(Minghui.org) Zhao Guiyan era stata arrestata nel luglio 2014 per aver raccontato alla gente della sua fede nel Falun Gong. Solo tre anni dopo, quando è stata rilasciata dalla prigione, è venuta a sapere che un mese prima suo marito era morto. In precedenza i suoi figli avevano richiesto di farla rilasciare temporaneamente per permetterle di vedere il loro padre deceduto, ma le autorità della prigione si erano rifiutate.

Il Falun Gong o Falun Dafa, è una pratica di meditazione per il benessere del corpo e della mente basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza che dal 1999 è perseguitata dal Partito Comunista Cinese.

Nel 2011, Zhao, residente a Qianxi, nell'Hebei, soffriva di una rara malattia che nessun trattamento medico sembrava poter curare, perciò si era rassegnata e attendeva con ansia la sua morte. Tuttavia, dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, in pochi giorni era guarita ed il suo ritorno alla buona salute ha coinciso con i miglioramenti della sua famiglia. Le vite dei suoi figli sono migliorate, e il business minerario di suo marito era in piena espansione.

Il 30 luglio 2014, mentre condivideva con altre persone la sua gioia di praticare il Falun Gong, Zhao è stata arrestata e portata al primo centro di detenzione di Tangshan, dove è stata prima torturata per otto mesi e poi trasferita nella prigione femminile dell'Hebei per tre anni.

Sofferenza in prigione

Durante la prima detenzione la donna è stata costretta a rimanere assolutamente immobile dalle sei del mattino fino a mezzanotte per diversi giorni consecutivi. Nei loro tentativi di costringerla a rinunciare al suo credo le guardie e i detenuti le hanno schiaffeggiato il viso e colpito la bocca , rompendole tre denti. L'hanno anche appesa con i piedi che non toccavano terra, e costretta ad ascoltare la propaganda che diffamava il Falun Gong, tormentandola fisicamente e mentalmente.

Zhao è stata in seguito trasferita alla divisione cinque, dove è stata costretta a fare i lavori forzati senza paga. Ogni giorno si alzava alle cinque del mattino e lavorava fino alle sei e mezza/sette di pomeriggio, e a volte anche fino alle nove di sera. Nonostante il carico di lavoro era pesante, spesso veniva anche privata del sonno e del cibo. Le difficoltà del marito

Durante gli anni in cui lei era detenuta anche suo marito aveva sofferto tremendamente. La loro nuora aveva appena avuto un bambino, ma lui non non poteva fare molto per aiutare. La sua attività aveva avuto problemi nella riscossione dei fondi e stava perdendo soldi.

Prima che sua moglie fosse processata, quasi ogni giorno si recava presso l'Ufficio 610, il Centro di detenzione, il Dipartimento di polizia e in altre agenzie governative locali. Questi gli hanno estorto denaro, ma non hanno mai mantenuto le promesse di liberarla.

Quando è venuto a sapere che sua moglie era stata condannata a tre anni, era sconvolto, e per alleviare la sua angoscia e trovare la forza di lottare per gestire i suoi affari e prendersi cura della sua famiglia, è caduto nel vizio di bere.

Di conseguenza la sua salute si era rapidamente deteriorata, finché un giorno, dopo essersi sentito male, si era recato alla clinica del villaggio, ma poco dopo il suo arrivo ha smesso di respirare ed è morto. I suoi figli avevano implorato i funzionari della prigione di lasciare che la loro madre vedesse il marito un'ultima volta, ma la loro richiesta era stata respinta.

Quando il 29 luglio 2017 Zhao è tornata a casa, le si è spezzato il cuore nell'apprendere della morte del marito avvenuta solo un mese prima. Ha poi ricordato quello che lui le aveva detto durante la sua ultima visita in prigione: "Spero che tu possa uscire da qui e tornare presto a casa. Non ce la faccio più". Purtroppo non poteva immaginare che quelle sarebbero state le ultime parole che avrebbe udito dal coniuge.

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二零一七年八月六日大陆综合消息