Venerdì 25 maggio, il film-documentario “Free China Il coraggio di credere” ha raggiunto anche Grantorto, in provincia di Padova, un piccolo paesino con un sindaco dal cuore molto grande.

Il sindaco di Grantorto, Gavin Luciano

La serata è iniziata alle otto e mezza, decidendo di aspettare ancora qualche minuto per dar modo proprio a tutti di partecipare all’evento. Poco dopo, il sindaco ha preso parola introducendo i suoi cittadini alle tematiche della solidarietà e dei valori morali ed esprimendo la sua felicità nell’accogliere questa proiezione; nel suo discorso erano inclusi racconti del passo di Grantorto con i suoi cittadini che difesero la patria, aiutando al fronte e rischiando la vita in nome dei profondi valori che hanno animato le persone buone fin dall’alba dei tempi. La proiezione del film si è svolta al centro culturale G.M. Zecchinelli, proprio di fronte a quella stele che, incisa sulla pietra, riporta i nomi dei patrioti, un grazie eterno a chi si è prodigato a fin di bene.

I volontari della Falun Dafa sono stati ben accolti dal sindaco e dai suoi cittadini, uniti nella difesa dei diritti, nonostante la Cina a volte possa sembrare lontana dalla realtà quotidiana.

Due momenti del dibattito con i praticanti

In seguito il film è stato presentato e introdotto da alcuni praticanti, i quali ne hanno messo in luce gli aspetti unici e peculiari: un film proiettato in sale prestigiose di tutto il mondo, che narra alcune storie reali dei praticanti della Falun Dafa che hanno lottato fino alla fine per sostenere la propria libertà di credo, denunciando a gran voce le brutalità indicibili subite in Cina. I praticanti sono perseguitati solo perché credono in verità, compassione e tolleranza, princìpi che sorreggono il cosmo, le nostre vite, il nostro essere persone civili… princìpi che dovrebbero riempire il cuore di ogni uomo, avvicinandolo ai cieli, in linea con le leggi universali del creato.

La partecipazione degli abitanti di Grantorto e zone limitrofe è stata buona grazie anche alla promozione svolta dai praticanti nei giorni precedenti l’evento. Alla fine della proiezione è seguito un dibattito con numerose domande poste al relatore, un praticanti che ha argomentato chiarendo le dinamiche del prelievo forzato d’organi, della situazione in Cina e dei numeri delle persone coinvolte in questa persecuzione.

Nella saletta d’entrata, molte persone hanno firmato le petizioni per fermare il prelievo forzato di organi, chiedendo ulteriori informazioni. Un applauso finale ha concluso la serata e le persone sono rientrate nelle loro case con una nuova consapevolezza, effetto dell’arricchimento interiore che deriva dal capire e dal condividere, entrando in empatia con persone lontane che subiscono gravi violazioni dei diritti.

L’evento è stato riportato anche dai giornali locali, come PadovaOggi.

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