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​Rapporto Minghui: I destini dei funzionari cinesi della propaganda nella persecuzione del Falun Gong

03 Feb. 2018

(Minghui.org) La filastrocca popolare cinese riportata di seguito descrive appropriatamente il ruolo del Dipartimento della Pubblicità del Partito Comunista Cinese (CCPPD) nel promuovere l'ideologia del Partito:

“Sono un cane del PCC

che fa la guardia al cancello del Partito

Mordo chiunque il Partito mi dice di mordere

e mordo tutte le volte che mi viene detto di farlo”

Il CCPPD non fa parte del governo centrale, ma ha il potere di imporre la censura dei media in Cina e ne ha il controllo. Ha filiali a ogni livello del governo che controllano direttamente la concessione delle licenze degli organi mediatici e dà loro istruzioni su tutto ciò che deve essere pubblicato o trasmesso.

Da quando, nel luglio 1999, l'ex leader del Partito Comunista Jiang Zemin, ha lanciato la persecuzione del Falun Gong, il CCPPD ha lavorato intensamente per demonizzare la pratica spirituale basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Ha ordinato a oltre duemila giornali e a centinaia di emittenti televisive e radiofoniche statali di trasmettere menzogne sul Falun Gong. Nei primi sei mesi di persecuzione sono stati pubblicati più di trecentomila articoli che diffamavano il Falun Gong.

Nel frattempo il PCCD ha esportato al di fuori della Cina la disinformazione sul Falun Gong tramite la Xinhua News (l'agenzia di stampa ufficiale del Partito) e i media controllati dal Partito.

I praticanti del Falun Gong di tutto il mondo hanno lavorato duramente per sfatare le bugie sulla loro fede e hanno inoltre compiuto ogni sforzo possibile per cercare di impedire ai funzionari della propaganda di attuare le politiche persecutorie. Mentre alcuni di loro hanno smesso di partecipare alla persecuzione, altri continuano tuttora a diffondere la propaganda denigratoria.

Secondo le ultime informazioni raccolte da Minghui.org, è stato confermato che tra il 2001 e il 2017 novantasette persone impiegate in diversi dipartimenti di propaganda, a vari livelli del governo cinese, sono stati perseguiti o sono morti per cause non naturali, o hanno sofferto di malattie o lesioni fisiche.

La cultura tradizionale cinese ritiene che il bene viene ricompensato mentre il male punito. È nostra sincera speranza che questo rapporto possa servire a persuadere i funzionari cinesi della propaganda a smettere di perseguitare i praticanti del Falun Gong.

Imprigionato l'ex capo dell'Ufficio 610 ed ex vice ministro della Pubblica Sicurezza

 Li Dongsheng

Nel luglio del 2000 Li Dongsheng è stato nominato vice capo dell'Amministrazione statale di stampa, pubblicazioni, radio, film e televisione (SAPPRFT). Ha agevolato la pubblicazione di numerosi articoli di propaganda che attaccavano il Falun Gong e nel maggio 2002 è stato promosso vice direttore del Dipartimento di Propaganda del PCC. Nel 2001 è stato coinvolto nell'organizzazione e nella direzione della messa in scena dell'auto-immolazione di Piazza Tiananmen, che è stata la più influente azione di propaganda usata per incitare all'odio contro il Falun Gong.

Li ha continuato a promuovere la propaganda contro il Falun Gong e successivamente è stato promosso vice ministro della Pubblica Sicurezza. Ha anche diretto l'Ufficio 610, un'agenzia sotto la direzione centrale del Partito Comunista, creata appositamente per attuare la repressione del Falun Gong. Ha soprinteso la campagna in tutto il Paese e ha continuato a essere responsabile della divulgazione della propaganda nazionale anti-Falun Gong.

Il 12 gennaio 2016 Li è stato condannato a quindici anni di prigione e ha subito una confisca di beni personali per il valore di 1.000.000 di yuan.


Indagato l'ex capo dell'Amministrazione del ciberspazio

 Lu Wei

Il 21 novembre 2017 l'ex 'zar' di internet, Lu Wei, è stato messo sotto inchiesta per “sospette gravi violazioni della disciplina”.

Alla fine degli anni 90 Lu ha iniziato la sua carriera come giornalista e ha rapidamente fatto strada nell'agenzia statale Xinhua News. Tra il gennaio del 2000 e l'ottobre del 2003 la Xinhua ha pubblicato più di cinquecento articoli diffamatori contro il Falun Gong. Durante il mandato di Lu come vice presidente della Xinhua, iniziato nell'ottobre 2001, la pubblicazione di tali articoli è aumentata in modo significativo. Tra il gennaio e il marzo del 2002 l'agenzia di stampa ha pubblicato ogni mese oltre una dozzina di articoli di propaganda che attaccavano il Falun Gong.

Oltre al suo coinvolgimento nella suddetta messa in scena dell'auto-immolazione di Piazza Tiananmen, Lu è stato dietro anche a molti altri articoli di propaganda influenti, raffiguranti i praticanti come assassini. Queste campagne hanno indotto un gran numero di persone a opporsi al Falun Gong e hanno intensificato la persecuzione a un livello senza precedenti.

Lu è stato successivamente promosso vice sindaco di Pechino e poi nominato vice capo del Dipartimento centrale di Propaganda e direttore dell'Amministrazione del ciberspazio. Era la figura di spicco dietro al “Grande firewall” della Cina, che censura rigorosamente le informazioni sfavorevoli al regime comunista.

Secondo il rapporto Freedom on the Net 2017 (Libertà nella Rete 2017) della Freedom House, “per il terso anno consecutivo la Cina è stata il primo Paese nel mondo ad aver maggiormente violato la libertà di utilizzo di internet”.

Da un'altra indagine della Freedom House sulla libertà religiosa pubblicata nel febbraio 2017 è risultato che “molti praticanti del Falun Gong sono stati incarcerati per aver postato su WeChat o QQ, siti web il cui accesso è vietato, messaggi sul gruppo spirituale o sulle violazioni dei diritti umani, e trovati a utilizzare la tecnologia VPN [reti private virtuali che consentono di accedere a quei siti bloccati in Cina]”.

Si prega di consultare l'Appendice 1 per una selezione di casi di funzionari cinesi della propaganda perseguiti, licenziati o degradati.


Vice capo del Dipartimento dei notiziari della CCTV, muore di cancro

Chen Meng è stato uno dei produttori della messa in scena dell'auto-immolazione di Piazza Tiananmen. È stato anche responsabile del programma “Oriental Horizon” [documentario cinese su problemi sociali e scandali] della CCTV. Mentre si trovava all'estero ha ammesso che lo spettacolo era inscenato, aggiungendo: “Ho prodotto storie false per chiunque chi mi pagava”.

All'inizio del 2008 si è ammalato di cancro allo stomaco e al fegato e il 23 dicembre 2008 è morto all'età di 47 anni, dopo nove mesi di sofferenze.


Funzionaria comunale della propaganda muore investita da un auto

Shi Guiping era a capo del Dipartimento di Propaganda della città di Fengcheng, nella provincia del Liaoning. È andata in televisione a diffamare il Falun Gong. Quando la città organizzava sessioni di lavaggio del cervello, lei teneva discorsi per diffamare il Falun Gong. Un giorno nell'aprile 2001 è stata investita da un'auto mentre stava andando al centro locale per il lavaggio del cervello ed è morta poco dopo, alla giovane età di 32 anni.

Si prega di consultare l'Appendice 2 per altre morti di funzionari cinesi della propaganda.

Direttore di giornale si ammala di cancro ai polmoni

Liang Guobiao ha scritto un gran numero di articoli diffamatori nei confronti del Falun Gong quando era il capo del Dipartimento di Propaganda della città di Zhaoqing, nella provincia del Guangdong. Nel 2002 è diventato direttore del giornale Yangcheng Evening News e ha continuato a pubblicare articoli contro la disciplina spirituale.

La moglie e la figlia, entrambe praticanti del Falun Gong, l'hanno esortato a smettere di seguire la politica persecutoria, ma lui ha rifiutato di ascoltare e le ha spesso picchiate. In seguito ha divorziato dalla moglie per sposare la sua amante e ha raccontato in giro che il Falun Gong aveva rovinato il suo primo matrimonio.

Si è appreso di recente che gli è stato diagnosticato un cancro ai polmoni.

Si prega di consultare l'Appendice 3 per ulteriori casi di funzionari cinesi della propaganda che soffrono di malattie o lesioni fisiche.

Appendice 1: Casi di funzionari cinesi della propaganda perseguiti (Documento in inglese)

Appendice 2: Casi di funzionari cinesi della propaganda deceduti (Documento in inglese)

Appendice 3: Casi di funzionari cinesi della propaganda che stanno soffrendo di malattie o lesioni fisiche (Documento in inglese)

Scarica la lista completa dei novantasette funzionari cinesi della propaganda che sono stati vittime di disgrazie (Documento in inglese)