(Minghui.org) Liao Zhijun, un uomo della città di Chenzhou, è stato arrestato il 28 maggio 2017 mentre distribuiva volantini informativi sul Falun Gong e il 2 febbraio 2018 è stato processato dal tribunale distrettuale di Suxian, che a fine udienza non ha pronunciato alcun verdetto.

Nove anni in carcere per la pratica del Falun Gong

Liao lavorava al centro d'ispezione e riparazione dei treni nella città di Chenzhou. Dal 1996, dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, ha iniziato a seguire i principi di verità, compassione e tolleranza, migliorando se stesso e diventando sempre più altruista.

Dopo l’inizio della persecuzione del Falun Gong nel 1999 da parte del Partito Comunista Cinese, Liao è stato condannato a nove anni e mezzo di detenzione nel carcere di Wangling dove è stato sottoposto a diversi metodi di tortura, come l'essere rinchiuso in una piccola cella, picchiato con bastoni elettrici, costretto a rimanere ammanettato per lunghi periodi di tempo, privato del sonno e costretto a stare in piedi sotto il sole cocente, impedendogli persino l'uso dei servizi igienici.

Quando il 18 novembre 2016 è stato rilasciato, si è subito ricongiunto alla sua famiglia.

Nuovamente arrestato sei mesi più tardi

Il 28 maggio 2017 Liao si trovava al mercato sotto il cavalcavia di Suxian dove stava distribuendo opuscoli per chiarire la verità alla gente riguardo al Falun Gong e alla persecuzione, quando quattro agenti in borghese l'hanno arrestato e condotto alla stazione di polizia di Suxian. Il 12 giugno 2017 è stato trasferito al centro di detenzione della città di Chenzhou.

Processato illegalmente

Il 25 gennaio 2018 la famiglia è stata informata che il 2 febbraio Liao sarebbe stato processato illegalmente dal tribunale distrettuale di Chenzhou.

Prima del processo l'ufficio 610 della città di Chenzhou ha minacciato la famiglia del praticante, dicendo che durante il processo sarebbero stati arrestati tutti i praticanti del Falun Gong che avessero parlato della pratica. Hanno inoltre cercato di impedire all'avvocato di Liao di difenderlo in tribunale.

Verso le ore 9 del 2 febbraio, molti agenti di polizia, il personale dell'ufficio 610 ed i funzionari della comunità della città di Shengzhou e delle contee vicine, si sono riuniti intorno all'ingresso del tribunale del distretto di Suxian e hanno cercato di fotografare tutte le persone che entravano nel tribunale, ma hanno desistito quando è stato fatto notare loro che era un atto illegale.

L'avvocato di Liao ha segnalato alla corte che l'articolo 36 della Costituzione cinese sancisce la libertà di credo religioso e che in Cina non esiste alcuna legge che affermi che praticare il Falun Gong sia illegale, quindi ha fatto notare che la detenzione, le accuse ed il processo a Liao Zhijun erano ingiusti. Anche il pubblico ministero non aveva prove concrete che sostenessero la sua accusa.

Infine l'avvocato ha presentato due documenti che dimostrano che praticare il Falun Gong in Cina è legale.

Il primo documento era "Avviso di MPS 2000 n. 39". È stato rilasciato dal Ministero della Pubblica Sicurezza e identifica 14 organizzazioni come "sette". Il Falun Gong non era tra queste.

Il secondo documento era "Annuncio 50", pubblicato il 1° marzo 2011 dall'Amministrazione Generale della Stampa e della Pubblicazione. Il documento ha abrogato il divieto di pubblicazione dei libri del Falun Gong.

A quel punto, il giudice ha annunciato un rinvio.

Una settimana dopo il padre di Liao ha chiesto di incontrare il giudice in carica, Li Zhongquan il quale ha rifiutato la sua richiesta dicendo che era occupato e che avrebbe consultato i suoi superiori per prendere una decisione.