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Guardia del centro di detenzione si risveglia alla verità

04 Dic. 2018 |   Di una praticante della Falun Dafa in Cina

(Minghui.org) Di recente sono stata processata per aver rifiutato di rinunciare alla mia fede nella Falun Dafa. Una volta tornata in prigione diversi detenuti mi hanno detto che la guardia aveva continuato a chiedere se fossi tornata. Mi hanno spiegato che sembrava davvero in pensiero e preoccupata per me. Erano anche sorpresi che avessi un avvocato per difendermi.

La guardia mi ha fatto domande sul procedimento giudiziario e su cosa avessi detto al giudice. Le mie parole l'hanno impressionata e mi ha detto: “Sei coraggiosa e altruista”. Quando mi ha consigliato di far attenzione, le ho detto che quelli che perseguitano i praticanti della Dafa avrebbero ricevuto una retribuzione karmica, e lei ha risposto: “Capisco”.

L'ambiente non era così quando sono entrata per la prima volta nel centro di detenzione. Allora le guardie mi maltrattavano, e io li trattavo comunque con gentilezza e chiarivo loro i fatti. Col tempo la mia gentilezza e pazienza hanno cambiato il loro atteggiamento, e molti di loro hanno lasciato il Partito Comunista Cinese (PCC) e le sue organizzazioni affiliate. Ho potuto fare gli esercizi senza essere disturbata.

Un’ altra detenuta mi ha detto: “Sei molto forte, anche se hai dovuto sopportare tanto. Ci sono moltissime persone corrotte al giorno d'oggi, e il loro futuro non sembra molto roseo. Tu sei diversa, sei grande! Sarai benedetta”.

Le ho detto: “La Falun Dafa è grande! Solo una Fa così grande può produrre praticanti come me”.