(Minghui.org) Saluti stimato Maestro e amici praticanti:

mi piacerebbe condividere le mie esperienze e le cose apprese negli ultimi due anni in modo che possiamo migliorare insieme.

Lavoro per la sezione cinese di Epoch Times (Dajiyuan) e, poiché vivo in una zona isolata, le mie ore di lavoro sono basate sul fuso orario degli Stati Uniti. Pertanto, non partecipo a grandi attività di gruppo. Tuttavia, il Maestro ci ha detto che tutto accade per una ragione e che questo ci fornisce le opportunità per coltivare. Credo che le cose banali che accadono quotidianamente servano per imparare e per migliorare noi stessi.

Puoi farcela, ma devi correre

L'anno scorso, mentre tornavo dalla Svizzera in Germania, dopo aver comprato il biglietto mi sono resa conto che c'erano solo tre minuti per prendere il primo treno. Non volendo affaticarmi, ho chiesto un biglietto per il treno successivo. Il giovane bigliettaio, con la faccia seria, ha detto: "Puoi farcela, ma devi correre".

È stato un campanello d'allarme. Il Maestro da molto tempo ci ha raccomandato di fare regolarmente le tre cose. Mi sentivo intrappolata, in uno stato in cui non potevo compiere una svolta, mi rendevo conto di essere diventata pigra e di cercare le comodità, era come prendere il treno: non volevo affrettarmi anzi, non ero più diligente nella coltivazione e dovevo correre per recuperare.

Praticavo da vent’anni ma non ero diligente, non facevo gli esercizi tutti i giorni e trovavo sempre delle scuse. Anche se sapevo che avrei dovuto sfruttare il tempo ed essere più diligente, per riuscire a fare gli esercizi tutti i giorni ho impiegato un anno, durante il quale il Maestro doveva ricordarmelo.

Il Maestro una volta mi ha dato un segno: stavo facendo benzina in una stazione di servizio quando sono inciampata nel tubo del distributore e, mentre cadevo, mi sono balenati nella mente come un film i miei anni di coltivazione. Non sapevo perché, ma mi è arrivato un messaggio molto chiaro: esercizi. Essendo una veterana, mi sono vergognata di non riuscire a seguire una richiesta così elementare e di aver bisogno che il Maestro si preoccupasse di ricordarmelo costantemente.

Una bottiglia di detersivo scadente

Stavo preparando un rapporto sulle esibizioni di Shen Yun. Non era facile ma questo progetto mi ha aiutato ad avanzare nella coltivazione. Lo standard di Epoch Times per i corrispondenti diventava più severo e il mio nervosismo aumentava sempre più. Temevo di non riuscire a svolgere questo lavoro importante, perché mi mancava la coltivazione.

Lo scorso inverno una bottiglia di detersivo scadente mi ha dato un insegnamento. Pur avendone usato parecchio non è stato efficace, ma dopo ho capito: non volevo essere come quel detersivo, che sembrava pulisse ma in realtà no.

Sapevo che c'erano pochissimi giornalisti qualificati per informare dello spettacolo di Shen Yun. Ero stata fortunata ad essere assegnata a questo sacro lavoro e non dovevo fallire. Altrimenti sarei stata proprio come quel detersivo: non avrei svolto il lavoro e sarebbe stato un peccato enorme, dato che avrei trascurato di adempiere al mio voto.

Il Maestro ha detto:

“Voi pensate che, in ogni caso, avete svolto cose della Dafa, ma in realtà, non lo avete fatto, avete solo eseguito formalmente delle cose. Quelle persone che dovevano essere salvate non sono state salvate, né ciò che doveva essere fatto con la collaborazione di tutti ha avuto l'effetto che doveva avere.” (Insegnamento della Fa nelle conferenze XI : - I discepoli della Dafa devono studiare la Fa - Insegnamento della Fa alla Conferenza della Fa 2011 di Washington DC)

La Fa del Maestro mi ha risvegliata e mi sono detta che non potevo fare le cose come se fossi stata coinvolta in un compito ordinario.

Lezione appresa dalla memorizzazione della Fa

L'anno scorso il nostro gruppo di studio ha deciso di memorizzare la Fa invece di leggerla tutti i giorni. Tra noi tre, una praticante è stata molto veloce nell’imparare a memoria, ma commetteva molti errori e doveva essere corretta frequentemente. L'altro praticante ha impiegato più tempo, ma non ha sbagliato quasi mai.

Dopo un po' ho iniziato a chiedermi cosa ci fosse di sbagliato nella prima praticante e che cosa avrei dovuto imparare. Sapevo di avere lo stesso problema, che il Maestro stava evidenziando attraverso la praticante, in modo che potessi vedere chiaramente dove mancavo nella coltivazione.

Ho visto gli attaccamenti all’impazienza, al successo rapido, non volevo passare il tempo facendo un vero lavoro, oltre a essere opportunista e ad approfittare delle occasioni.

Mi ha ricordato qualcosa che una praticante tedesca mi aveva detto l'anno prima. Mi insegnava come lavorare su internet, era una persona ben organizzata e dotata di logica e spiegava accuratamente, sperando che io capissi ogni passaggio. Pensavo con impazienza perché impiegasse tanto tempo per spiegare qualcosa che già sapevo. Prima che finisse di parlare, stavo già battendo sulla tastiera e, alla fine non seguivo più quello che cercava di insegnarmi e non ho imparato nulla.

La praticante si è preoccupata e ha pensato che i cinesi avessero problemi di quel genere. Mi aveva detto più volte che non ero concentrata e non prestavo attenzione. Mi sono scusata superficialmente, ma dentro di me non ero d'accordo con lei. Secondo i praticanti cinesi lavoravo sodo e prestavo attenzione ai dettagli.

Ora capisco che la praticante tedesca aveva ragione nel giudicarmi. Non mi rendevo conto che quando pensavo di essere stata attenta e di aver eseguito a fondo ciò che dovevo, ero in effetti ipocrita e arrogante. Ero felice per aver svolto la metà del lavoro e talvolta ne ero persino orgogliosa.

Ho pensato agli artisti di Shen Yun. Si esercitano cento volte per ogni movenza ogni giorno, immagino che potrebbero padroneggiarla dopo dieci volte, ma per ottenere la perfezione sul palco, ripetono il movimento cento volte al giorno, per essere sicuri che non ci sia assolutamente spazio per gli errori.

L'elogio più frequente che sento dal pubblico è che gli artisti sono perfetti e incredibilmente precisi. Le persone ritengono che siano ben preparati e che dedichino un’enorme quantità di tempo e di sforzi. Ho capito che senza il presupposto di riprovare per cento volte, non sarebbero in grado di presentare uno spettacolo impeccabile.

Più tardi ho condiviso con i due praticanti del mio gruppo di studio della Fa. Siamo tutti d'accordo sul fatto che dobbiamo eliminare gli attaccamenti all’ottenere rapidamente successo facendo la metà dello sforzo.

Trattare gli altri con serietà

Recentemente ho dato il lavoro di correzione del nostro giornale a un gruppo diverso. La praticante che correggeva prima ha messo in dubbio il motivo per cui avevo riassegnato questo compito.

Ultimamente il flusso di lavoro è cambiato e questa praticante in precedenza mi aveva chiesto se questo cambiamento avrebbe aumentato il mio carico di lavoro. Era così ma sapevo che per me significava coltivazione, così le ho detto che avrei cambiato il mio modo di operare e che avrei lavorato con lei.

Una settimana dopo il caporedattore mi ha chiesto se non fosse più semplice affidare il montaggio a un gruppo diverso, senza apportare modifiche al flusso di lavoro. Ero d'accordo e l'editore ha proceduto dando le disposizioni.

Ho cercato di spiegarlo alla praticante, che non ho mai incontrato, ma che era molto arrabbiata. Mi ha avvertita che dovevo essere seria riguardo al mio modo di fare e che dovevo mantenere la parola, poiché il lavoro della Dafa non è un gioco da bambini. Ha detto: "Se una persona non mantiene le promesse, non c'è posto per lei". Alla fine ha detto che nessuno avrebbe potuto comunicare e lavorare con me se avessi continuato così e che avrei dovuto stare molto attenta.

Ho capito che il Maestro mi stava parlando per bocca della praticante: le parole erano come un martello e mi hanno costretta a guardarmi dentro. Sembrava che avessi ignorato le promesse fatte ad altri e che credevo sinceramente che "dire è una cosa e fare è un’altra".

Non mi sentivo in colpa e non pensavo che fosse un grosso problema se non avessi mantenuto le promesse. Non mi è nemmeno passato per la testa il fatto che mi ero rimangiata le parole: come se promettessi a mio figlio di comprargli qualcosa per poi dimenticarmene, o di partecipare a un'attività per poi non presentarmi.

Non riesco a immaginare cosa sarebbe potuto succedere se avessimo violato il nostro contratto con il Maestro, prima di diventare praticanti della Dafa. Al momento sapevo che dovevo prendere sul serio questo problema. Dopo essere stata sgridata dalla praticante quella notte sono rimasta sveglia e ho finito un articolo che le avevo promesso.

Migliorare la coltivazione

Sapevo di non lavorare abbastanza duramente nella coltivazione, a volte vedevo in me tanti attaccamenti ed era frustrante, sapevo che non dovevo sentirmi in quel modo e ricordavo ciò che il Maestro aveva detto:

“Le relazioni predestinate già formate,
state coltivando la Fa,
leggete di più il Libro,
il Compimento è vicino”. (Hong Yin, Mettere tranquilla la mente - Versione C)

Il Maestro mi ha già detto che quello che devo fare è studiare veramente la Fa ed essere diligente nella coltivazione. Se ho fallito una prova, invece di stare ferma e incolpare me stessa, devo alzarmi e andare avanti.

(Presentata alla Conferenza della Fa 2019 in Germania)