di alcuni articoli del Maestro Li Hongzhi (il Fondatore del Falun Gong). Dopo essere stata rilasciata dall'isolamento, ha avuto difficoltà a camminare.

Dal maggio 2018 tutte le praticanti sono state detenute nella divisione “strettamente controllata”, e sottoposte al lavaggio del cervello, private delle visite dei familiari e costrette a sedersi su un piccolo sgabello dalle cinque di mattina alle nove di sera. È stata anche negata loro la possibilità di fare telefonate, acquistare cibo, e ognuna poteva avere solo 20 yuan (circa 2,50 euro) al mese da spendere allo spaccio del centro.

Le praticanti che durante questo periodo sono state portate nelle piccole celle vi sono state rinchiuse fino a tre mesi sotto i regolamenti del carcere, e ciò viola la legge sulle prigioni statali in cui si afferma che il periodo d'isolamento può durare solo dai sette ai quindici giorni. E qualora su di loro non aveva effetto il lavaggio del cervello al quale erano sottoposte, la loro pena detentiva veniva estesa.