(Minghui.org) Durante la persecuzione del Falun Gong in Cina, molti praticanti sono stati inseriti nelle liste nere dalle autorità, divenendo così vulnerabili al monitoraggio e al rintracciamento da parte della polizia.

Il 12 ottobre una donna di nome Fan Yanli della contea di Bin, nell'Heilongjiang, è stata arrestata dopo che è stata segnalata la sua presenza a un cancello d'imbarco della Stazione ferroviaria Est di Harbin. La donna aveva programmato di visitare i suoi due figli a Pechino, ma dopo aver presentato la carta d'identità, è stata fermata al cancello perché riconosciuta come una praticante del Falun Gong.

La Polizia della stazione ferroviaria ha quindi notificato il fermo alla stazione di Polizia di Pingfang, nella contea di Bin, che ha inviato alcuni agenti a prelevare Fan e sequestrarle il cellulare e altri oggetti personali. Quando i familiari della praticante stati avvisati di andare a riprendere il cellulare, il vice capo della stazione di polizia Dong Yun, ha detto loro che Fan si trovava in un centro di detenzione vicino all'aeroporto di Harbin.

La famiglia ha però osservato che non c'era nessun centro di detenzione vicino all'aeroporto e ha fatto pressione su Dong per sapere dove si trovasse esattamente. Il vice capo ha detto che doveva scontare quindici giorni di reclusione nel centro di detenzione di Yaziquan, ad Harbin, e che il 28 ottobre i funzionari della struttura l'avrebbero riportata nella contea di Bin.

La donna è vedova dall'età di trentadue anni e ha perciò allevato i suoi due figli da sola, prendendosi anche cura dei genitori di suo marito. Poiché il suocero è morto proprio il mese scorso, il suo arresto ha inferto un'ulteriore colpo a sua suocera.

Responsabili dell'arresto della praticante:

Zhao Yingchen: direttore della Stazione di Polizia di Pingfang, +86-13903669768

Dong Yan: vicedirettore della Stazione di Polizia di Pingfang, +86-18686813377