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Jilin: “Mia madre è morta il giorno prima del mio rilascio dalla detenzione”

21 Set. 2018 |   Di Han Chunying, nella provincia del Jilin, Cina

(Minghui.org) Nota del redattore: In poco più di un anno Han Chunying, praticante del Falun Gong di Changchun, nel Jilin, è stata arrestata e detenuta diverse volte per aver rifiutato di rinunciare al suo credo. Il giorno prima che Chunying venisse rilasciata dalla detenzione sua madre è morta, dopo essere stata testimone delle numerose molestie da lei subite e per la forte angoscia provata nell'averla vista catturare dalla Polizia davanti ai suoi occhi.

Quanto segue è il racconto personale delle sofferenze che la praticante ha sopportato.

Nel febbraio 2018 gli agenti della Stazione di Polizia di Beishan mi hanno chiamato di continuo, dicendomi di recarmi alla centrale, ma poiché ho rifiutato, diversi poliziotti sono allora venuti a casa mia e mi hanno arrestato.

Allora la mia anziana madre era costretta a letto e incapace di muoversi; ricordo di aver visto le lacrime nei suoi occhi quando mi hanno portato via davanti a lei... non avevo alcun modo di sapere che quella era l'ultima volta che l'avrei vista.

Quando poi il 7 aprile 2018 sono stata rilasciata dopo quasi due mesi di detenzione ho saputo che mia madre era morta il giorno precedente.

Mia sorella mi ha detto: “Dopo che sei stata arrestata ti pensava e si preoccupava per te ogni giorno. Se ciò non fosse successo, la mamma non sarebbe morta così presto!”.


Arresti, detenzioni e molestie

Il 28 luglio 2017 sono stata arrestata per la prima volta insieme ad altri quattro praticanti, per aver parlato con la gente del Falun Gong. Prima che la Polizia ci lasciasse tornare a casa siamo stati trattenuti per cinque giorni nel centro di detenzione di Weizigou.

Due settimane dopo le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nel mio appartamento e confiscato tutto ciò che aveva qualcosa a che fare con il Falun Gong.

Alla centrale mi hanno legato per le mani a una sedia e mi hanno interrogato. Poi, prima di essere rilasciata a causa di problemi di salute, sono stata rinchiusa per quindici giorni nel centro di detenzione di Weizigou.

Poco dopo la Polizia mi ha riportato al centro di detenzione, ma dal momento che non ho superato l'esame fisico di ammissione sono stata rilasciata.

Dopo essere stata arrestata di nuovo nel febbraio 2018 le forze dell'ordine mi hanno portato in Procura e messo in una gabbia. Dopo che ho rifiutato di firmare i loro documenti per rinunciare al Falun Gong, mi hanno portato e rinchiuso al centro di detenzione nr. 4.

Illustrazione della tortura: Rinchiusa in una gabbia di metallo

Nella struttura le guardie mi hanno spesso insultato verbalmente perché ho rifiutato di collaborare con loro; a causa dell'intensa pressione e della sempre presente paura di poter essere torturata in ogni momento, ogni giorno sembrava un anno.

Preoccupata per la mia incolumità, la mia famiglia ha corrotto la Polizia per farmi uscire, e perciò dopo cinquantacinque giorni mi è stato permesso di tornare a casa... ma quella purtroppo non era la fine del mio calvario.

Circa tre settimane dopo il mio rilascio, le forze dell'ordine sono tornate a casa mia per molestarmi nuovamente. Quando sono arrivate ero fuori a fare la spesa, ma poiché mentre rientravo ho visto le volanti parcheggiate vicino al mio condominio, mi sono allontanata e nascosta. Quando mio marito è tornato a casa ha affrontato gli agenti, discutendo con loro del fatto di avermi molestato così presto dopo il rilascio, e alla fine alcune ore dopo se ne sono andati.