Heilongjiang: Donna incontinente ed impossibilitata a camminare, arrestata per la sua fede

(Minghui.org) Il 15 maggio 2018 Gao Shuying, residente della Contea di Tahe, è stata incarcerata nella prigione femminile di Harbin per aver sostenuto la sua fede.

Resoconto:

Il 20 aprile 2018 la praticante è stata arrestata per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese. Il fatto strano è che prima di essere condotta presso il centro di detenzione locale, i poliziotti l’hanno accompagnata in ospedale per un controllo.

Subito dopo l’arresto, per protestare contro la sua detenzione illegale, Gao ha iniziato uno sciopero della fame che ha causato un graduale deterioramento della sua salute. A quel punto gli agenti del centro di detenzione hanno detto ai familiari che l’avrebbero alimentata per via endovenosa soltanto se avessero prima dato loro del denaro.

Loro si sono rifiutati di pagare e il 27 aprile hanno ingaggiato un avvocato, che il tribunale della Contea di Tahe non ha accettato per rappresentarla in giudizio. Il legale non ha presentato un ricorso, ma ha inoltrato la sua richiesta al giudice e la ricevuta dell’EMS (corriere espresso delle poste cinesi) indica che questi ha ricevuto l’incarto il 28 aprile.

Il 27 aprile l’avvocato ha cercato di fare visita a Gao, ma non ha potuto incontrarla perché nelle prime ore di quel giorno le autorità del centro di detenzione l’hanno trasportata urgentemente all’ospedale locale per farla rianimare.

Alle 15.30 del 2 maggio quattro agenti hanno condotto Gao in tribunale senza notificare alla sua famiglia né all’avvocato che il processo si sarebbe tenuto in quel giorno. Al termine dell’udienza la donna è stata condannata al carcere, tuttavia i dettagli sono tuttora sconosciuti poiché né lei né la sua famiglia hanno ricevuto una copia del verdetto.

Anche se la donna ha insistito nel voler ricorrere in appello, nessuno l’ha aiutata a mettersi in contatto con la sua famiglia e con l’avvocato.

Il tribunale e il centro di detenzione hanno mentito ai familiari, dicendo che l’avrebbero rilasciata per motivi di salute quando la condanna al carcere fosse entrata in vigore, ma giunto quel momento le autorità hanno detto che la richiesta era stata respinta.

Nonostante sia diventata incontinente ed impossibilitata a camminare, il 15 maggio la praticante è stata comunque trasferita in prigione.

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