(Minghui.org) Il 18 dicembre scorso il Tribunale di Hejiang ha multato e condannato alla prigione tre praticanti del Falun Gong di Luzhou, nello Sichuan, rispettivamente a: un anno e mezzo e 2.000 yuan (circa 260 euro) la cinquantatreenne Zou Mingying, a tre anni e mezzo e 6.000 yuan (circa 780 euro) la quarantottenne Zhang Yuanhua ed a sette anni e 7.000 yuan (circa 920 euro) la settantacinquenne Gao Xianying) - per aver distribuito materiali che espongono la persecuzione del Falun Gong.

Tutte e tre le donne hanno fatto appello contro la sentenza.

Il Falun Gong o Falun Dafa, è una disciplina spirituale che enfatizza il perfezionamento del proprio carattere morale basandosi sui principi universali di Verità, Compassione e Tolleranza. Tuttavia è severamente perseguitata dal regime comunista cinese dal 20 luglio 1999.

Questa è la terza volta che Gao viene perseguitata per la sua fede nel Falun Gong e per aver denunciato le atrocità commesse dal Partito Comunista Cinese (PCC). Nel 2006 era stata condannata a tre anni e nel 2015 a tre anni e mezzo.

A digiuno e interrogate

Le donne sono state arrestate il 12 luglio 2017, mentre distribuivano materiali in una fiera nella vicina contea di Hejiang, e poi condotte alla stazione di polizia di Jiuzhi per l'interrogatorio.

Quel giorno sono state lasciate a completo digiuno, Zhang ha poi detto alla polizia che a causa di ciò si sentiva debole, aveva le vertigini e le palpitazioni cardiache. Infine, mentre era sotto interrogatorio, le è venuta la febbre alta ed è crollata. Nei successivi dieci giorni il suo corpo si è gravemente gonfiato.

Zhang e Zou sono state detenute per più di un mese e, prima di permettere loro di tornare a casa, la polizia ha estorto alle loro famiglie 10.000 yuan (circa 1.300 euro).

Gao invece è stata rilasciata il giorno successivo, ma posta agli arresti domiciliari. Tuttavia il 26 luglio è stata riportata sotto custodia, dopo averla convinta a recarsi alla stazione di polizia.

I tre casi sono stati presentati alla Corte dalla Procura di Hejiang il 3 aprile 2018.

Poster, volantini e calendari

Le donne sono comparse la prima volta in tribunale il 14 giugno dello scorso anno accusate di "minare le forze dell'ordine possedendo materiali del Falun Gong", un pretesto usato dal sistema legale cinese per criminalizzare ed imprigionare i praticanti.

Secondo i documenti del tribunale, la loro accusa iniziale era il possesso di cinque poster autoadesivi, sessantacinque volantini e sessantuno calendari, ma in seguito sono stati scoperti altri materiali del Falun Gong che le hanno portate ad essere imprigionate.

In sua difesa, Zhang ha sostenuto che l'amministrazione cinese della stampa e della pubblicazione aveva revocato il divieto delle pubblicazioni riguardanti il Falun Gong nel 2011 e quindi era loro diritto possederle.

Quando è stata contestata la mancanza di basi legali l'accusa non ha confutato, nondimeno il giudice ha negato loro questa difesa come prova di innocenza e ha aggiornato l'udienza senza emettere un verdetto.

Fotografati e interrogati dalla polizia

Ai membri della famiglia dei praticanti è stato permesso di assistere all'udienza, mentre i loro amici sono stati costretti ad aspettare fuori, dove la polizia li ha fotografati e ha tentato di ottenere i loro nomi e indirizzi. A coloro che si sono rifiutati di collaborare all’interrogatorio, sono stati confiscati i telefoni cellulari e le borse. Due donne sono state anche condotte alla stazione di polizia, perquisite ed una di loro è stata ammanettata ad una sedia di metallo, interrogata e trattenuta per tutto il giorno senza cibo né acqua, per poi essere rilasciata soltanto al termine dell'audizione - alle quattro del pomeriggio.

Al termine del processo Zhang e Zou sono state autorizzate a tornare a casa in attesa dei verdetti, mentre Gao è rimasta in custodia.

Tuttavia, prima del rilascio, la polizia ha tentato di obbligare Zhang e Zou a scrivere una dichiarazione di rinuncia al loro credo nel Falun Gong, promettendo loro pene più leggere: entrambe si sono rifiutate di farlo e hanno invece descritto dettagliatamente come la pratica le aiuti sia fisicamente che mentalmente.

Disabilità guarite grazie al Falun Gong

Zhang ha raccontato la sua vita prima della pratica. Aveva subito una frattura ossea del femore destro, che l'aveva costretta a rimanere in casa per ventotto giorni poiché la sua famiglia non poteva permettersi le spese mediche. Quando però le sue condizioni erano peggiorate, ha dovuto prendere in prestito del denaro per il ricovero in ospedale.

Tuttavia, durante l'intervento, in un atto di malasanità un medico le aveva reciso un legamento alla gamba, rendendola disabile. C'era poi voluto un anno prima che potesse riprendere a camminare con le stampelle.

Ha poi raccontato di aver avuto conflitti familiari con il marito e di come lui avesse reagito male alla sua disabilità e per aver dato alla luce una figlia femmina durante un periodo in cui le coppie preferivano un figlio maschio (a causa della politica del figlio unico in Cina). Disperata, aveva più volte cercato di suicidarsi senza riuscirci.

Fortunatamente, poco dopo aver conosciuto ed iniziato a praticare il Falun Gong ha avuto dei miglioramenti significativi in termini di salute: non soltanto era in grado di camminare di nuovo, ma poteva sbrigare le faccende domestiche e lavorare nella fattoria di famiglia.

Anche Zou ha condiviso la sua storia. In passato si era fratturata una caviglia e sei mesi dopo l'intervento non si era ancora ripresa. Il medico le aveva detto che avrebbe dovuto convivere con la disabilità, poiché non c'era nulla che si potesse fare tuttavia, poco dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, la sua caviglia è guarita.

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