(Minghui.org) La praticante del Falun Gong Shan Lina, residente nella città di Fuxin, è stata portata al Centro di Detenzione Xindi il 21 dicembre e processata direttamente all'interno della prigione il 25 dicembre. Tre giorni dopo è arrivato il verdetto che dichiarava una condanna a due anni di carcere e al pagamento di una multa di 5000 yuan (circa 650 euro) .

Shan ha subito cercato di fare appello, ma il tribunale le ha comunicato che la sua domanda non era valida perché non aveva fornito una documentazione scritta e il termine per l'appello era già scaduto.

Attualmente Shan è in cattive condizioni di salute. Suo marito è portatore di handicap, non può camminare ed è rimasto a casa senza cure, la sorella di suo marito ha dovuto assumere qualcuno per fare le pulizie e la spesa. Oltretutto degli agenti di polizia in borghese vanno tutti i giorni a casa sua per monitorarla.

La praticante, sulla cinquantina, è stata arrestata nella sua abitazione il 28 agosto 2017. Tra le persone che hanno diretto il suo arresto c'era Cao Xu, dell'Ufficio 610 della città di Fuxin, e Feng Shuchao, del Dipartimento di Polizia di Haizhou, insieme ad oltre dieci agenti.

Appena hanno varcato la soglia hanno saccheggiato la sua casa, confiscato quattro stampanti, due computer portatili, un telaio del computer e un tagliacarte. Shan è stata portata al Centro di Detenzione Xindi, ma visto che l'esame medico ha dato un risultato negativo, quella sera è stata riportata a casa dal marito.

Tuttavia, la polizia è andata a casa sua e l'ha molestata nuovamente il 27 aprile dello scorso anno, ha cercato di costringerla a firmare dei documenti e il 18 maggio il suo caso è stato depositato presso la Procura, che lo ha rifiutato.

La polizia ha poi presentato un'altra accusa contro di lei a luglio, che ha portato all'ultima sentenza e in seguito alla condanna.