(Minghui.org) Un ex rapinatore che sta scontando una pena di quindici anni nella Prigione di Zhengzhou, non si sarebbe mai aspettato che la sua vita sarebbe cambiata grazie all'incontro con un altro detenuto. Il detenuto in questione, anche lui condannato a quindici anni, non ha commesso nessun crimine ma è in prigione per non aver rinunciato al Falun Gong, una disciplina spirituale che dal 1999 viene perseguitata dal regime comunista cinese.

L'ex rapinatore Wei Yanjie è stato profondamente toccato dalla calma personalità di Li Baoxing, un praticante del Falun Gong proveniente da Pechino e condannato per aver professato la sua fede verso la fine del 2004. Wei non ha mai incontrato nessun altro amico né detenuto come Li, e ispirato dalla sua virtù ha deciso di provare anche lui a praticare il Falun Gong.

Le altre persone sono rimaste sorprese nel vedere come la pratica del Falun Gong abbia spezzato molte sue cattive abitudini e cattivi pensieri, cambiandolo in breve tempo fino a farlo diventare una persona completamente diversa.

La vita in prigione non è più un tormento per lui e per la prima volta in molti anni ha iniziato ad avere speranze per il proprio futuro.

Durante il percorso per diventare una persona buona, seguendo i principi del Falun Gong di Verità, Compassione e Tolleranza, Wei si è ritrovato a fronteggiare la persecuzione messa in atto dalle autorità della prigione, che senza risparmio hanno provato a farlo rinunciare alla sua fede.

Quando le guardie lo hanno scoperto mentre trascriveva a mano gli insegnamenti del Falun Gong, hanno immediatamente depennato i punti da lui guadagnati per il rilascio anticipato dalla prigione e lo hanno rinchiuso in isolamento.

Le guardie, spaventate dal fatto che altri prigionieri potessero scoprire che Wei avesse trovato pace praticando il Falun Gong, hanno punito il praticante in segreto. La famiglia di Wei, pesantemente influenzata dalle diffamazioni da parte del regime comunista, gli ha fatto pressioni affinché rinunciasse alla sua fede.

I suoi parenti sono stati accondiscendenti alle richieste della prigione, ma nonostante ciò il nuovo praticante si è rifiutato di rinunciare al suo credo, e così le guardie lo hanno picchiato diverse volte con un bastone elettrico.

Nel maggio dello scorso anno, durante un nuovo giro di accanimento e persecuzioni, dieci anni dopo che Wei aveva imparato la pratica, è stato trasferito nel braccio numero nove dove vengono portati i praticanti imprigionati. Ora i familiari, prima di entrare nella sala visite, sono costretti a calunniare il Falun Gong tutte le volte che vogliono vederlo.

Non è ancora chiaro cosa stia attraversando Wei, tuttora imprigionato. In accordo con quanto rilasciato da alcuni praticanti precedentemente incarcerati nello stesso settore, tutti i praticanti sono soggetti ad un intensivo lavaggio del cervello e sottoposti a restrizioni fisiche come ad esempio: privazione del sonno, stare in piedi per lunghi periodi e privazione dei servizi. Al fine di forzarli a rinunciare al Falun Gong, alcuni praticanti vengono inoltre malnutriti e sottoposti ad alimentazione forzata.

I praticanti locali della città di Zhengzhou richiamano l'attenzione internazionale al caso di Wei.